Mai in stagione la Mens Sana ha infilato una serie, vincente o perdente, di tre partite di fila. La stagione è sempre ballata attorno a una sostanziale parità tra vittorie e sconfitte. E' la normale conseguenza di un cammino condizionato per gran parte del suo svolgimento dal fattore campo, decisivo in positivo in casa e in negativo in trasferta. Andare a Casale dopo due successi di fila è l'occasione per confrontarsi con un altro tabù della stagione mensanina.
Durante l'anno è capitato due volte che arrivassero due sconfitte consecutive (Barcellona-Trapani e Omegna-Tortona), e la Mens Sana ha sempre saputo evitare che arrivasse la terza anche contro avversarie di livello (Reggio Calabria e Agrigento).
Tortona è stata l'eccezione in negativo al ritornello "vittorie in casa, sconfitte in trasferta", che ha generato una di quelle serie negative, cancellata dall'eccezione in positivo di Agrigento. L'altra eccezione in positivo è il successo a Latina su cui la Mens Sana ha costruito questa seconda serie stagionale di successi consecutivi, anche se lo scalpo più prestigioso è stato quello di Scafati una settimana fa in casa.
Quel successo ad Agrigento era stato la prima metà dell'unico precedente stagionale di due vittorie consecutive della Mens Sana, perché al colpo in Sicilia seguì il largo +15 casalingo con Agropoli. Il tris la Mens Sana lo andò a cercare a Roma. Finì con la peggior partita stagionale, solo in parte fotografata dal 68-50 finale, umiliante per quanto importante nell'economia della stagione: da lì in poi Ramagli ha cambiato alcune cose e da quel giorno la Mens Sana ha vinto quattro partite su sei e ne ha perse due in trasferta all'ultimo minuto a Casalpusterlengo e a Biella. Un altro passo.
Nessuno pone limiti alla provvidenza, ma in una trasferta in cui anche la legge dei grandi numeri rema contro (Casale viene da tre sconfitte di fila) più del terzo successo consecutivo sarebbe importante, per il percorso della Mens Sana, una partita consistente in cui si dimostri di non perdere il filo, pur nella sconfitta, come Casalpusterlengo e in parte Biella. Perché un'altra Roma significherebbe dover ricominciare di nuovo da capo, proprio ora che qualche certezza comincia a vedersi.
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