martedì 12 novembre 2024

Basket City: Virtus, i leader hanno risposto presente. Costone, così è un peccato

Una vittoria di carattere e di volontà. È quella ottenuta dalla Virtus contro la Mens Sana. Un successo voluto e meritato per cercare di mettere un punto e andare a capo dopo un avvio di campionato altalenante e mettersi definitivamente in carreggiata alla ricerca di una maggiore continuità. La Virtus riparte da qui: anche perché sembra questa la faccia migliore di una squadra che in tanti si aspettavano così a inizio anno. Nel frattempo si è fermato il Costone, dominante e in controllo a San Miniato per almeno tre quarti di gara, ma poi ‘ribaltato’ e battuto al PalaFontevivo. Sono 3 adesso i ko esterni consecutivi per la Bruttini e soci.

 

QUI VIRTUS

La partita con la Mens Sana non è stata bellissima dal punto di vista tecnico. Però è stata super sotto l’aspetto dell’intensità. Da questo punto di vista, la Virtus ne ha avuta di più: ha condotto sempre nel punteggio, ha provato a dare un paio di spallate alla partita, è stata rimontata dalle triple di Belli e da un super Prosek, ma alla fine non si è mai scomposta ed ha trovato l’energia e la lucidità per piazzare l’allungo decisivo. In estrema sintesi: la vittoria è andata alla squadra che è stata maggiormente continua nell’arco dei 40’. Dote che peraltro non sempre ha avuto la Virtus nel primo stralcio di campionato.

È la partita che serviva alla Virtus di Evangelisti che, contro la Mens Sana, ha ritrovato i protagonisti attesi e le gerarchie che erano state immaginate quando la squadra era in fase di progettazione. Un Bartoletti trascinante coi suoi 20 punti totali, con 10 nel solo primo quarto che lo hanno acceso e settato positivamente sin da subito. Trascinante anche Calvellini, 11 punti e tanta sostanza, come testimonia il +10 complessivo di plus/minus. Super la prestazione di Gianoli (21 di valutazione totale, come Bartoletti, con 12 punti, 12 rimbalzi e 8 falli subiti). Da segnalare anche Zocca a quota 16 e i canestri finali decisivi di Dal Maso dopo una partita problematica a causa dei falli commessi.

A livello di statistiche complessive la Virtus ha fatto poco meglio della Mens Sana: 25/71 dal campo, contro il 24/77 dei biancoverdi; 43 rimbalzi dei rossoblù, 41 quelli dei ragazzi di Betti. La differenza quindi l’hanno fatta i singoli: 4 in doppia cifra nella Virtus, solo Belli e Prosek per la Mens Sana.

Insomma, i leader designati della squadra hanno risposto presente ed hanno trascinato tutta la Virtus. Si riparte da questa consapevolezza, consci del fatto che questo tipo di prestazione andrà ripetuta sempre in ogni match. In attesa di avere anche un Joksimovic maggiormente impiegabile, la vittoria ha permesso alla Virtus di riavvicinarsi alle prime 6 in classifica, dove c’è grande bagarre. Occorre adesso non perdere altro tempo (e terreno soprattutto) per cercare di raggiungere quelle posizioni in cui tutti si attendono di trovare la Virtus.

 

QUI COSTONE

Sconfitta a sorpresa per il Costone. A sorpresa nel senso che la squadra di coach Belletti ha avuto il controllo, quasi il dominio del match, per 3 quarti di partita. Gialloverdi avanti anche di 14 punti nel corso del primo tempo quando hanno letteralmente annichilito San Miniato con un’ottima difesa e un’altrettanto buona produzione offensiva. Poi l’ultima frazione da gioco ha ribaltato tutto: partiti dal 65-56 Costone al 30’ il match si è concluso 76-74 per San Miniato. 20-9 il parziale complessivo in favore dei padroni di casa, “squadra pazza” come poche, in grado di accendersi e di sovvertire gli esiti degli incontri grazie al suo talento offensivo. Il Costone ne ha fatto le spese.

Ed è un peccato. Perché dopo le vittorie a Quarrata e con Empoli, un successo a San Miniato avrebbe dato non poche certezze a Nasello e soci. Specie in classifica dove adesso, invece, i gialloverdi si ritrovano intruppati nel gruppone a quota 10 punti. E soprattutto con il fardello di 3 ko esterni consecutivi. Da interrompere nel turno infrasettimanale a Lucca (missione per niente banale), dopo il match interno con Legnaia. Insomma, anche in questo caso c’è da scrollarsi le scorie di dosso e ripartire. Anche se, fino a questo punto, il Costone ha sempre dimostrato di avere carattere e attributi per farlo.


Andrea Frullanti



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19 maggio 1973 

 

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