È ancora presto per dirlo ma forse più avanti potremmo individuare una Mens Sana pre Reggio Calabria e una post. La discriminante sta tutta nella difesa e nella scelta che lo staff tecnico ha effettuato durante la settimana per limitare i problemi che si erano palesati in tutte le partite precedenti.
Ramagli nella conferenza stampa post partita è stato chiaro:
"La chiave è stata la difesa sul pick and roll su cui Reggio gioca almeno il 60 per cento dei possessi. Nelle situazioni di blocco sulla palla chiedevamo a DiLiegro di uscire con un edge molto aggressivo e di rientrare poi sul suo uomo, nel tempo che passava finché rientrasse gli altri erano pronti a coprire Dane e allo stesso tempo a coprire i tiratori sul perimetro. Un lavoro di squadra. La capacità di coprire l'area si è decisa più qui che negli uno contro uno in post basso, dove comunque l'organizzazione non guasta".
Nonostante le percentuali nel tiro da tre punti di Reggio (che nel terzo quarto veleggiavano verso un mostruoso 60%) la Mens Sana ha portato a casa la seconda miglior prova difensiva per punti subiti, dopo i 60 di Casale. Lo ha fatto scegliendo 'di che morte morire' o, come dicono dall'altra parte dell'oceano, adottando una strategia da 'pick your poison'. Ha accettato di concedere tiri da oltre l'arco pur di chiudere l'area e non permettere più che il lungo di turno banchettasse nel pitturato.
Di questi problemi difensivi contro i lunghi avversari e sulla difesa del pick and roll avevamo già parlato qui e qui, ed evidentemente erano argomenti che meritavano aggiustamenti. Ramagli e i suoi assistenti, appurato che al momento non si può chiedere a Diliegro di recuperare a rotta di collo sul proprio uomo, hanno deciso di farlo uscire sul pick and roll molto aggressivo. Uno 'show' che ha messo pressione sui passatori della Viola ritardando il passaggio quel tanto che bastava per permettere alla difesa prima di chiudere l'area sul tagliante e poi di recuperare sui tiratori.
Ovviamente si parla di una coperta corta e tutti abbiamo ancora in mente i tiri che la Viola si è presa, relativamente comodi nonostante il grande ed encomiabile sforzo di tutti i biancoverdi nello sprintare per chiudere il più possibile la visuale.
Sono piccoli dettagli che a quanto pare fanno tutta la differenza del mondo, al punto tale che per la prima volta la Mens Sana non ha sofferto i lunghi avversari e non gli ha concesso punti facili in area. Ha scelto di concedere percentuali più alte dall'arco e la strategia ha pagato. Adesso vedremo come si adatteranno gli avversari dalla prossima partita a questo cambiamento, restando consapevoli del fatto che in Viale Sclavo il cantiere è ancora completamente aperto. Del resto, come ha specificato il coach: "Se avessimo completato il nostro percorso probabilmente vorrebbe dire che siamo messi male".
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