L’applauso di fine partita, collettivo e “bipartisan”, dei quasi 1500 spettatori che hanno riempito il PalaEstra vale molto più di qualsiasi altro commento al derby di ritorno tra Mens Sana e Costone. Alla fine l’ha spuntata il Costone, 82-78 su una Mens Sana che non esce affatto ridimensionata dal confronto, tutt’altro. È stata una partita bella e intensa che rende merito a entrambe le squadre, meritatamente e matematicamente prima e seconda forza del campionato al termine della poule promozione. Con la speranza che la contesa stagionale possa non finire qui.
LA CHIAVE
È stato un
incontro bellissimo dal punto di vista dell’intensità e della lotta sportiva
vista sul parquet. Le squadre si sono affrontate senza esclusione di colpi, come è tipico in questa fase di campionato (e poi dei playoff),
cercando costantemente di superarsi e/o di rispondere colpo su colpo alle
iniziative avversarie. Si sono visti anche quintetti inediti e piuttosto fisici
(da una parte e dall’altra), come per far vedere che, anche in vista della
post-season, ci possono essere soluzioni tattiche nuove per aumentare tonnellaggio
e centimetri con Pannini-Tognazzi-Iozzi-Prosek-Sabia da una parte e Ceccarelli-Bruttini-Radchenko-Nasello-Zeneli
dall’altra.
È stata però una partita che si è infiammata a più riprese e che merita di essere analizzata per punti:
- Primo tempo con gli attacchi a prevalere sulle difese. Si è giocato a grande
ritmo, con un elevato numero di possessi da una parte e dall’altra. La Mens Sana
ha sfruttato i tanti rimbalzi catturati (a fine partita la statistica recita 44-33
per i biancoverdi) per premere sull’acceleratore e impedire alla difesa del
Costone di trovare i giusti adeguamenti. Qui il Costone ha saputo adattarsi, “salvandosi”
e mantenendo un leggero vantaggio grazie ai canestri nel pitturato di Ondo
Mengue e alle realizzazioni dall’arco di Banchi e Nasello (rispettivamente 4/5
e 2/3 da 3 nei primi 20’)
- Nel terzo quarto c’è stato il break del Costone, 12-0, in seguito ad un
antisportivo di Iozzi che ha dato grande inerzia alla formazione ospite nei
minuti successivi. La Mens Sana è finita alle corde ma ha trovato la forza per
reagire - anche per effetto della spinta incessante del tifo di casa -, rialzarsi
e rientrare in partita grazie ai canestri di Prosek nella parte finale di periodo.
- L’ultimo quarto è stata la sublimazione di una partita così intensa, con il risultato incerto ed equilibrato fino alla sirena finale. Tra botta e risposta, sorpassi e controsorpassi, alla fine, la partita si è decisa dalla lunetta dove la Mens Sana ha sbagliato in 10 occasioni (tirando 34 liberi) e il Costone solo 5 (tirandone 20). Il 5° fallo di Terrosi, un antisportivo su Tognazzi, ha impedito all’ala costoniana di andare in lunetta sul +2 per gli ospiti a 7” dalla fine. Entrato a freddo, Radchenko ha fatto 2/2, mentre Tognazzi dall’altra parte 0/2. E la guardia biancoverde era in un momento caldissimo in una serata ispirata nonostante le consuete attenzioni della difesa ospite (22 i punti per lui).
Queste le istantanee di una partita che ci ha detto fondamentalmente due cose:
- La Mens Sana è squadra dalle mille e inaspettate risorse. Una squadra che non molla mai e che coach Betti riesce a far giocare in maniera estremamente intensa. Si ha la sensazione che a questo gruppo manchi veramente poco per un definitivo salto di qualità che possa essere ancora più ambizioso e competitivo. Però il fatto di essere lì, a giocarsela con i più forti, è già molto importante. E questo atteggiamento piace molto, come testimonia il grande pubblico presente al PalaEstra per il derby. Forse è mancato qualche dettaglio anche dal punto di vista fisico visto che ancora Prosek non è al 100% e che, per il derby, Puccioni è stato recuperato in extremis.
