Una sonora stecca. Forse la più clamorosa dell’anno, anche perché arrivata all’indomani di un cambio in panchina. Quindi senza quella reazione che generalmente ci si attende dopo simili decisioni. Il -25 della Virtus a Pavia è un ko sonoro e clamoroso. Anche perché risuona come un forte SOS per tutti – società, staff e giocatori – per prendersi le proprie responsabilità e rimettere insieme i cocci di una stagione che rischia di andare in frantumi proprio sul più bello.
Sembra incredibile che, nemmeno un mese fa (era il 3 marzo), la Virtus avesse battuto in casa la stessa Pavia, alimentando non solo gli entusiasmi per andare alla ricerca di un piazzamento playoff, ma anche l’ambizione e il sogno di poter di avere un vantaggio nel fattore campo. 24 giorni dopo la situazione si è totalmente ribaltata. Lo stesso avversario, che non ha cambiato niente nel frattempo, è oggi quello che ha rifilato a Olleia e soci la sconfitta più fragorosa dell’intera stagione. A Pavia, la Virtus è stata inizialmente travolta dall’impatto degli avversari, poi si è parzialmente ripresa ma presto ha alzato bandiera bianca lasciando spazio all’inesorabile e costante allungo dei padroni di casa, fino all’83-58 alla sirena di fine partita.
Ed è il terzo risultato negativo consecutivo. Se i primi due costati la panchina a Lasi, questo passa tutto sommato indenne a livello di classifica. Considerando soprattutto la contemporanea sconfitta di San Miniato. Ma adesso non c’è nessun ulteriore ammortizzatore in grado di attutire altre cadute, i bonus sono esauriti.
Con San Miniato poi è già partito il testa a testa per difendere il sesto posto, l’ultimo che qualifica i playoff, nelle ultime tre partite di play-in gold. Si parte con le due squadre appaiate a 8 punti ma con la Virtus avanti grazie al vantaggio nel doppio confronto diretto. La Virtus deve affrontare Gazzada in casa, Casale fuori e Saronno ancora al PalaCorsoni, Anche San Miniato deve incrociare nel palasport domestico Saronno e Gazzada, intervallando le due partite con la trasferta a Pavia.
Ma al di là del calendario la Virtus è spalle al muro e di fronte alle proprie responsabilità. A Braccagni e Ceccarelli spetta un compito arduo perché non solo si tratta di subentrare nel momento più caldo e decisivo dell’anno. Ci sono soprattutto da sistemare molte cose: a livello mentale e tecnico. Cercando, perché no, di introdurre anche elementi tattici nuovi per cercare di far focalizzare i giocatori sul lavoro che c’è da fare in campo, per farli aiutare reciprocamente e farli tornare ad essere quella squadra che contendeva il primato a Cecina nella prima fase di stagione.
Sembra passata un’eternità. Ma ora come ora la Virtus non può guardarsi indietro. Ed ha anzi il dovere morale di cercare di risollevarsi e provare a riprendere il cammino interrotto. Se non altro per rispetto nei confronti di una società che non ha mai fatto mancare niente a nessuno. Ma più di ogni altra cosa, per il proprio orgoglio personale.
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Pavia-Virtus 83-58
(19-17; 39-29; 65-40)
Pavia: Banin, Ferri 19, Apuzzo 13, Stonkus 7, Hidalgo 13, Invernizzi, Spatti 10, Gravaghi 12, Ferretti 2, Pesenato 7, Ciocca. All. Cristelli
Virtus: Berardi 3, Bolis 6, Bartoletti 4, Dal Maso 17, Laffitte 6, Olleia, Costantini 6, Calvellini 6, Diminic 5, Lombardo 5. All. Ceccarelli/Braccagni
LE ALTRE PARTITE
Saronno-Cecina 111-97
Casale-San Miniato 69-61
LA CLASSIFICA
Saronno 16; Empoli, Cecina 14; Pavia, Casale 12; Virtus, San Miniato 8; Gazzada 2.
PROSSIMO TURNO
Virtus-Gazzada (sabato 6 aprile, ore 18)
Cecina-Pavia
Empoli-Casale
San Miniato-Saronno
Andrea Frullanti
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