La vittoria del riscatto. È quella che è arrivata al PalaCorsoni dove la Virtus ha tirato fuori gli attributi e fatto suo il confronto con Lucca. Vittoria scaccia-fantasmi e scaccia-crisi? È ancora presto per dirlo, però quantomeno è stato lanciato un segnale di volontà: di voler invertire la marcia dopo un avvio di campionato negativo. Ma di vittoria del riscatto si può parlare anche nel caso di Cecina. A farne le spese in questo caso è stato il Costone che, forse, ha pagato dazio al calendario e ad una trasferta, nel contesto di giornata, sembrava essere assolutamente la più proibitiva. Specie sul piano motivazionale.
QUI VIRTUS
Al di là degli aspetti tecnico-tattici, a questa Virtus
serviva vincere come a un essere umano serve respirare. Del resto era anche
impensabile, anzi nemmeno augurabile, che la squadra di coach Evangelisti
proseguisse sulla rotta fatta vedere ad Arezzo. Peggio non si poteva fare. La cosa più importante è stata la reazione: tutti si auspicavano che potesse arrivare ed è finalmente
arrivata.
Una prova in cui Calvellini è tornato ad essere protagonista con i suoi 33 punti. In doppia cifra anche Zocca con 14 e Bartoletti con 12. Insomma, gli esterni virtussini, quelli su cui si è deciso di puntare in estate, hanno finalmente inciso come tutti si aspettano che possano fare in via Vivaldi.
Non è stato tutto semplice perché c’è voluto un po’ per prendere le misure a Lucca, squadra di grande talento e con giocatori di qualità, in grado di fare male con diversi stoccatori offensivi (Mens Sana avvisata…). Però la reazione dopo un avvio di partita contratto è servita alla Virtus per mettersi definitivamente in carreggiata e vincere una partita di vitale importanza nell’economia stagionale rossoblù.
Il prossimo step adesso è quello di cercare continuità. Di risultati, ma anche di atteggiamento e, soprattutto, a livello prestazionale. Giornata dopo giornata la Virtus è chiamata adesso a recuperare il terreno perso affidandosi a ciò per cui si prepara in settimana e a quelli che erano gli input estivi quando la squadra era in fase di costruzione. Si riparte da qui.
QUI COSTONE
Il Costone non è riuscito a disinnescare la voglia di
reazione di Cecina. La sconfitta dei gialloverdi, la seconda in campionato e la
seconda di fila nelle ultime due trasferte, si sintetizza sostanzialmente così.
Cecina aveva più motivazioni rispetto al Costone e le ha fatte valere sul campo.
Ciò nonostante, la squadra di Belletti non esce ridimensionata dal parquet, anzi. Nonotante la veemenza degli avversari - che tutti a inizio stagione additavano come tra le grandi favorite del torneo -, il Costone è sempre rimasto in partita ricucendo via via gli strappi dei cecinesi, bravi soprattutto a colpire dall’arco ogni qual volta Nasello (24 per lui in totale) o chi per lui ricuciva il gap.
Un ko che non fa male, vista la classifica, e che comunque ci può stare nell’ambito di un campionato così incerto. La graduatoria si sta allungando e ancora ci sono partite importanti per far capire il livello raggiunto dalle squadre o quello a cui possono competere. Tutto sembra ancora molto fluido e in evoluzione. Ma per ora il Costone non sembra dover temere di doversi guardare le spalle. Anzi, può continuare a guardare avanti con immutata fiducia. Nonostante la sconfitta di Cecina.
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