Tre vittorie e una sconfitta per la Virtus, parità 2-2 nello stesso conteggio per la Mens Sana, 1-3 il bilancio finale del Costone. Con la vittoria al PalaOrlandi, la prima esterna nell’ultima delle stracittadine di regular season, la Virtus fa suo il primato dell’inedita classifica avulsa delle senesi di C Gold. Un computo che, al di là della numerologia spicciola, cela dietro sé significati ben più profondi nell’economia stagionale delle tre squadre. Il derby ha un senso di ripartenza per la Virtus, mentre ha affossato e complicato il cammino costoniano. Nel frattempo la Mens Sana ha fatto quel che ha potuto ma ha dovuto alzare bandiera bianca di fronte ad un’Agliana più in palla.
QUI VIRTUS
La Virtus rivede la luce dopo il periodo più nero della sua stagione che aveva condotto all’esonero di Filippo Franceschini. Maurizio Lasi ha bagnato il suo esordio con una vittoria in un derby che vale tantissimo, per il morale e per la classifica rossoblù. Dal punto di vista tecnico si è notato il tentativo di introdurre qualcosa di nuovo dal punto di vista difensivo anche se, va detto, le luci della ribalta se le è prese tutte Laffitte, mvp del match coi suoi 22 punti complessivi e autore dei canestri decisivi nei frangenti finali dell’incontro.
Chiamato agli straordinari a causa dell’infortunio accusato nel riscaldamento da Bartoletti, Laffitte ha risposto con una prova di grande responsabilità. Al pari, va detto, anche di Paunovic e Dal Maso, rispettivamente 11 e 14 punti alla sirena. In doppia cifra anche Calvellini (11): una menzione particolare va a lui e a Ricciardelli perché, nonostante qualche sbavatura, hanno messo grande energia sul parquet permettendo alla Virtus di risalire la china dopo un primo tempo in cui il Costone aveva colpito (e bene) coi suoi tiratori (ne parliamo poi nel paragrafo successivo).
La vittoria del derby è molto importante poi per la classifica rossoblù, visto che permette alla Virtus di rimanere appaiata con Arezzo, in questo turno largamente vittoriosa su Valdisieve. La volata per la sesta posizione, che ricordiamo vale tantissimo visto che permette di avere sempre il fattore campo a favore nei playoff, si decide tutto nelle ultime 3 giornate. Virtus e Arezzo hanno gli stessi punti e una situazione di assoluta parità negli scontri diretti, mentre il quoziente canestri al momento premierebbe i rossoblù. Occhio quindi al calendario che in teoria è leggermente più favorevole per la Virtus: Imbrò e compagni ospitano Livorno e Valdisieve, intervallati dalla trasferta a Cecina; mentre gli aretini attendono Castelfiorentino e Spezia, con il mezzo la trasferta a Siena, sponda Mens Sana.
QUI COSTONE
L’altra faccia di un derby è quella di un Costone, tenace e volitivo, ma che poco ha potuto contro la maggiore profondità del roster virtussino. Infatti, un altro fattore decisivo del derby è stato il diverso stato di forma delle due squadre: con Luigi Bruttini e Pisoni non al meglio e utilizzati pochissimo da coach Ricci, il Costone si è affidato soprattutto a Banchi, Maksimovic e Ondo Mengue, oltre che a Terrosi.
I numeri ci dicono che la squadra della Piaggia ha avuto rispettivamente 17, 23, 19 e 11 punti da questi giocatori. Ma è anche vero che, nonostante un grande impegno, Angeli, Juliatto e Ricci hanno concluso la loro prova a 0 punti. E contro una Virtus che ha alternato per tutta la partita uomini ed energie, giocare sostanzialmente in 7 è un handicap difficilmente recuperabile. O, come poi si è visto, alla lunga ti costringe a pagare dazio in termini di lucidità. Un fattore ben evidente da quando la Virtus si è schierata a zona nel secondo tempo: è lì che il Costone ha fatto maggiore fatica non riuscendo più a trovare con continuità quei canestri dall’arco che avevano permesso ai gialloverdi di tentare l’allungo nel primo tempo.
Per il Costone si tratta di una sconfitta doppiamente pesante perché adesso è stato anche raggiunto e superato da Altopascio in classifica (superato in virtù del ko interno del girone d’andata per 88-82, ndr). Il sabato di Pasqua propone poi un Altopascio-Costone che è di fatto uno spareggio, una sorta di finalissima per l’ultimo piazzamento playoff: ritrovare le energie e recuperare qualcuno degli infortunati sarà fondamentale per il Costone per dare il 100% in questo match, decisivo come pochi.
QUI MENS SANA
È possibile vincere contro una squadra che tira 14/28 da tre e 27/30 ai liberi? No, non lo è. Agliana ha fatto il bello e il cattivo tempo al Palaestra, crivellando la retina dalla lunga distanza, spesso con tiri ottimamente costruiti, per tutti i quaranta minuti. È accaduto anche nel momento dell’estremo sforzo biancoverde; rientrati a -11, dopo aver dimezzato un divario che in apertura di secondo tempo era di 22 lunghezze, con ancora sei minuti da giocare, Agliana ha piazzato l’ennesima tripla che ha sostanzialmente chiuso il match.
La Mens Sana ha ottenuto poco dai suoi lunghi, a tirare la carretta ci hanno pensato i soliti Tognazzi (29) e Menconi (18), con il buon contributo dall’arco di capitan Pannini (13) e la solida prestazione di Iozzi (10 con 9 rimbalzi).
La vittoria di Altopascio a Quarrata tiene aperto ogni discorso nella lotta per evitare il tredicesimo posto. Si arriva alle ultime tre giornate con due punti di vantaggio sui rosablù, con il 2-0 nello scontro diretto, e sul Costone, con cui si è 1-1 ma decisamente avanti per differenza canestri generale (-50 contro -171, da tradurre in quoziente). Il calendario però delle ultime tre giornate (Prato e Castelfiorentino fuori, nel mezzo Arezzo in casa) è decisamente il peggiore fra le squadre invischiate nella zona medio-bassa della graduatoria.
Andrea Frullanti
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