domenica 22 novembre 2015

In trasferta, con una big, muovendo la classifica, col trio americano al suo meglio: la vittoria di Agrigento

A guardarla a mente sgombra, la vittoria della Mens Sana ad Agrigento ha tutto per essere considerata la più entusiasmante da quando è tornata in Serie A2 (quante volte s'è detto?). Eppure è evidente che il contrasto con l'ultimo periodo spiazza. E' evidente che il contrasto con l'inizio della serata spiazza. E allora, dopo aver perso quattro delle ultime cinque partite, per metà serata da sogno - forse anche tre quarti - si fa fatica ad abbandonarsi di nuovo alla fiducia in questa squadra, una squadra che ogni volta che pensi di aver capìto cade di nuovo ogni certezza, e forse capirla significa proprio questo. Ma qui si diventa troppo filosofici, e invece si parla di basket. E un po' di cose da dire ci sono.

COMPETITIVI IN TRASFERTA

Alla vigilia si era detto che bastava un segnale. Un segnale che in trasferta si può essere competitivi. Un segnale che sul campo di una big si può anche riuscire a giocarsela, poi stavolta non va bene, neanche la prossima volta, ma se sei sempre lì prima o poi ce la fai. La Mens Sana ce l'ha fatta. Il segnale arrivato non ha bisogno di essere interpretato: la Mens Sana non parte battuta quando va in trasferta.

IL PRIMO COLPO DELL'ANNO
Forse si pensava che già quelli con big come Casale o Reggio Calabria (che poi hanno battuto in molti), fossero successi che non tutti riusciranno a replicare. Poi l'incapacità di vincere fuori casa ha normalizzato certi risultati: se non sei capace di vincere in trasferta (soprattutto Barcellona e Omegna), ti devi attaccare alle partite in casa per non finire "sopra il par". Così vincere con Casale o Reggio era diventato solo il proprio dovere. Finché è arrivato il giorno in cui non si è riusciti a fare neanche quello, perdendo in casa con Tortona. E allora lì alla tabella di marcia qualcosa è mancato, che fossero i successi alla portata in trasferta, oppure la capacità di difendere il proprio campo. Per questo, in trasferta E contro una big, il successo ad Agrigento è il primo risultato che spariglia le carte in positivo rispetto a una tabella di marcia ideale.

ERA NECESSARIO
Il movimento delle ultime settimane in zona salvezza imponeva alla Mens Sana, alla fine di questo tremendo mese e mezzo di calendario, di tornare a muovere la classifica. Ancora a 0 dopo 4 giornate, da allora Omegna, Roma e Biella hanno vinto 3 partite su 5 e si sono messi due squadre alle spalle, Barcellona e Reggio. Questa la classifica delle ultime 5 gare: Scafati 8; Agropoli, Tortona, Ferentino, Casale, Latina, Trapani, Casalpusterlengo, Roma, Biella, Omegna 6; Agrigento, Siena, Rieti 4; Reggio e Barcellona 0.  Perdendo, da pronostico, ad Agrigento, la Mens Sana sarebbe stata raggiunta in classifica dalle tre "ex ultime". Ferme da 5 giornate, Reggio e Barcellona sono ora ultime. Reggio risalirà. Barcellona? Meglio non ripensare che 2 dei suoi 4 punti sono arrivati con la Mens Sana.

AMERICANI
Ad Agrigento Roberts, Bryant e DiLiegro hanno segnato 54 punti in tre. Tutta Agrigento ne ha segnati 59. E' il loro massimo stagionale. Eguagliati i 54 con Reggio Calabria, anche se meno distribuito (48 punti i due esterni, 6 il centro). La terza partita in cui hanno segnato di più? 47 punti contro Casale. Le tre migliori partite stagionali, evidentemente non un caso. Ma è interessante che il 12-0 del rientro dal -9 a +3 nel terzo quarto è arrivato non sulle spalle dei singoli bensì facendo segnare tutti e 5 i giocatori in campo. Roberts (26 punti, season high) e DiLiegro (che metamorfosi nel secondo tempo, e aveva segnato di più solo all'esordio con Latina) hanno poi allungato a +8. E quando nel 4° periodo Agrigento è tornata a -6, è arrivato il 17-4 della fuga a +19. Anche Bryant aveva fatto meglio di questi 16 punti una volta sola, coi 26 contro Reggio. Una partita, ad Agrigento, da 20-7 subito nel primo quarto, e poi da lì 70-39 per la Mens Sana.

***

"Dopo un inizio molto difficile figlio di un periodo molto complicato - ha commentato coach Alessandro Ramagli mettendo insieme le due anime della serata, una chiaramente molto più marcata -, abbiamo giocato una partita di grande qualità mentale: recuperare, mettere la testa avanti, poi spaccare la partita come abbiamo fatto significa che ci sono tanti meriti dal punto di vista morale. Quando poi il livello di confidenza cresce, anche la qualità del gioco è cambiata per quelle che sono le nostre qualità che a volte ci dimentichiamo di avere, pensiamo forse di essere gli sfigati di turno. Invece non lo siamo affatto, siamo una squadra che in questo campionato ci sta con grande dignità. Venire qua e portare via una vittoria come questa ci serve ad accrescere l'autostima".

+18 ad Agrigento. Per rendersi conto.

1 commento:

  1. Finalmente la tanto sospirata scintilla: dopo tanti tiri da 3 rifiutati, o tentati e sbagliati con mano tremate, la tripla del sorpasso di Mattia: istintiva, rapida, senza pensarci su troppo. Non completamente logica anche se con metri e metri di spazio ma tremedamente giusta, visto che è entrata.
    Da quel momento tutta la squadra, sino a pochi minuti prima assolutamente inguardabile tanto insicura e arruffona, ha messo la freccia e dopo il sorpasso Agrigento è solo riuscita ad impattare, ma il pallino del gioco è stato sempre in mano ai senesi, sempre più in fiducia.
    Sono sicuro che lo staff sarà capace di far accendere un focherello con la scintilla e tenerlo vivo per il futuro.
    Aiutiamoli a tenerlo vivo, anzi, ad aumentare il focherello fino a diventare fuoco con le ns. presenze al palazzetto.

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