- Il Costone è forte. Molto forte. Per lettura e capacità di interpretare le partite, oltre che per doti tecniche. Le 7 vittorie in 7 partite di poule promozione lo testimoniano.
IL PROTAGONISTA
Sono tanti i
giocatori che si meriterebbero un posto in copertina per quanto fatto vedere
nel derby. Il primo è capitan Pannini che, con i suoi 17 punti (16 nel primo tempo)
ha cercato di replicare all’ispiratissima serata di Banchi dall’altra parte.
Difendendo sul suo avversario diretto e colpendo spesso in attacco dall’arco.
Poi c’è Prosek (16 anche per lui), che sta crescendo e che sta cercando
progressivamente di ritrovare la forma migliore. Infine c’è Tognazzi, il più
trascinante e autore di una prestazione di carattere, anche in risposta alla prova
annacquata del girone di andata quando le attenzioni speciale di Banchero lo
avevano tolto dal match. È mancato solo il lieto fine nella serata di Tognazzi,
visto che quei 2 liberi falliti a fine partita oscurano un po’ i 22 punti complessivi.
FRONTE COSTONE
La vittoria nel
derby certifica ancora una volta tutta la forza di un Costone a questo punto
definitivamente primo al termine del campionato. E nuovamente grande favorito
nei playoff dove avrà sempre il vantaggio del fattore campo e dove attende di
conoscere la sua avversaria di semifinale. Notevole anche la cornice offerta
dal settore ospiti: circa 400 tra sostenitori gialloverdi, di cui molte famiglie
e ragazzi del giovanile, a sottolineare come gli sforzi della società siano
orientati a costruire qualcosa non solo sui senior, dove i risultati del campo
sono assolutamente premianti, ma anche a livello di “cantera”.
LE ALTRE
Costone primo,
Mens Sana seconda e San Vincenzo terza. Tre quarti di playoff sono fatti, con i
biancoverdi che se la vedranno con San Vincenzo, potendo però contare sul
vantaggio del fattore campo. Ricordiamo che i playoff, al via domenica 21
aprile, si giocano con la formula casa-casa-fuori-fuori-casa per le squadre meglio
classificate. Quindi per Costone e Mens Sana.
Il risultato, sulla carta, a sorpresa e che ha di fatto dato il secondo posto alla Mens Sana è stata la vittoria di Sancat su San Vincenzo. Un 81-78 che ha fatto sì che i biancoverdi avessero la certezza del secondo posto quando mancavano ancora 20’ da giocare nel derby.
Poi c’è stata la vittoria di Prato che cercava un disperato colpo di reni per salvare faccia e stagione. È stato forse questo il significato del successo, 93-80, ottenuto sul parquet di Pino Firenze. Una vittoria che permette ai lanieri di agganciare proprio i fiorentini a quota 10, ribaltando per di più la differenza canestri.
Ma è stata la più classica delle vittorie di Pirro: la vittoria di Agliana (che è in vantaggio 2-0 sui lanieri), 75-66 su Sansepolcro, costringe Casella e compagni ad alzare bandiera bianca in ottica playoff.
Mens Sana-Costone 78-82
(25-27, 45-48; 60-63; 78-88)
Mens Sana:
Brambilla, Pannini 17, Iozzi 9, Marrucci 5, Figus ne, Puccioni, Sabia 7, Cucini
2, Perinti ne, Prosek 16, Masini ne, Tognazzi 22. All. Betti
Costone: Banchero, Tognazzi ne,
Ceccarelli, Radchenko 6, Massari ne, Terrosi 8, Banchi 19, Zeneli 6, Piattelli
ne, Ondo Mengue 15, Bruttini 9, Nasello 19. All. Tozzi
LE ALTRE PARTITE
Pino-Prato 80-93
Sancat-San Vincenzo 81-78
Agliana-Sansepolcro 75-66
LA CLASSIFICA
Costone 22; Mens Sana 18;
San Vincenzo 16; Agliana 12; Pino, Prato 10; Sansepolcro, Sancat 8.
IL PROSSIMO TURNO
Costone-Pino (domenica ore 18)
Prato-Sancat
San Vincenzo-Agliana
Sansepolcro-Mens
Sana (domenica ore
18)
Andrea
Frullanti
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