Ci sono più luci che ombre nel weekend cestistico delle senesi di Serie C Gold. Brilla la Mens Sana, torna a rivedere il sereno anche la Virtus. La situazione più cupa è quella del Costone, molto di più rispetto a quanto non dica il -40 subito in casa da Cecina. In bilico la panchina di Fattorini ma non solo: l’ambiente gialloverde sembra essere entrato in una spirale di sfiducia e negatività. E tutto questo nella settimana che conduce al derby con la Virtus.
QUI COSTONE
Se la sconfitta con Cecina poteva essere parzialmente preventivata alla vigilia, non lo erano sicuramente le sue dimensioni. Il 97-57 subito dalla squadra della Piaggia non lascia spazio ad attenuanti. Ok, anche Pisoni ha giocato febbricitante, aggiungendosi così alla lunga lista degli infortunati che hanno contraddistinto la prima parte di stagione gialloverde. Ma è altrettanto ovvio che il -40 è sintomatico di tante altre cose che non vanno e che non si possono ridurre ad una mera “injury list”.
Le due sconfitte consecutive, con Don Bosco e Cecina, sulla carta la più debole e la forte squadra del torneo, sono state l'ultimo chiodo per frastornare e, di fatto, affossare l’ambiente costoniano. Oltre a tutto questo si devono registrare e aggiungere voci insistenti su un possibile esonero di coach David Fattorini. Una decisione che sembrava essere nell’aria già dopo il ko di Livorno, con la società che avrebbe fatto sondaggi per cercare un possibile sostituto, a Siena, e non solo a Siena: in tal senso, sono circolati nomi altisonanti quali Andrea Niccolai e Giuseppe Valerio.
Di fronte a queste voci l’ambiente costoniano si è chiuso a riccio. Ma va da sé che a Montarioso si lavora e si riflette seriamente sulle prospettive dell’immediato futuro. È innegabile: le aspettative a inizio stagione erano ben diverse rispetto al ritrovarsi con un record di 3 vinte e 8 perse dopo 11 giornate: peggio del Costone hanno fatto solo Synergy e Don Bosco e, con tutto il rispetto per valdarnesi e labronici, è troppo poco per una squadra che veniva da un campionato vinto e che si presentava ai nastri di partenza con la convinzione e l’ambizione di poter far bene anche in Gold.
In ogni caso, ogni decisione (di qualsiasi tipo) passa e passerà dai vertici della società e dalla proprietà. La palla è in mano al presidente Emanuele Montomoli e al consiglio direttivo del Costone. Di ipotesi sul tavolo ce ne sono diverse anche se, al momento, non ci sono decisioni su rivoluzioni e avvicendamenti in atto. In campo e soprattutto in panchina. Si va verso il derby con una settimana nel limbo, se non di cambiamenti a tutti gli effetti. Ma anche questo è un fattore che sembra lasciare qualche strascico di non poco conto nel rendimento stagionale del Costone. Specie alla vigilia di un derby.
QUI VIRTUS
Decisamente migliore il percorso di avvicinamento all’ultima stracittadina del girone d’andata da parte della Virtus. La squadra di coach Franceschini, a Quarrata, ha ritrovato vittoria e fiducia. Partita ai limiti della perfezione per il team rossoblù, specie dal punto di vista difensivo. Una prestazione che è frutto di un ottimo approccio al match, con grande intensità e massima applicazione dal punto di vista tecnico-tattico. Oltre che di un’attitudine mentale che non è mai mancata nell’arco dei 40’ e che, anzi, ha trovato nuova linfa nei momenti difficili del match (leggasi i due tecnici consecutivi che hanno portato a un momentaneo sorpasso di Quarrata).
Insomma, non c’era miglior modo per chiudere la serie di 2 sconfitte consecutive (beffarde, di misura, ma pur sempre due ko) e provare a mettersi alle spalle un periodo dell’anno sicuramente non facile. Il tutto con grande coesione di squadra: lo dimostra la grande distribuzione di punti e di responsabilità. Spicca ancora Bartoletti, con 14 punti a referto, e sempre più leader tecnico della squadra. Trovano spazio e meriti anche i vari Calvellini, Costantini e Berardi. Oltre che i noti Caridi e Banchero. Nella fattispecie, bene anche il contributo dei senatori: la scelta di far partire Bianchi e Imbrò nello starting five rappresenta un segnale chiaro da parte dello staff rossoblù sulla considerazione e il contributo, di qualità, che la vecchia guardia virtussina deve dare. A questo punto la vera sfida sarà trovare continuità e costanza con questo tipo di rendimento collettivo. Proprio a partire dal derby col Costone.
QUI MENS SANA
Situazione ancor più tranquilla in casa Mens Sana dove la beffa di Lucca sembra già un lontano ricordo. Numeri alla mano, con 5 vittorie e 6 sconfitte in questo primo scorcio di stagione, la Mens Sana si gode un percorso lineare e costante di crescita e maturazione. E il bilancio poteva essere ancor più positivo se si pensa alle beffarde sconfitte con Lucca e Valdisieve, oltre che alla rimonta subita nel derby con la Virtus. Certo, anche con la Synergy Valdarno, avversario onestamente debole (ha una sola vittoria in campionato ottenuta con il Don Bosco), la squadra di coach Binella ha dovuto registrare un’altra rimonta che, seppur parziale, ha contraddistinto l’ultimo quarto di gioco. Questo perché senza avere a disposizione Pannini, out da circa un mese a causa di un problema articolare, oltre che i lungodegenti Tognazzi e Milano, le rotazioni sul fronte degli esterni sono corte se non cortissime. Vien da sé che i vari Benincasa, Bacci e Menconi arrivino sempre con il fiato corto nei minuti finali degli incontri.
Per fortuna la Mens Sana riesce a trovare soluzioni alternative grazie alla propria fisicità, facendo giocare da 3 anche Empilo, Iozzi e Lazzeri. Contro Synergy ha dato il suo contributo come ala piccola anche Bovo, per larghi tratti di stagione ai margini delle rotazioni mensanine. E questo è un altro segnale positivo: se anche chi gioca meno si sente coinvolto nel progetto e riesce a dare il suo contributo quando chiamato in causa, significa che tutto il collettivo sta crescendo. E che si può aspettare con calma e fiducia i rientri degli infortunati. Per cercare di crescere ancora quando il roster tornerà ad essere al completo.
Andrea Frullanti
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