Una riposava, il Costone, e si è goduta un turno in cui i risultati delle altre le sono andate assolutamente a genio. L’altra, la Virtus, è andata a sbattere sulla maggiore solidità di Cecina. Una sconfitta che però ridimensiona solo parzialmente le ambizioni stagionali dei rossoblù perché, anche in questo caso, i risultati delle altre attutiscono la caduta. Diciamo che la Virtus è stata rimandata al prossimo appello: a questo giro l’esame non è stato superato.
QUI VIRTUS
Il risultato, per essere stato presentato come uno scontro diretto, è clamoroso. Un -18 in casa, con ben 97 punti subiti, risuona come un ko tecnico piuttosto netto. Del resto questo dicono i numeri, con Cecina che ha portato ben 5 giocatori in doppia cifra - la Virtus solo 3 (Diminic 21, Laffitte 14 e Calvellini 11) – e tirato con cifre da capogiro sia dal pitturato che dall’arco. Per la Virtus non sono andate molte, troppe, cose.
Si può ipotizzare che i rossoblù abbiano sentito oltremodo il peso della partita? Che la tensione abbia giocato un brutto scherzo alla squadra di Maurizio Lasi? Ci può stare, sono ipotesi che guardando la partita possono avere un fondo di verità. Per dirla alla senese, si tratta della più classica “musata” che interrompe una striscia positiva (che durava da ben 6 incontri) e che frena il cammino virtussino.
Anche se, cercando di guardare al bicchiere mezzo pieno, si può dire (o almeno sperare) che si tratti di una sconfitta terapeutica. Perché aiuta a capire quelli che sono gli attuali limiti della Virtus. Cercando di lavorare su questi aspetti (soprattutto a livello mentale) per cercare quantomeno di farsi trovare maggiormente pronti al prossimo match caldo che mette in palio punti pesanti. La stagione è ancora lunga e di occasioni per rifarsi ce ne saranno sicuramente altre. Specie dopo le due sconfitte consecutive di Empoli, intervallate dal turno di riposo, che lasciano la Virtus al secondo posto in solitaria alle spalle di Cecina.
In ogni modo, arrivati alla fine del girone d’andata, il cammino della Virtus è sicuramente di segno positivo. 8 vittorie e 3 sconfitte rappresentano un buon ruolino di marcia, ulteriormente avvalorato dal dato dei punti fatti che colloca l’attacco rossoblù come il secondo migliore di tutto il torneo alle spalle di Cecina. C’è semmai da migliorare in fase di non possesso: la Virtus ha la settima difesa del girone, ed è dietro in questa particolare statistica anche a squadre meno quotate (ma non per questo meno tignose) come Quarrata e Arezzo.
Migliorare in questo settore sarà uno dei diktat del girone di ritorno, al pari di avere una migliore tenuta mentale in scontri diretti importanti come quello con Cecina. In tal senso c’è subito un appello pronto per i rossoblù di scena nel prossimo turno sul campo di San Miniato, squadra che batté la Virtus nell’opening game del campionato: una sconfitta da vendicare per ribaltare il -2 dell’andata e creare ulteriore separazione in classifica contro una diretta concorrente. Come impegni nel breve termine non ci sembra assolutamente poca cosa
QUI COSTONE
Niente di nuovo invece sul fronte del Costone. La squadra della Piaggia si è goduta un turno di riposo in assoluta tranquillità da una posizione di classifica inarrivabile per le altre contendenti. In più Prato ha nuovamente perso terreno, lasciando il secondo posto al duo Montevarchi-San Vincenzo. Insomma, sta filando tutto liscio per il Costone e la squadra è là dove tutti ci aspettavamo che fosse. Con pieno merito va detto, perché quando uno fa rispettare la legge del più forte, sul campo, è giusto che si trovi più in alto degli altri. E per distacco (i numeri in tal senso li abbiamo dati la settimana scorsa).
Oltre a tutto questo, sembra che le cose filino lisce anche in vista della final four di Coppa Toscana che il Costone ospiterà in casa la PalaOrlandi. Gli accoppiamenti delle semifinali del prossimo 6 gennaio sembrano sorridere ai gialloverdi che hanno pescato Valdisieve, forse l’avversario tecnicamente meno dotato tra le 4 finaliste. L’altra semifinale sarà Prato-Montevarchi.
Andrea Frullanti
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