Violato il fortino del PalaEstra. È stata San Vincenzo a interrompere l’imbattibilità interna stagionale della Mens Sana, con una prova di grande solidità (in entrambe le metà di campo) e approfittando di una serata storta e nervosa dei biancoverdi che, sia per demeriti propri che per meriti degli avversari, non sono riusciti ad esprimersi sui livelli cui avevano abituato tutti. Un ko che per il momento non influisce sul cammino della squadra di coach Betti ma che, proprio come ha detto anche lo stesso allenatore nel dopo-partita, deve far riflettere per capire che tipo di partite attendono adesso la Mens Sana e quali sono gli errori da non ripetere. A livello tecnico e mentale.
LA CHIAVE
È stata una Mens Sana oltremodo nervosa. La sintesi dell’incontro
è tutta qui. Perché, per vari motivi, è quasi sempre mancata la lucidità ai
biancoverdi. Con l’unica eccezione di quei minuti a cavallo tra secondo e terzo
quarto dove, con grande energia, la squadra ha prodotto una difesa di qualità
con timing e spaziature ottime in attacco. Il risultato: un parzialone di 14-0
a cavallo dei due periodi che faceva presagire/sperare in un finale diverso. Ma
lì San Vincenzo è stata brava a ricompattarsi e a rientrare in partita con una
difesa solida e grande qualità di scelte in attacco.
Poi c’è stato un arbitraggio non sufficiente, giudizio assolutamente “bipartisan” perché sono stata fatte scelte sbagliate da una parte e dall’altra con compensazioni vicendevoli che non hanno assolutamente migliorato la situazione, anzi. E la Mens Sana è scivolata in questa spirale di nervosismo, snaturandosi e perdendo contatto con quello che andava fatto sul parquet. Dal tecnico a Iozzi, alle penetrazioni forzate, alle tante palle perse dopo averle recuperate a causa di fretta, precipitazioni e imprecisioni. Insomma, sono tanti gli episodi e gli errori sul piano tecnico, figli di questa mancanza globale di lucidità. Ultimi non certo per importanza, ma comunque già visiti in altre situazioni, gli errori ai liberi. 10 sono troppi in questo tipo di partite.
Come ha ammesso giustamente coach Paolo Betti a caldo. Nonostante il comprensibile e giustificato rammarico del post-partita, il tecnico mensanino è stato estremamente lucido nel suo avviso ai naviganti. È questo il livello di partite che attende la Mens Sana da qui fino alla fine dell’anno, occorre capirlo e lavorarci sin da subito, per farsi trovare pronti a partire dai 3 importantissimi match che restano in poule promozione, soprattutto la trasferta di Prato e il derby interno con il Costone a cavallo di Pasqua, e poi nei playoff.
IL PROTAGONSITA
In una serata storta per molti protagonisti mensanini, si “salva”
il capitano Edoardo Pannini. È forse l’elemento che ha sbagliato meno in campo,
dimostrandosi come sempre giocatore di sistema e di mentalità in questa Mens
Sana. Positive anche le prestazioni di Puccioni, nonostante sia stato innescato
troppo poco dai compagni e sia stato costretto spesso a costruirsi tiri da
solo, e di Sabia che, come sempre, quando c’è da gettarsi nella mischia e
lottare non si tira mai indietro. Pannini però è quello che ha usato di più la
testa, senza troppe sbavature e senza eccessi. Anche quando c’era da cercare di
dire qualcosa agli arbitri. Anche in questo caso sembrava molto più lucido dei
due uomini in grigio.
