Sulla scia delle valutazioni fatte interrogandosi sulle cause di un avvio di stagione al di sotto delle aspettative, al termine di un'andata da quattro vittorie e sette sconfitte, con un'operazione voluta in accordo con lo sponsor per cercare di dare un supporto alla squadra per fare un percorso diverso nel girone di ritorno, la Virtus al giro di boa porta un correttivo al roster. Un'aggiunta per la precisione, a partire già da domenica: Filippo Guerra, play-guardia classe 1997, con ampi trascorsi in Serie B e anche un'esperienza in A2, che si stava allenando in B Nazionale a Casale dopo aver rifiutato alcune offerte in estate e aver chiuso la scorsa stagione nel super team di Ferrara, che ha mancato la promozione.
COSA PORTA E PERCHE'
Rispetto ad altri possibili innesti indubbiamente più invasivi, magari stranieri con più punti nelle mani, di sicuro impatto nel bene e nel male, si è scelta la strada di un giocatore con cui rimettere a posto un impianto in cui si crede: capace di portare esperienza e leadership, di cui la Virtus ha dimostrato di aver bisogno in questo inizio di stagione, dando così tranquillità anche a chi gli sta attorno. Un giocatore di gestione, di ordine, con buone caratteristiche fisiche e difensore arcigno, che ha tra le proprie doti la capacità di mettere in ritmo i compagni e passare bene la palla, senza disdegnare anche soluzioni personali, dal palleggio arresto e tiro al tiro da tre punti piazzato.
COSA PORTA E PERCHE'
Rispetto ad altri possibili innesti indubbiamente più invasivi, magari stranieri con più punti nelle mani, di sicuro impatto nel bene e nel male, si è scelta la strada di un giocatore con cui rimettere a posto un impianto in cui si crede: capace di portare esperienza e leadership, di cui la Virtus ha dimostrato di aver bisogno in questo inizio di stagione, dando così tranquillità anche a chi gli sta attorno. Un giocatore di gestione, di ordine, con buone caratteristiche fisiche e difensore arcigno, che ha tra le proprie doti la capacità di mettere in ritmo i compagni e passare bene la palla, senza disdegnare anche soluzioni personali, dal palleggio arresto e tiro al tiro da tre punti piazzato.
COME CAMBIANO GLI EQUILIBRI
Guerra arriva per occupare il ruolo di playmaker insieme a Bartoletti, che già l'anno scorso condivideva il reparto con Laffitte, permettendo lo spostamento in pianta stabile di Braccagni nel ruolo naturale di guardia. Con un posto nelle rotazioni che dirà il tempo, se titolare o meno, ma sicuramente come uno dei giocatori di riferimento della squadra a cui si chiede di portare quell'effetto stabilizzatore che un gruppo giovane fin qui non ha trovato diversamente, permetterà una redistribuzione di responsabilità che in certi casi in questo inizio di stagione si sono rivelate troppo gravose. Di certo i minutaggi andranno rivisti per tutti, ma lo scenario di un roster con sei esterni è quello che era stato pensato in estate prima di perdere Baldasseroni.
IL QUADRO D'INSIEME E GLI OBIETTIVI
L'arrivo di Guerra è indirettamente anche una conferma della strada del progetto biennale avviato in estate e della volontà di lasciar lavorare Evangelisti. Che fin qui ha dato come frutto alcuni segnali di crescita individuale, ma che a livello di squadra fa i conti con la fotografia di una squadra giovane, che in quanto tale si sapeva avesse bisogno di tempo, che sicuramente non ha ancora trovato la continuità che la Virtus sperava che arrivasse prima. Con una distanza, tra rendimento auspicato e risultati effettivi, quantificabile forse in un paio di partite che se vinte avrebbero fatto trovare oggi i rossoblù laddove volevano essere. Per entrare tra le prime sei servirebbe a questo punto un ritorno da sette, se non otto, vittorie su undici partite... Che serva in vista della poule promozione o, più verosimilmente, della poule salvezza, Guerra è l'innesto con cui la Virtus spera di rimettere tutte le altre tessere al loro posto.
Guerra arriva per occupare il ruolo di playmaker insieme a Bartoletti, che già l'anno scorso condivideva il reparto con Laffitte, permettendo lo spostamento in pianta stabile di Braccagni nel ruolo naturale di guardia. Con un posto nelle rotazioni che dirà il tempo, se titolare o meno, ma sicuramente come uno dei giocatori di riferimento della squadra a cui si chiede di portare quell'effetto stabilizzatore che un gruppo giovane fin qui non ha trovato diversamente, permetterà una redistribuzione di responsabilità che in certi casi in questo inizio di stagione si sono rivelate troppo gravose. Di certo i minutaggi andranno rivisti per tutti, ma lo scenario di un roster con sei esterni è quello che era stato pensato in estate prima di perdere Baldasseroni.
IL QUADRO D'INSIEME E GLI OBIETTIVI
L'arrivo di Guerra è indirettamente anche una conferma della strada del progetto biennale avviato in estate e della volontà di lasciar lavorare Evangelisti. Che fin qui ha dato come frutto alcuni segnali di crescita individuale, ma che a livello di squadra fa i conti con la fotografia di una squadra giovane, che in quanto tale si sapeva avesse bisogno di tempo, che sicuramente non ha ancora trovato la continuità che la Virtus sperava che arrivasse prima. Con una distanza, tra rendimento auspicato e risultati effettivi, quantificabile forse in un paio di partite che se vinte avrebbero fatto trovare oggi i rossoblù laddove volevano essere. Per entrare tra le prime sei servirebbe a questo punto un ritorno da sette, se non otto, vittorie su undici partite... Che serva in vista della poule promozione o, più verosimilmente, della poule salvezza, Guerra è l'innesto con cui la Virtus spera di rimettere tutte le altre tessere al loro posto.
***
Leggi anche:
Nessun commento:
Posta un commento