Il derby vinto dalla Mens Sana sul Costone al centro della scena e delle attenzioni di giornata. E non potrebbe essere altrimenti: la partita ha di fatto rappresentato un discretissimo spot per il campionato con le 3 senesi. E poco importa se l’altra, la Virtus, abbia riportato un sonoro ko a Prato (risultato importante nell’ottica complessiva della stagione). Il pubblico e il clima che si sono respirati in Viale Sclavo, i contenuti tecnici ed emotivi dell’incontro hanno avuto un qualcosa in più: Siena è tornata a essere al centro dell’attenzione cestistica. Regionale intanto.
QUI MENS SANA
L’affermazione nel primo derby di regular season riaccende gli entusiasmi in casa Mens Sana. Il derby è stato vinto grazie alla grande intensità e applicazione messa in campo dai biancoverdi che, va detto, hanno potuto contare anche su un’importante spinta da parte del pubblico: presente e caloroso come da tempo non lo si vedeva. Sotto il profilo tecnico la partita è stata vinta grazie ad una maggiore continuità messa in campo dagli uomini guidati da Binella che, come è logico, hanno avuto qualche piccolo passaggio a vuoto, sempre limitato però da continue alternanze di quintetti "tattici", tutti sufficientemente fruttuosi per il team mensanino: dai quattro piccoli ad altri con Empilo, Lazzeri e Buca contemporaneamente in campo con consueguente aumento di chili e centimetri. A livello di singoli, se mvp di giornata è Menconi, non ci si può dimenticare dei canestri importanti messi a segno da Bacci, Benincasa e Pannini, di quelli decisivi di Iozzi e delle intense sfide vissute sotto canestro da Buca e Sabia. Insomma, tutti hanno dato un contributo importante e in diversi si meritano una menzione speciale per la vittoria riportata nella stracittadina. Che, in quanto tale, ha visto premiata la squadra che ha messo più energia in campo o che perlomeno è riuscita a incanalarla nei binari giusti e decisivi ai fini del risultato
QUI COSTONE
L’altra faccia della medaglia è un Costone che deve riflettere su cosa non è andato. Il dato più eloquente è la difficoltà al tiro pesante: 2/18 per i gialloverdi a fronte dell’11/29 della Mens Sana. Numeri che hanno inesorabilmente condannato la squadra della Piaggia. L’uscita dal campo per raggiunto limite di falli di Banchi, forse il migliore in canotta gialloverde e unico costoniano ad aver fatto centro dai 6 metri e 75, ha poi fatto precipitare la situazione in favore della Mens Sana. Quello che è mancato maggiormente è forse stata una risposta, di squadra, alle difficoltà di serata riscontrate al tiro. Le iniziative individuali dei vari Ricci e Bruttini e l’apporto sotto canestro di Pisoni non sono bastate in una serata dove Juliatto e Silveira sono stati giù di tono e dove Ceccarelli e Terrosi hanno giocato stringendo i denti per i rispettivi infortuni, non riuscendo di fatto ad incidere. Alla squadra di coach Fattorini non resta che un'amara ma lucida consapevolezza. Che non sarà consolatoria ma che deve rappresentare il punto di ripartenza dopo le ultime due sconfitte di fila: c’è da lavorare e sodo, il più possibile insieme, per ritrovare una condizione e un amalgama generale che permettano di invertire la tendenza e di dimenticare la sconfitta nel derby.
QUI VIRTUS
La stracittadina di Viale Sclavo ha fatto passare in secondo piano il ko riportato dalla Virtus a Prato per 83-71. Un risultato netto, frutto anche delle pesanti assenze in casa rossoblù dove Caridi è ancora alle prese con l’infortunio al ginocchio – non si sa ancora quali possano essere i tempi di recupero – e dove anche Cacciatori ha avuto qualche guaio di natura fisica. Poi di fronte c’era Prato che adesso non può più nascondere la sua forza e che, in virtù del successo sulla Virtus, continua a veleggiare in vetta alla classifica a punteggio pieno insieme a Castelfiorentino. Giudizio sospeso invece per la squadra di Franceschini: se quello di Prato era un primo appello per misurare la forza dei rossoblù, si può dire che la Virtus è stata rimandata con l’auspicio che al prossimo scontro diretto possa presentarsi in condizioni quantomeno migliori.
Andrea Frullanti
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