Abbiamo percorso metà della prima fase del campionato, cioè un quarto del cammino complessivo stagionale. E il ruolino di marcia della Mens Sana è stato assolutamente positivo. Forse oltre ogni più ottimistica aspettativa. Certificato dalle 8 vittorie e solo due sconfitte (ancor più beffarde se si riavvolge il nastro e si pensa a come sono maturate) che consegnano alla squadra di coach Paolo Betti il primo posto in solitaria al primo giro di boa dell’annata. Solo il Costone, nell’altro girone, ha fatto meglio. Ma, se si vede la differenza di roster e di potenziale coi “cugini” di Montarioso, insieme a quelle che erano le premesse di inizio anno, vien da sé che il cammino mensanino acquisisce tutta un’altra prospettiva, decisamente più importante rispetto a qualsiasi altra contendente stagionale.
LA CHIAVE
Eppure, nell’ultimo incontro (vinto sul Don Bosco per 71-70, a Livorno, patria del “padre del corto muso”), si è vista forse la faccia peggiore della Mens Sana. Per qualità di gioco espresso e per difficoltà incontrate durante la partita. Anche se, per questo aspetto, grandi meriti vanno dati al Don Bosco che non a caso è la miglior difesa del girone. Ai livornesi è mancato il guizzo finale, dopo una partita sempre condotta nel punteggio e per larghi tratti nell’inerzia.
Lo scatto finale è invece quello che ha avuto la Mens Sana, già rientrata in partita nel terzo quarto grazie alla zona, e che poi nel finale ha trovato le mani rapide di Pannini e Marrucci per recuperare palloni importanti, la solidità di Prosek (che ha giocato anche con una situazione di falli problematica con Sabia out per lo stesso motivo a fine terzo periodo) e i canestri decisivi di Puccioni (a cui finalmente sono entrate le triple) e di Tognazzi, autore di 20 punti al PalaMacchia di cui gli ultimi del decisivo sorpasso a pochi secondi dalla sirena.
C’è però da elogiare una squadra, la Mens Sana, che è rimasta mentalmente in gara anche quando le cose non andavano. E a Livorno tutto sembrava volgere al peggio. Ma ciò nonostante, aver trovato la forza (soprattutto mentale) per reagire e far propria la contesa quasi inaspettatamente, dimostra che questa squadra ha degli attributi e che, al suo interno, c’è una scintilla vitale che, a Livorno, le ha permesso di rialzare la testa e venir fuori da una situazione complicata.
Vogliamo anche pensare, romanticamente, che quel “qualcosa” sia arrivato da quel nuovo angelo custode che veglia sui biancoverdi. Ezio Cardaioli avrebbe prima criticato le difficoltà mensanine nell’attaccare la zona avversaria e poi avrebbe elogiato e speso apprezzamenti per l'atteggiamento e la difesa che hanno permesso ai ragazzi di Betti di ribaltare la situazione. La dedica della vittoria, del resto, è giustamente andata al “Prof”.
IL PROTAGONISTA
20 punti per confermare la media stagionale che lo incorona come terzo miglior realizzatore assoluto del girone dietro Rossi di Agliana e Corradossi di Pino. In più è stato l’autore del canestro della vittoria. È indubbiamente Vittorio Tognazzi l’mvp della vittoria sul Don Bosco. Ed è giusto che sia lui l'uomo copertina di questa Mens Sana al termine di una prima fase di stagione giocata da lider maximo della squadra. Si ha come l’impressione che, stante l’infortunio che lo tenne per tanto tempo lontano dal parquet nella passata stagione, quest’anno Tognazzi giochi con più rabbia e determinazione, con prestazioni forti di tanto lavoro fatto anche durante i mesi estivi. Un fattore, questo, che lo ha fatto emergere in una squadra che ha tanti altri esterni che hanno punti nelle mani: ma forse è anche questa sana competizione interna che, fino ad oggi, gli ha permesso di esprimersi così.
L’IMMAGINE
L’occhio inevitabilmente casca sempre lì, sulla classifica. Divisa in due tronconi. Con 4 squadre ben oltre la doppia cifra, e 6 ad annaspare sotto. Tra queste c’è sorprendentemente la Fides Livorno, in totale crisi di identità e risultati. Dietro la Mens Sana, battistrada a quota 16, troviamo alle sue spalle Pino, Pontedera, Don Bosco e Sancat, tutte a 14 punti. I fiorentini sono il prossimo avversario dei biancoverdi: battuti al PalaCorsoni alla prima stagionale di 35 punti, oggi sono una squadra totalmente rinnovata e reduce da ben 3 vittorie consecutive. Insomma, un avversario da prendere con le molle. Al pari di tutti gli altri, del resto.
Perché se c’è una morale di questo primo quarto di stagione è che nessun avversario va sottovalutato. Niente può essere dato per scontato: è soprattutto questo il lascito dei ko con Synergy e Cus Pisa. Specialmente adesso che la Mens Sana è prima e che quindi avrà puntato su di sé il mirino e le attenzioni delle avversarie. Specie in questa nuova fase della stagione dove l’asticella si alzerà ancora di più e dove i punti, così come la differenza canestri varranno doppio. Considerando che, sia che sia poule promozione che quella per la salvezza, i risultati aggregati verranno portati dietro quando ci sarà da incrociare le squadre dell’altro girone.
La Mens Sana ha finora sempre vinto con chi si trova nella metà alta della classifica. Si tratta di un vantaggio da difendere con le unghie e con i denti. Anche perché, il contrappasso sarebbe ritrovarsi nella poule salvezza e partire con un quel gap causato dai ko di San Giovanni e Pisa. Per questo e per tutti i motivi sopracitati, è bene che la Mens Sana prosegua sulla rotta sin qui battuta. Vietato fermarsi ora, c'è ancora tanta strada da fare.
Andrea Frullanti
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