La squadra dichiaratamente più forte contro quella capace di mettere a segno gli acuti finali più graffianti. Che peraltro hanno già messo ko quella che in estate era considerata l'altra grande favorita per il campionato (Prato). Costone-Agliana è una serie che, numeri alla mano, potrebbe apparire a senso unico. Ma potenzialmente potrebbe anche non essere così scontata come sembra.
COSTONE (1) vs AGLIANA (4)
Se il Costone è lì dove tutti ci aspettavamo che fosse, Agliana è stata la squadra che ha fatto gli exploit più clamorosi nella seconda fase di campionato. Il riferimento va soprattutto ai due derby vinti contro Prato che le hanno permesso di aggiudicarsi la volata per il quarto posto, estromettendo proprio i deludenti lanieri dalla post-season. Una squadra, Agliana, specializzata in arrivi in volata, visto che già nella prima fase si era qualificata in extremis alla poule promozione, superando la concorrenza soprattutto di Pontedera e Don Bosco. Eppure Agliana era una di quelle squadre che si era particolarmente impegnata nel mercato estivo e partiva con non pochi favori del pronostico (nel girone della Mens Sana, era considerata a ruota della Fides Livorno tanto per intendersi). Però le trasformazioni hanno causato qualche problema di assestamento, specie nel primo quarto di stagione, dove sono arrivati solo 4 successi nei primi 10 incontri. Il contraltare è stato un girone di ritorno in gran crescendo con 8 vittorie su 10 (sconfitta solo da Mens Sana e Fides in casa). Il record stagionale sintetizza tutte queste montagne russe: 16-12.
Sul fronte opposto, il Costone, arriva ai playoff forte del “filotto” ottenuto in poule promozione: 8 vittorie su altrettanti incontri e un en plein che ha legittimato sul campo tutti i favori del pronostico che da inizio anno accompagnano la squadra di coach Maurizio Tozzi. Il ruolino di marcia stagionale dei gialloverdi è impressionante: 24-4.
Tra le 8 vittorie del Costone nella seconda fase di campionato, la più sudata è stata proprio quella ottenuta ad Agliana, dove il match si è risolto con una tripla finale di Banchi (78-76 per il Costone). Nel match di ritorno, al PalaOrlandi, il Costone si è imposto 72-60, ma è stato comunque un match non scontato e capace a più riprese di essere riacciuffato da un’Agliana mai doma.
Elencare i punti di forza del Costone è diventato ripetitivo e banale. Anche se la cosa che impressiona di più è l’applicazione corale e collettiva che i gialloverdi mettono in difesa. In attacco poi hanno talento da vendere con Nasello, Banchi, Terrosi, Bruttini, Ondo Mengue, Zeneli, Radchenko, Banchero, ecc. Ma è in difesa che il Costone sta costruendo le sue fortune: quando l’applicazione è massima, per gli avversari è quasi sempre impossibile trovare la via del canestro, come dimostrano gli appena 67.7 punti concessi a partita. Attenzione però: anche Agliana è una squadra tignosa in fase di non possesso, visto che ha la terza miglior difesa del campionato (73.5 la media dei punti subiti). In attacco i neroverdi possono contare sul talento di Rossi (20.5 punti a incontro) terzo miglior realizzatore del torneo. Anche se il vero faro è il play Zita, 33 anni e una grandissima esperienza per un giocatore dotato di una visione di gioco e di una capacità di leggere le partite fuori dal comune.
Il Costone sembra in splendida forma. Il grande lavoro impostato dallo staff sta dando frutti importanti sotto il profilo del gioco e della coesione di un gruppo che gioca coralmente e con grande entusiasmo. Entusiasmo è anche la parola chiave in casa aglianese visto lo slancio con cui hanno affrontato e ottenuto la qualificazione nella seconda fase ma anche considerando che, affrontando i più forti, Bacci e compagni possono giocare con lo spirito di chi non ha nulla da perdere.
Se si guardano le partite giocate dal Costone, sembra palese che la squadra abbia le idee chiarissime su cosa debba fare in campo. Sul fronte tattico nessuno riesce a leggere le partite come Bruttini e compagni, adeguandosi alle varie situazioni. Il termometro di tutto questo è un giocatore che non finisce spesso nelle cronache ma che, cammin facendo, si è ritagliato uno spazio importante nello scacchiere tattico di Tozzi. Stiamo parlando di Terrosi che, risolti alcuni guai fisici che lo avevano limitato nella prima parte di stagione, ha aumentato esponenzialmente rendimento e minutaggio. E Terrosi, per capacità di leggere le situazioni, è un play aggiunto per il Costone.
Sul fronte opposto, tecnicamente, c’è solo una cosa che deve fare Agliana per sperare di ribaltare il pronostico: limitare il gioco dal post del Costone che, specie in attacco, è dominante. Se arriva la palla a Nasello dal mezzo gomito, o lui o un compagno va a canestro: è una legge non scritta del campionato.
Per valori assoluti di squadra e per le proprie individualità, il tutto unito alla capacità di mettersi al servizio gli uni degli altri, non vediamo come la serie non possa finire con un 3-0 Costone. Però, nello sport, mai dire mai. Il Costone deve vincere almeno una partita al PalaCapitini, campo mai facile, e ci sono incontri da giocare con l’obbligo assoluto di dover vincere, come quelli in casa. Anche se, da settembre a oggi (Coppa Toscana domestica compresa), la squadra di Tozzi ha sempre dimostrato grande capacità di sapere reggere l’urto di questa pressione.
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