Contro il Don Bosco è stata una Mens Sana inarrestabile. Lo dicono i numeri: +38 sugli avversari nell’ultimo impegno di una prima fase conclusa con il miglior record di punti dell’intero campionato (34), frutto di 17 vittorie e solo 3 sconfitte. La striscia di successi consecutivi è 9: praticamente dopo la sconfitta di Sancat alla prima giornata del girone di ritorno (che poi è anche l’unico ko che la squadra di porterà dietro nella seconda fase), la Mens Sana ha sempre vinto. Un biglietto da visita di assoluto rispetto per presentarsi alla poule promozione.
LA CHIAVE
La partita con il Don Bosco era un allenamento o poco più. Però è servita
per lanciare un altro importante messaggio al campionato: il +38 finale ci dice
che questa Mens Sana è una squadra veramente mentalizzata che affronta con
carattere, convinzione e fiducia nei propri mezzi ogni impegno, a prescindere dall’avversario
che si trova davanti. Caratteristiche confermate nonostante le assenze di
Tognazzi, Brambilla e quella last minute di Cucini.
Prerogative che, adesso, devono essere confermate anche in poule promozione. Non solo perché le avversarie che la squadra di coach Paolo Betti avranno un maggiore tasso tecnico oltre che un vissuto e un’esperienza totalmente diverse rispetto a quelle del girone. Trovarsi di fronte i vari Nasello, Artioli, Bianchi o Hassan impone un atteggiamento diverso. Ma non timore reverenziale. Perché se le difficoltà, come è logico, aumenteranno, è giusto che queste vadano fronteggiate con lo stesso approccio e la stessa mentalità che ha fatto crescere il collettivo biancoverde in questa prima parte di stagione. Con fiducia e autostima ma anche con la giusta consapevolezza. Perché sì, c’è da rispettare gli avversari, ma è anche vero che anche questi dovranno rispettare la Mens Sana se vorranno recuperare il vantaggio che con grande qualità i biancoverdi si sono costruiti.
IL PROTAGONISTA
Si potrebbe parlare qui delle giocate a tutto campo di un Prosek sempre più trascinante, così come di un Puccioni che torna a segnare 20 punti
riconquistando progressivamente fiducia col tiro. Ma c’è un altro fattore da
rimarcare. Ancora più determinante se si guarda complessivamente alla stagione
regolare appena conclusa. Ed è la cosiddetta vecchia guardia. Basti pensare alla
solidità e all’efficacia di Iozzi e Sabia, così come all’attitudine e alla
precisione in tutto quello che fa di Pannini. Proprio per questo, il capitano è il simbolo più evidente dei miglioramenti fatti in
stagione dalla Mens Sana. Un giocatore che si è dimostrato “di categoria”, come
si dice in gergo, e che, anzi, sembra avere ancora margini e potenziale per crescere.
Ricordiamo che fu insignito della “fascia” quando la Mens Sana ripartì dalla Promozione.
C’era allora e c’è oggi. Ma con tanta consapevolezza e con molta fiducia in più.
L’IMMAGINE
I circa 200 bambini delle contrade ospiti della società in occasione di Mens Sana-Don Bosco |
947 il dato ufficiale degli spettatori che, dopo il 1040 per il Crespi-day, conferma che la media spettatori della Mens Sana è un’assoluta “fuoriclasse” della Serie C. Questa volta a dar manforte alle presenze c’erano i gruppi piccoli delle Contrade, cui era stato riservato loro un colorato e vivace settore sopra l’uscita degli spogliatoi. L’evento, tanto semplice quanto ben riuscito grazie al fondamentale contributo dell’Associazione Io tifo Mens Sana, ha un significato simbolico importante per cercare di rinsaldare in maniera ancora più forte il legame tra la Mens Sana e la città: le contrade, si sa, riescono a trasmettere valori e affetti in maniera che non ha eguali al mondo e, in tal senso, ripartire dai "cittini" è stato forse il modo migliore per riallacciarsi al cuore pulsante del tessuto cittadino. Sembra strano che negli anni recenti nessuno avesse mai pensato a organizzare qualcosa del genere. Ma forse prima non c’era bisogno...
Ma è bene, anche in questo caso, guardare avanti cercando di far scattare - nuovamente - quella scintilla magica tra la Mens Sana e la città. L'impressione è che anche la joint-venture tra le associazioni di tifosi (Io tifo Mens Sana e 1904, per il Siena calcio) vadano proprio in questa direzione.
Andrea Frullanti
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