Era quello che ci voleva. In ordine: vincere, ribaltare la differenza canestri di una sconfitta subita nel girone di andata, avere buone indicazioni da alcuni elementi del roster. Sia in termini di rendimento che, soprattutto, a livello di forma fisica. C’è tutto questo ma anche altro nella vittoria della Mens Sana su Legnaia. Un successo che permette ai biancoverdi di tornare al sesto posto (con tutto ciò che significa anche a livello di morale) per iniziare a preparare le sfide con Cecina e Spezia.
LA
CHIAVE
L’87-70
è un risultato maturato soprattutto nell’ultimo periodo. Una fase della partita
a cui la Mens Sana è arrivata in maniera migliore rispetto alle precedenti
uscite, specialmente dal punto di vista delle energie delle lucidità. Va detto
che l’avversario è decisamente più corto rispetto alle varie Lucca, Virtus,
Quarrata, Empoli, Costone e Arezzo. Ci piace però pensare che i rientri di Belli
e Maghelli, la presenza di Tognazzi, gli apporti di Tilli e Ragusa abbiano inciso
maggiormente e che, proprio in virtù di questo, la squadra sia stata in grado
di arrivare meglio nel finale del match.
La distribuzione dei punti, con ben 4 giocatori in doppia cifra (Prosek 27, Belli 16, Marrucci 13 e Tognazzi 11), testimonia di come anche le responsabilità siano state equamente e positivamente distribuite per la causa mensanina. A livello di statistiche molto positivo anche il 23/25 complessivo ai tiri liberi, un elemento che spesso rappresenta una croce quando la Mens Sana non vince,
IL
PROTAGONISTA
Senza scomodare il solito dominante Prosek (30 di valutazione totale), a livello di numeri l’altro mvp indiscusso dell'incontro è stato Daniele Marrucci (che con Prosek condive il miglior plus/minus, +14), giocatore sempre più maturo anche a livello di
leadership. 13 punti, 9 rimbalzi e anche un ottimo 6/6 dalla lunetta (non proprio
la sua skill principale…). Però oltre questo si sono vista buone cose da Tilli,
specie in difesa, da Ragusa, che deve ancora crescere dal punto di vista dell’autostima,
da Maghelli che ha permesso ai lunghi di rifiatare in 5 preziosi minuti.
Insomma, in attesa di nuove dal mercato, dove sembra ci sia ancora da attendere un po’ per chi capire chi arriverà in viale Sclavo, alla Mens Sana ci si gode chi veste già il biancoverde. Con la speranza che questi contributi delle cosiddette seconde linee possano essere via via sempre più concrete per allungare la rosa di scelte a disposizione di coach Paolo Betti.
LA
PROSPETTIVA
La
riprova di quanto detto arriva subito. Nel turno infrasettimanale c’è la trasferta
a Cecina, forse la più grossa delusione del girone di andata ma squadra che
adesso è reduce da due vittorie di fila: in casa con Castelfiorentino e,
soprattutto, in trasferta a Lucca. Campo storicamente caldo e non facile (molti
tifosi biancoverdi hanno ancora il cuore infranto dalla tripla di Caroti nei
playoff di Serie B 2014/’15 contro l’allora Mens Sana di Mecacci), oggi Cecina è
per la Mens Sana un crocevia non di poco conto nel percorso stagionale.
Il +23 dell’andata e un bottino da difendere con tutte le forze, specialmente in un turno dove ci sono pochi scontri diretti: significa che, eccezion fatta per Arezzo-Empoli e Legnaia-Quarrata (quest’ultima molto borderline in questa considerazione), chi è tra le prime 6 affronta chi occupa dalla settima alla dodicesima posizione in graduatoria (a vari livelli). Se ne deduce che la classifica si potrebbe ancora allungare e che, per la Mens Sana (che si trova a metà esatta del ranking), l’impegno di Cecina potrebbe avere in termini di risultato un peso specifico sicuramente rilevante.
Andrea Frullanti
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