La mossa della Fip di includere anche la Serie C Gold e la Silver e la B Femminile tra i campionati di interesse nazionale, sulla scia di quello che la pallavolo aveva fatto da subito, apre scenari di una possibile ripresa del basket forse prima del previsto anche al di sotto di Serie A, A2 e B. Ripresa degli allenamenti intanto, in vista delle partite.
La novità è che la Fip ha inviato al Coni un elenco aggiornato delle categorie. Una risposta del Coni è attesa a breve. Forse anche nel giro di due-tre giorni. Prima del nuovo dpcm. Il dpcm attuale, in vigore fino al 15 gennaio, permette anche in zona rossa lo svolgimento degli sport di contatto per tutti i campionati di interesse nazionale, come sta già succedendo per A, A2 e B.
E, con le nuove disposizioni, anche per Serie C Gold, Silver e B Femminile, i campionati di Virtus, Costone e Mens Sana. Che dunque potrebbero riprendere da subito gli allenamenti in vista dell'inizio dei campionati nel giro di quattro o più auspicabilmente sei settimane, tra metà febbraio e inizio marzo, sempre che la situazione pandemica non imponga un cambio della disciplina dell'attività sportiva rispetto a quanto in vigore ormai dall'inizio di questa stagione, ovvero che i campionati catalogati come di interesse nazionale si possono giocare. Con formule da ridefinire perché la stagione duri quattro mesi, sicuramente meno di cinque (si era già parlato di alcune ipotesi).
Comunque, sapere di poter giocare è una parte della ripresa. L'altra è quella relativa ai protocolli che sarà necessario adottare. Soprattutto per garantire la salute e la sicurezza di chi gioca e che, a differenza dei livelli superiori, non lo fa di lavoro e quindi:
a- non è pagato (o almeno non allo stesso modo dei professionisti) per prendersi certi rischi,
b- deve mettere in conto che il possibile contagio conseguente ad aver assecondato la propria passione (quale è il basket a questi livelli) possa avere delle conseguenze che condizionano o compromettono la propria attività lavorativa da cui effettivamente si trae sostentamento.
Riprendere in sicurezza significa tutelare, oltre alla salute in prima battuta, anche questo tipo di legittimi interessi personali.
Mutuare gli stessi protocolli già in vigore a livello più alto significa istituire un sistema di test rapidi 48 ore prima di ogni partita (e con tempistiche da decidere nelle settimane di allenamenti di avvicinamento): tradotto era già stato valutato (sempre qui) un onere per ogni squadra di 4-5000 euro in test per concludere la stagione. Quante società al di sotto di Serie A, Serie A2 e Serie B se lo possono permettere? Quante in C Gold? Quante in C Silver? Quante in B Femminile? Arriveranno misure Fip a venire incontro alle società per queste spese? Altrimenti è possibile che non tutte le società riescano a prendere parte alla ripresa. Tutto questo resta ancora da definire.
E le giovanili? La richiesta della Fip allarga il perimetro ai campionati che prevedono una finale nazionale, quindi i tornei di Eccellenza Under 20, 18, 16, 15 e l’Elite Under 14. Non è da escludere che se dovesse funzionare possano esserci ulteriori aperture più avanti. Ma sempre con quello che ne consegue in termini di valutazioni sulla sostenibilità economica. Ma oggi, rispetto a ieri, c'è una porta aperta.
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