È passata sottotraccia, stante il clamore mediatico del derby, ma vietato assolutamente sottovalutare l’importanza strategica della vittoria della Virtus a Gazzada. Un successo che permette ai rossoblù di effettuare il primo sorpasso in classifica del proprio play-in Gold e di consolidare il proprio piazzamento playoff.
Al di là della classifica e del risultato finale, la partita
è stata tutt’altro che una passeggiata. E questo per grandi meriti dei lombardi,
della loro gioventù e della loro spregiudicatezza. Oltre che della loro
leggerezza mentale, visto che affrontano questa seconda fase senza aver nulla
da perdere.
Diverso il discorso per la Virtus che, infatti, ha vinto grazie
alla propria esperienza e fisicità. Fattori decisivi per restare sempre
concentrati e connessi sul match, rimettere a posto le cose in difesa,
ricompattarsi dopo l’avvio in pompa magna del 7 Laghi e prendere poi il
controllo dell’incontro a partire dal secondo quarto. Una vittoria che denota
una grande attenzione di tutto il collettivo virtussino, ancora più unito,
compatto e coeso in questa seconda fase di campionato rispetto a quanto non lo fosse
già in stagione regolare. Un fattore decisamente migliorato in play-in Gold per
la gioia di coach Lasi e di tutto l’ambiente rossoblù.
Un elemento importante da confermare giornata dopo giornata.
A partire dal prossimo impegno casalingo contro Casale Monferrato, squadra superata
in classifica proprio per effetto della vittoria di Gazzada. Nell’ultimo turno,
i piemontesi sono stati superati a domicilio da un’Empoli lanciatissima e prima
in solitaria in vetta alla classifica, anche grazie alla vittoria esterna di San
Miniato sul campo di Saronno. Unica vittoria in favore di una squadra del
girone A è quella di Pavia su una Cecina ancora a secco di punti nella seconda
fase.
Ma al di là delle altre, la chiave per la Virtus sarà
rimanere così, concentrata su se stessa, a discapito di tutto il contorno. La
strada è ancora lunga ma la rotta intrapresa sembra quella giusta: adesso è il
momento di mantenere la barra dritta.
Andrea Frullanti
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