Alla fine la reazione, di orgoglio, carattere e attributi, c’è stata. La Virtus impatta la serie con Pavia e si regala la chance di lottare per la semifinale playoff nella bella da giocarsi in Lombardia. Ma questa volta con una consapevolezza e un’inerzia del tutto rinnovate.
Gara-2 ha vissuto di vari momenti. Grande intensità e ritmo nella prima metà di gara, possessi più contenuti e difesa più incisiva nel secondo tempo. È qui che la Virtus ha fatto suo l’incontro. La squadra di Ceccarelli e Braccagni ha stretto le maglie in difesa, aiutandosi e collaborando in maniera molto efficace. La partita è stata poi equilibrata fino alla fine e solo negli ultimi minuti i rossoblù hanno trovato la forza e le energie per piazzare l’allungo decisivo.
Adesso quindi si torna la PalaRavizza. Ma lo si fa avendo messo spalle al muro Pavia e obbligando anche i lombardi a non poter più fallire. Si sa di giocare in un palasport che mette grande carica e che, per i padroni di casa, rappresenta un fortino quasi inviolabile. Ma adesso anche loro possono sentire la pressione di chi non si può permettere più errori.
Dal canto suo, la Virtus sa che ha fatto il suo dovere. Ha giocato con lo spirito di chi non vuole mollare e ora ha la possibilità di dimostrare un’altra volta tutto il proprio valore in campo. Con la voglia di sorprendere e sorprendersi ancora, oltre che con l’inerzia dalla propria per aver mantenuto aperta la serie e con la leggerezza mentale di chi non ha più nulla da perdere.
Lo dicevamo alla vigilia di gara-2 che era una questione di mentalità più che di tecnica. E tale deve essere anche nell’approcciare gara-3 (che si gioca domenica 5 maggio, alle ore 21). Non sarà l’unica bella dei playoff, anzi: solo Cecina ha chiuso i discorsi con Casale in gara-2. Tanto per guardare ai potenziali avversari della Virtus, Lucca (che ricordiamo è stata l’ultima a qualificarsi dal play-in Silver) ha sorprendentemente fermato la “corazzata” Saronno con un imponente 97-79. Anche Empoli-Quarrata è andata alla bella dopo la vittoria all’overtime dei pistoiesi. Insomma, può ancora succedere di tutto. La Virtus deve farsi trovare pronta: carpe diem.
Andrea Frullanti
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