Il 31 maggio 2023 la Virtus chiudeva con un successo la serie con Quarrata conquistando la promozione in Serie B Interregionale. Un anno dopo i rossoblù si trovano ad aver chiuso la stagione già da quasi un mese, dal 5 maggio. Il risvolto positivo è essere partiti in anticipo per trovarsi già in fase avanzata con la pianificazione della squadra che verrà: annunciato da tre settimane Marco Evangelisti come nuovo allenatore, entro fine giugno è prevedibile che possa essere chiuso il roster, partendo in questi giorni dalle prime conferme. Gli stessi giorni in cui arriveranno anche le certezze in tema di budget, su cui però già si può dire qualcosa.
La novità più rilevante con cui fare i conti (letteralmente), con oneri aggiuntivi comunque nell'ordine di qualche migliaia di euro, sarà come per le altre società la nuova disciplina della tassazione dei lavoratori sportivi. Ma per il resto l'apporto degli sponsor secondari o degli incassi da biglietti e abbonamenti a rigor di logica resterà sul livello della scorsa stagione. Per tirare una riga nel giro di una decina di giorni, e arrivare a confermare che le risorse siano a loro volta in linea con quelle apprezzabili dell'anno scorso, la variabile più importante è quella del main sponsor Stosa, da sempre un vanto per la categoria, che determina una fetta importante del budget stagionale. Il proverbiale "Io ci sono" con cui il patron Sani ha di recente confermato anche pubblicamente il suo impegno è già una risposta.
Mantenersi sullo stesso livello di disponibilità significa a rigor di logica anche confermare gli obiettivi. Che è ben riduttivo circoscrivere alla salvezza ed è eccessivo posizionare nella promozione. L'anno scorso la Virtus ha chiuso al primo posto al pari con Cecina il girone di prima fase (l'obiettivo dichiarato era entrare tra le prime quattro) e al quinto posto il girone di seconda fase (l'obiettivo entrare tra le prime sei). Tradotto sulla formula della prossima stagione, a star larghi significa tenersi tra le prime sei (su dodici) nella prima fase e nelle prime otto (su dodici) nella seconda per andare ai playoff, in una categoria in cui - dopo aver preso le misure la scorsa stagione - ci sarà da capire come si assesteranno anche le altre, chi al rialzo e chi al ribasso, per darsi obiettivi più concreti.
Di certo la Virtus cambierà la strada per arrivarci, e lo ha detto chiaramente con la scelta dell'allenatore. Considerato uno dei nuovi tecnici più interessanti a questo livello, se non addirittura il numero uno, Marco Evangelisti conosce bene la realtà rossoblù per averla vissuta da giocatore. L'accordo di due stagioni più una definisce l'orizzonte temporale del nuovo ciclo che la Virtus apre con lui, e di un progetto che dunque può dargli tempo di lavorare e intanto mettere le basi in questo anno zero, da cui ci si aspetta che possa emergere un nucleo magari da implementare tra una stagione con l'aggiunta di un paio di elementi per poter alzare eventualmente l'asticella.
Mettere i giovani in condizione di rendere al meglio, per poterne valutare la funzionalità sul lungo termine, si sposa con l'orientamento già maturo e maturato di costruire un roster meno sovraccarico rispetto ai dieci giocatori "veri" in organico la scorsa stagione, non solo liberando il decimo posto a referto per un ragazzo a rotazione delle giovanili. Quello che i rossoblù si portano dietro dalla stagione appena passata è la consapevolezza acquisita che con un mix equilibrato tra qualche ragazzo di Siena e il contorno giusto la categoria si possa sicuramente fare. E' sul "contorno" che ha senso cambiare il dosaggio: magari un elemento di esperienza in ogni ruolo, ma nel contesto di una squadra più giovane. In discontinuità rispetto all'anno scorso: è la direzione intrapresa con la nuova guida tecnica a spiegare che ai giocatori di nome si preferiranno quelli con fame e voglia, allenabili e desiderosi di mettersi in mostra.
Calvellini è fresco di contatto triennale, il legame con Olleia e Bartoletti è certificato con evidenza dai gradi di capitano e vice-capitano. Costantini in quanto Under con esperienza è un giocatore appetibile in categoria. Attorno appunto a Bartoletti, Calvellini (a cui affiancare magari alter ego meno ridondanti di quanto si siano rivelati Laffitte e Bolis) e auspicabilmente Dal Maso, sono un paio le caselle che resterebbero da riempire in quintetto. Una volta fissata così qualche certezza, la fiducia nel valore aggiunto che porterà il lavoro di Evangelisti durante la settimana è la base per immaginare qualche scommessa, su ragazzi da lanciare o da rilanciare. Con ingredienti del genere, l'addizione per sottrazione è una ricetta che spesso funziona nel basket.
Dal secondo fallimento della Mens Sana, sono ormai cinque anni che la Virtus ha l'onere e l'onore di società senese al più alto livello cestistico. Per la prossima stagione attende in categoria il Costone, intanto, con l'ulteriore spinta positiva per due realtà in crescita che porta sempre l'interesse per un derby ritrovato. Astraendo dal confronto con le altre società senesi e guardando solo al proprio percorso, che è sempre la logica più sensata per darsi un parametro oggettivo, in termini di sviluppo del progetto per la società del presidente Fabio Bruttini sono gli anni migliori dopo il Covid, e forse anche allargando lo sguardo agli anni precedenti. All'interno di questa cornice societaria, c'è voglia di un nuovo inizio sul campo dopo gli alti e bassi della stagione di transizione appena vissuta.
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