Lungo un percorso partito dalla Serie C Silver con l'obiettivo dichiarato di arrivare alla Serie B Interregionale - come la potenza di fuoco dell'organico allestito in estate ha reso evidente - una tappa intermedia della crescita del proprio progetto il Costone se l'è costruita in casa, con l'organizzazione della Final Four di Coppa Toscana. Semifinali il 6 gennaio: alle 17.30 Pall.Prato-Montevarchi, alle 20.30 Costone-Valdisieve. Finale il 7 gennaio alle 20. Biglietto di 10 euro, 6 il ridotto. Per le ambizioni societarie gialloverdi, quello del weekend al PalaOrlandi sarà un test di maturità a livello organizzativo e ambientale, prima ancora che tecnico.
Le logiche della candidatura per l'organizzazione dell'evento nascono com'è naturale dal desiderio di giocarsi il primo trofeo della stagione col sostegno delle mura amiche. E vanno oltre. C'entra, è sensato dedurlo, l'idea di ritagliarsi uno spazio, in virtù della capacità di portare in città un evento di pallacanestro di portata più ampia. C'entra, è logico pensare, anche l'aspirazione di affermarsi - al di là di investimenti eloquenti - anche nei confronti delle istituzioni sportive come un soggetto con una propria credibilità societaria, inevitabilmente comunque già riconosciuta al momento in cui questa candidatura è stata preferita ad altre sul tavolo.
Nell'idea - nata dal d.s. Bonelli al momento in cui il Costone si è qualificato, sviluppata poi insieme al d.g. Naldini e supportata ora da una commissione di regia dell'evento, sotto l'impulso evidentemente del presidente Montomoli - c'entra anche la volontà di valorizzare la propria casa: forse in questo momento il fiore all'occhiello più importante del Costone ben oltre la capienza attuale da 549 posti a sedere. Un impianto la cui gestione fa capo non alle società che lo popolano ma al Ricreatorio diretto da don Massimiliano Gabbricci, attraverso un apposito comitato di gestione. E una struttura del cui potenziale viene sempre naturale parlare, già scelta e utilizzata nel tempo dalla Fip per i propri raduni, dall'Emma Villas per gli allenamenti e spesso per altri eventi, tra cui di recente anche quelli di boxe e MMA.
Nell'idea - nata dal d.s. Bonelli al momento in cui il Costone si è qualificato, sviluppata poi insieme al d.g. Naldini e supportata ora da una commissione di regia dell'evento, sotto l'impulso evidentemente del presidente Montomoli - c'entra anche la volontà di valorizzare la propria casa: forse in questo momento il fiore all'occhiello più importante del Costone ben oltre la capienza attuale da 549 posti a sedere. Un impianto la cui gestione fa capo non alle società che lo popolano ma al Ricreatorio diretto da don Massimiliano Gabbricci, attraverso un apposito comitato di gestione. E una struttura del cui potenziale viene sempre naturale parlare, già scelta e utilizzata nel tempo dalla Fip per i propri raduni, dall'Emma Villas per gli allenamenti e spesso per altri eventi, tra cui di recente anche quelli di boxe e MMA.
L'abito della festa che è stato pensato per l'occasione per il palazzetto sarà a base di musica e accoglienza. Attesi ospiti da Prato, Montevarchi e Valdisieve, ma anche dalle società dell'hinterland invitate nel nome di una festa del basket del territorio. Ad accoglierli, un servizio d'ordine e di hostess anche per accompagnare gli spettatori a conoscere le aziende che supportano l'evento, alcune - compatibilmente con gli spazi - presenti con un proprio stand: spicca, anche per novità, il nome di Banca Mediolanum, sponsor ufficiale della manifestazione, magari nell'ottica dell'inizio di un rapporto.
A latere da segnalare l'iniziativa, col supporto di settore giovanile e minibasket, di far sfidare in anteprima al sabato mattina anche i bambini e ragazzi delle altre squadre che partecipano alla Final Four, con l'idea di restare poi a seguire l'evento senior. Al di là del colpo d'occhio, un'occasione per coinvolgere ogni componente del pianeta Costone, che possa magari aprire una strada sensata, e restare come eredità anche per il resto della stagione. D'altra parte se l'obiettivo è vivere questo evento come uno step di crescita, lo è per la società, lo è per la prima squadra e lo è per un intero movimento che comprende anche le giovanili, il minibasket e il femminile. Questa è la cornice, forse la parte più interessante nell'ottica di farsi un'idea di quello che si muove nel basket senese. Poi naturalmente c'è il parquet: gli obiettivi stagionali del Costone vanno ben oltre un trofeo in palio a gennaio, ma intanto è un bel modo per prepararsi alla primavera. E per cominciare a concretizzare i meriti fin qui emersi con chiarezza sul campo.
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