Si avvicina a grandi passi la fine della regular season e l’inizio
dei playoff, studiamo le mille soluzioni tattiche a disposizione di coach
Binella. Il numero in alto è ovviamente sproporzionato rispetto ad un roster di
dodici giocatori che fra l’altro sarà ridotto di due unità (Tognazzi e
Benincasa) per gara1 dei playoff e di un elemento (Benincasa) anche per gara2,
l’eventuale gara3 oppure gara1 delle semifinali.
COSA ASPETTARCI - Detto delle assenze, ad organico completo
le variabili sono tante e molte di queste sono già state esplorate. Qua e là
abbiamo visto pure una versione senza lunghi di ruolo, come nei minuti finali a
Fucecchio: cinque piccoli in campo a cercare di giocare di anticipo sul gigante
Tessitori e pronti ad aggredire il canestro avversario. Lì ne venne fuori una
rimonta conclusa in modo epico.
I QUINTETTI BASE - Non ce n’è uno fisso nelle idee di coach
Binella. Al momento di scendere in campo ne ha utilizzati 18 (diciotto) diversi
in ventinove partite. Il punto fermo è Tognazzi, schierato nei primi cinque in
ventisette occasioni: non era al meglio con Montale ed è rimasto inizialmente a
sedere, scontava la prima giornata di squalifica a Camaiore. Poi la maglia
numero 42 è sempre stata sul parquet alla palla a due. Sabia ha collezionato 21
caps da titolare, stesso numero di Menconi, mentre a quota 19 c’è Bovo. 17 le
titolarità di Pannini, 13 quelle di Sprugnoli, nessun altro è andato in doppia
cifra.
Curiosità: nelle sei gare di campionato contro le potenziali avversarie del primo turno playoff (Cmc, Liburnia, Montale) sono stati utilizzati sei quintetti di partenza diversi.
Curiosità: nelle sei gare di campionato contro le potenziali avversarie del primo turno playoff (Cmc, Liburnia, Montale) sono stati utilizzati sei quintetti di partenza diversi.
I LUNGHI - In quasi metà delle partite (13 volte) la coppia sotto canestro è stata Bovo-Sabia, solo due volte però nel girone di ritorno, quando alla batteria dei lunghi si è aggiunto Allemann (5 starting five per lui) e quando ha iniziato a trovare più spazio tra i primi cinque (6 volte) anche Iozzi. 6 palle a due anche per Milano, quattro di queste in coppia con Sabia, una con Bovo e una con Allemann.
GLI ESTERNI - Detto e ridetto che un posto nel backcourt è
sempre stato di Tognazzi, per gli altri due ruoli la combinazione più
utilizzata è stata quella Menconi-Pannini (8 volte); 7 partenze per Menconi e
Sprugnoli, 4 per Menconi-Benincasa e Benincasa-Pannini, 3 per
Pannini-Sprugnoli, 1 per Pannini-Del Cucina. Solo una volta, nell’infausta
partita di Carrara dove praticamente non c’erano lunghi a disposizione, c’era
Sprugnoli da ‘quattro’ in aggiunta ad altri tre esterni di ruolo. Poi gli ultimi due terzetti di esterni, quelli senza
Tognazzi: Menconi-Pannini-Sprugnoli e Menconi-Del Cucina-Sprugnoli.
Il secondo miglior marcatore è Sabia, 11,1 punti per gara. È il terminale più sostanzioso sotto canestro: nella prima striscia di dieci vittorie ha viaggiato oltre i 14 punti di media, mentre nella seconda metà di torneo ha risentito del periodo covid e di una forma fisica non perfettamente ritrovata. Tanto da avere meno spazio nel quintetto base: vi è partito per sedici volte nelle prime diciassette giornate (facciamo pure 16/16, perché l’unica assenza risale a quando non era disponibile, a Carrara), solo cinque volte nelle ultime dodici.
Nessun altro bianco(nero)verde ha medie superiori a 10 punti
per partita, ma tutti almeno una volta si sono iscritti sul tabellone con un
punteggio in doppia cifra. Pannini ha piazzato una partita da 21 contro
Fucecchio, Menconi una da 18 nella sua Carrara, Del Cucina ne ha messi 20
contro Pontedera, Iozzi e Milano hanno raggiunto quota 15, Benincasa si è
fermato un paio di volte a 13.
Stefano Salvadori
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