SPONDA COSTONE
Anche il Costone non si è espresso sui suoi livelli a
Firenze con la Sancat. Ma ha comunque vinto. Ha vinto di misura, soffrendo più
del previso e giocando non benissimo (come ha ammesso coach Maurizio Tozzi), ma
ha vinto. E questa è la cosa più importante. Non solo perché sono arrivati i
due punti che mancavano per qualificarsi ai playoff, ma anche perché i gialloverdi
sono riusciti ad emergere in un contesto non facile, su un campo che è stato descritto
anche come particolarmente scivoloso a causa dell’umidità presente nel piccolo impianto
fiorentino, riuscendo a far propria l’intera posta in palio con caparbietà e carattere. Un successo più di mentalità che di tecnica. E questo è un altro elemento che può arricchire
il già vasto potenziale costoniano.
LE ALTRE
Agliana si conferma bestia nera di Prato e fa suo anche il derby di ritorno, dopo aver già vinto coi lanieri nel girone di andata. Un risultato incredibile se si pensa che Agliana era ferma a 14 punti nei primi 17 minuti di partita. Ma tant'é: Prato si è fermata, come spesso le è capitato in stagione, e la difesa e le motivazioni degli aglianesi hanno fatto la differenza, fino al 74-68 finale. Nell'altro incontro di giornata, Pino ha superato nettamente Sansepolcro 99-72, confermando il calo degli aretini, oramai praticamente fuori dai giochi (come del resto anche la Sancat) per quanto riguarda i playoff.
Un quadro che ci proietta alla terz'ultima giornata di poule promozione con vari discorsi aperti per quella che sarà la griglia dei playoff. Anche se il prossimo turno, infrasettimanale, presenta un ricchissimo menù tra Prato-Mens Sana (giovedì ore 21.15), Costone-Agliana (mercoledì ore 21) e San Vincenzo-Pino (mercoledì ore 21.15). In estrema sintesi, si incrociano le prime 6, di cui 2 già sicure di un posto nella post-season (Mens Sana e Costone), un'altra a cui manca solo una vittoria per esserlo (San Vincenzo) e le altre 3 in lotta per l'ultimo posto.
In particolare per queste ultime 3 squadre, cioè Pino, Agliana e Prato, il quadro è piuttosto complesso e, di fatto, sono tutte e tre spalle al muro e con l'obbligo di vincere. A prescindere dalla classifica. Un discorso che vale particolarmente per Prato, proprio per questo avversario ancora più temibile nella trasferta pre-pasquale che attende la Mens Sana, che è sotto 2-0 negli scontri diretti con Agliana ed ha perso all'andata, in casa, contro Pino (il match di ritorno al PalaCoverciano è in programma per il 6 aprile). I pratesi per poter accedere ai playoff devono vincere almeno 2 partite in più rispetto ad Agliana e Pino, nei 3 incontri che restano da giocare: un 'impresa difficilissima ma non impossibile, numeri alla mano.
Per questo la Mens Sana deve stare molto attenta alla trasferta di Prato. Oltre che per guardarsi le spalle da San Vincenzo a cui manca solo una vittoria per festeggiare aritmeticamente la qualificazione ai playoff. San Vincenzo può poi sfruttare un calendario più favorevole, con due incontri interni e un'unica trasferta in casa di una Sancat che sembra essere rimasto poco da chiedere al campionato. E questo nonostante la differenza canestri sia rimasta in favore della Mens Sana dopo lo scontro diretto.
Ancora più equilibrio invece tra Pino e Agliana (che comunque devono vincere per difendersi dai residui attacchi di Prato in classifica) dove i fiorentini sono avanti solo per effetto di un miglior quoziente canestri, visto che in stagione regolare le due squadre si sono battute vicendevolmente con uno scarto di 6 punti. Agliana sarà di scena al Costone nel prossimo turno e, sicuramente, avrà un atteggiamento tutt'altro che arrendevole al PalaOrlandi. Così come i fiorentini a San Vincenzo. Il tutto in attesa degli incroci diretti delle ultime due giornate e, in particolare di Pino-Prato (6 aprile) e di San Vincenzo-Agliana (14 aprile). Insomma, i giochi sono ancora apertissimi.
Andrea Frullanti
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