Il giorno dopo il derby offre sensazioni opposte per Virtus e Costone. È stata una vittoria nettissima della Virtus a discapito di un Costone non pervenuto. Il derby ha poi acceso i riflettori sul cammino stagionale delle due squadre. Affinché una possa aver trovato la rotta giusta, la Virtus, e l’altra, il Costone ovviamente, che non ripeta più simili prestazioni.
È stato un derby meno entusiasmante rispetto all’andata. Se non altro perché la partita, a livello di equilibri e combattività si è decisa praticamente subito. Buona la cornice di pubblico, con circa 850 persone sugli spalti del PalaSclavo, con grande partecipazione e rappresentanza dei settori giovanili delle due squadre. Non molti gli appassionati superpartes: la prossimità del Natale, il turno infrasettimanale e il clima freddo (dentro e fuori) non hanno giocato a favore dell’evento in sé. Un evento che però, nel suo complesso, si può dire riuscito. Presente a vedere il figlio Alessandro anche Luca Banchi, che alla Mens Sana ha vinto l’ultimo scudetto della storia (poi revocato), fresco di dimissioni dalla panchina della Virtus Bologna.
Però forse, nella Siena cestistica in generale, si respirava meno attesa per la partita. Vuoi anche per la classifica e il momento specifico con cui le due squadre arrivavano al derby. E, come spesso succede, la stracittadina ha sovvertito il pronostico. Il Costone si è fermato dopo 3 vittorie consecutive (Mens Sana, Quarrata ed Empoli, tra l'altro tutte pesantissime), la Virtus ha messo un punto a un ciclo di 4 ko di fila scendendo in campo con la miglior prestazione della sua annata. Troppa la differenza di motivazioni tra le due squadre: i ragazzi di Evangelisti, che anche in questo caso hanno espresso la loro emotività ma in senso positivo, si sono accesi nella serata di massima motivazione (anche con Mens Sana, Lucca e San Miniato era stato così).
Il risultato finale, 109-83 (+26), è il risultato più largo mai registrato in campionato nell'ambito dei derby tra rossoblù e gialloverdi dal 1966 a oggi. Ci sarebbe anche un 90-57 Virtus nel 2017: ma era Coppa Toscana e l’allora squadra di Maurizio Tozzi, la Virtus, superò nettamente il Costone di Pierfrancesco Binella anche con i 25 punti di Olleia (ieri per lui 13esima presenza nei derby contrpo il Costone, al pari di Luigi Bruttini dalla parte opposta: davanti a loro in questa classifica ci sono il padre di Luigi, Roberto, con 14 presenze e Alessandro Cappelli con 15). Prima di questa partita, c’era un 67-50 (+17) Virtus dell’8 dicembre 2015, mentre la vittoria più larga del Costone è un 83-68 (+15) del 17 ottobre 1972.
La prestazione della Virtus è stata super con percentuali al tiro altissime (72% da due, 46% da tre: nel primo tempo i rossoblù avevano chiuso con un 7/12 dall’arco), un netto dominio a rimbalzo (34-22) e una sensazione di controllo totale, in attacco e in difesa, per tutta la durata del match. È stata una serata perfetta per la Virtus, come testimoniano le statistiche di tiro: i rossoblù hanno tirato con il 61% dal campo (39/63 complessivo), contro il 44% (28/64) dei gialloverdi. Ad un certo punto la Virtus ha toccato anche il +35, mandando poi ben 7 giocatori in doppia cifra: Gianoli 22, Dal Maso 21, Zocca 14, Costantini 13, Calvellini 11, Braccagni e Guerra 10 punti. Dalla parte opposta questo traguardo è stato raggiunto solo da Zeneli (19), Bastone (18) e Matteo Paoli (10).
Interessante la scelta di far partire proprio Guerra, l’ultimo arrivato, in cabina di regia nel quintetto base. Di fatto affidando alla sua esperienza le chiavi della squadra. Una mossa che può sovvertire le gerarchie interne del gruppo ma che, se questi sono i risultati, può anche essere terapeutica e aiutare tutta la squadra a rendere di più. Con il Costone è stato effettivamente così.
Anche perché il Costone, di fatto, non è sceso in campo. A fine partita coach Belletti non ha cercato scuse ed ha parlato di atteggiamento sbagliato. Specie in difesa. Troppo passivi e poco reattivi per essere veri i costoniani. La squadra, forte di 3 successi di fila e di una classifica assolutamente tranquilla, è forse scesa in campo senza la dovuta vis pugnandi. E il suo svantaggio e andato inesorabilmente a crescere.
La mente, forse, era già alla partita del prossimo turno contro Arezzo. Al PalaOrlandi arriva la squadra che per prima, in campionato, ha rifilato una sconfitta ai gialloverdi. All’andata finì con il +1 aretino. Un risultato assolutamente ribaltabile a patto che la squadra torni ad essere quella forza che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare nelle altre partite. Un passaggio a vuoto, nell'ambito di una stagione, ci può anche stare: a patto che il Costone dimostri, subito contro Arezzo, che con la Virtus è stata un’eccezione, non la regola.
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I TABELLINI
(15-13, 36-29; 60-43)
Mens Sana: Tilli, Belli 3, Pannini 6, Ragusa 11, Marrucci 8, Calviani, Pucci 11, Sabia, Maghelli, Prosperanti, Prosek 13, Tognazzi 14. All.Betti
Costone: Brocco ne, Massari ne, Radchenko 5, Nasello 7, Paoli F. 8, Paoli M. 10, Banchi 8, Zeneli 18, Bruttini 4, Bastone 19, Torrigiani 4. All. Belletti
Andrea Frullanti
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