Se anche il PalaPerucatti inizia a vacillare, vien da sé che la situazione in classifica per la Virtus si fa più complicata. Una posizione che ancora non può definirsi preoccupante ma è vero che adesso, più che guardare a quelle che stanno davanti, occorre dare un occhio a chi arriva da dietro. È questa l’amara consapevolezza della Virtus dopo il ko interno con Castelfiorentino. 72-63 il punteggio finale in favore degli ospiti, apparsi decisamente più in palla, più in forma e assolutamente più convinti dei propri mezzi rispetto a una Virtus che, per un motivo o per un altro, quest’anno non è mai riuscita a ingranare la marcia giusta.
IL MOMENTO DECISIVO
La svolta del match è arrivata nel secondo quarto quando la Virtus è andata letteralmente a sbattere sul muro difensivo eretto da Castelfiorentino, intestardendosi troppo nelle iniziative in uno contro uno, rette e lette sempre bene dai forti e fisici difensori castellani, e soprattutto abusando del tiro da tre in una serata decisamente poco ispirata per le esecuzioni dalla distanza. Eccezion fatta per un frangente del terzo quarto quando, proprio grazie alle triple, la Virtus era ritornata a -3. Un extra-sforzo pagato a caro prezzo nella prima metà dell’ultimo periodo, quando Castello ha rimesso le cose a posto, raggiungendo la doppia cifra di vantaggio e scappando via in maniera definitiva.
LA CHIAVE
Quello che preoccupa maggiormente della Virtus è la difficoltà nell’attaccare l’area avversaria. Precisiamo: non è una critica ai lunghi, anzi Zambonin e Olleia il loro contributo lo danno sempre, cercando di compensare con la loro atipicità il minor tonnellaggio rispetto ai pivot avversari. Infatti, anche contro Castelfiorentino sono andati in doppia cifra con 10 punti ciascuno, insieme al solito Nepi (23) e a capitan Bianchi (10 anche per lui). La pecca vera che ci sentiamo di imputare alla squadra di coach Spinello è l’incapacità di dare intensità alle partite: la Virtus sembra sempre voler controllare e giocare a ritmi bassi, salvo poi costruire poco nei primi secondi dell’azione e trovandosi spesso a cercare soluzioni individuali rincorrendo i secondi che passano sul cronometro. Una scena vista troppe volte quest’anno che fa giocare la squadra in maniera eccessivamente frenetica. E invece, proprio ora che siamo nella fase cruciale del campionato, il team rossoblù dovrebbe cercare di giocare con maggiore tranquillità.
IN CAMPIONATO
Chi ama le frasi fatte e tremendamente abusate direbbe: «adesso per la Virtus si prospettano cinque finali». Evitiamo di attingere dal grande libro delle banalità e analizziamo concretamente la situazione. Domenica prossima c’è la proibitiva trasferta in casa della Herons Montecatini e lì non sarà per niente facile strappare punti. Seguirà il non semplice recupero con Prato e poi, in ordine, gli incontri con Legnaia in casa, Valdisieve fuori e infine Montevarchi al PalaPerucatti. E sono questi ultimi tre gli sconti diretti da non fallire per evitare i play-out: facendo due calcoli approssimativi, 6 punti potrebbero bastare per evitare la post-season e iniziare pensare ad un restyling estivo, decisamente più strutturale, per tornare a essere competitivi nella prossima stagione.
Andrea Frullanti
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