Se da sempre lo scoglio decisivo degli allenatori è mangiare il panettone, alla Virtus il problema è la colomba. La Stosa ha deciso in queste ore di esonerare dall'incarico di capo allenatore Maurizio Lasi, a cui con un tempismo molto simile era stata affidata la prima squadra quasi esattamente un anno fa, il 29 marzo 2023. Decisione presa dopo la netta sconfitta di Saronno al play-in Gold per l'accesso ai playoff promozione in B Nazionale, squadra affidata agli assistenti fino al termine della stagione: capo allenatore Edoardo Ceccarelli, in una gestione tecnica condivisa con Francesco Braccagni, già sulla panchina della prima squadra rossoblù nella stagione del doppio salto dalla C Silver alla Serie B otto anni fa.
La separazione da Lasi, che resta responsabile del settore giovanile, è l'epilogo della discussa scelta estiva di andare avanti con il tecnico che l'anno scorso, già alla guida del vivaio e poi subentrato a Filippo Franceschini, aveva condotto nel finale di stagione la squadra all'accesso alla Serie B Interregionale con il quinto posto in regular season e la vittoria del mini-tabellone playoff da testa di serie numero uno. La gratitudine per il traguardo raggiunto, insieme al rapporto personale e dunque di fiducia col presidente Fabio Bruttini, ha portato allora a una decisione che col tempo si è scontrata con la differenza tra prendere in corsa una squadra molto competitiva in cui aggiustare qualche meccanismo e invece organizzare e portare avanti sin dall'inizio una stagione con aspettative conseguenti agli sforzi di mercato.
Il -17 di Saronno è stato l'ultimo tassello della convinzione maturata da tempo che la squadra quest'anno non abbia mai girato secondo il valore che la società attribuisce a un organico costruito con ambizione. Quello di sabato non è stato che l'ennesimo episodio stagionale per la Virtus dei passaggi a vuoto proprio nelle partite in cui era attesa al salto di qualità che potevano cambiare definitivamente il volto della stagione, come era già successo col -19 casalingo di inizio dicembre con Cecina, la sconfitta casalinga con Lucca e in sequenza quella a Empoli a fine gennaio, e infine quella di nuovo con Cecina nell'ultima giornata della prima fase. Tutti (o quasi) risultati che, insieme alla sconfitta interna con San Miniato alla prima di campionato, la Virtus ha scontato nella classifica al via della seconda fase.
La ferita di un difetto stagionale si è riaperta con la sconfitta interna della settimana scorsa con Casale, la partita da cui la Virtus si aspettava invece di blindare la propria posizione in vista della qualificazione ai playoff, a cui vanno le prime sei di questo girone di play-in. Invece di arrivare una reazione (come era successo dopo le due sconfitte con Cecina, ma non dopo quella con Lucca), a Saronno è arrivata piuttosto una delle peggiori prestazioni dell'anno. Ed è quello che ha convinto la Virtus alla scelta, anche per togliere alibi alla squadra, per dare alla stagione il cambio di passo per raggiungere l'obiettivo dichiarato, e che resta l'aspettativa della società per questo finale di stagione dopo il cambio in panchina: arrivare tra le prime sei del gironcino e dunque ai playoff, poi da lì in poi si vedrà.
Il primo obiettivo è dunque tenere alle spalle San Miniato, che proprio nell'ultimo turno ha raggiunto la Virtus al sesto posto. E a dare il senso del bisogno di una svolta, il prossimo turno è già un passaggio decisivo, con i rossoblù allo scontro diretto sul campo di Pavia, reduce però dalla sconfitta interna con Empoli, e un altro occhio all'altro spareggio tra Casale e San Miniato. Il calendario poi prevede dopo Pasqua il match interno con Gazzada ultima in classifica, la determinante trasferta a Casale e infine l'ultima giornata in casa contro Saronno. Può ancora succedere molto. Da adesso in poi con un manico diverso.
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