Ranuzzi, Udom e DiLiegro, e dalla panchina bene Cucci, Borsato e Bucarelli. L'impressione dell'occhio ha sempre un senso, e dopo la partita con Latina ha detto questo sui mensanini che sono andati meglio. Si fa prima a dire chi non c'è, gli americani, e allora forse si capisce che è anche una questione di aspettative. Riesaminata momento per momento, però, la prima giornata aiuta a vedere meglio alcune sfumature su chi c'era in campo quando la Mens Sana ha girato meglio.
La partenza falsa (4-12) è da addebitare al quintetto, ma c'era sempre il quintetto titolare (3 punti di Ranuzzi, 6 di DiLiegro) nel 9-2 del rientro fino a -1 in meno di tre minuti, solo nell'ultima parte coi quattro piccoli, ovvero con Borsato al fianco dei due Usa e Ranuzzi, più il centro. Così come è sempre col quintetto dei titolari che è arrivato il 9-0 in 3' nel cuore del terzo periodo che ha messo la partita sui binari mensanini, dal -1 al +8.
E' il rilancio che è arrivato con quintetti diversi, quel 12-2 in 5' dal 52-48 al +14 a 7' dalla fine, da cui Latina non è mai rientrata oltre i due possessi di svantaggio. Prima andando piccoli, con Borsato (decisivo uomo d'ordine) a fianco dei due americani. Poi ancora più piccoli, pur nel rispetto dei ruoli, con Cucci al posto di DiLiegro a fianco di Udom. E infine tornando "convenzionali" ma con freschezza, con Bucarelli al posto di Bryant. Tanto che le bombe del 64-50 le hanno messe le "forze fresche" Cucci e Bucarelli appunto. E' l'allungo che ha dilatato il punteggio, ed è per questo che è rimasto più negli occhi, e perché è arrivato per ultimo. Ma scosse importanti c'erano state anche prima.
E anche dopo. Roberts ha giocato una grande partita? No. Ma cinque dei suoi 9 punti li ha segnati nell'ultimo minuto. Ma non di fuffa. Perché forse Latina non sarà stata veramente pericolosa, ma era comunque tornata da -14 al -6 entrando nell'ultimo giro di lancette. E in quei citati momenti migliori, il Diamantone era sempre in campo.
Lo stesso Truck, pur con le sue caratteristiche che andranno necessariamente avvicinate col tempo e il lavoro a quelle dei compagni, in un ruolo in cui Borsato oggi è fondamentale, ha comunque giocato una partita di quantità, dal primo quarto con il primo canestro della partita e una tripla nella rimonta, fino al quarto periodo con due canestri e due assist in quegli ultimi tre minuti. Poi la storia non è fatta solo di quando si danno gli strappi ma anche di quando si prendono, o di quando si tiene botta per non prenderli. E soprattutto di questa storia si è visto per ora solo il primo episodio.
martedì 6 ottobre 2015
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