Si chiamano “All or nothing”, cioè “O tutto o niente”, e sono docu-serie realizzate da Amazon per raccontare dall’interno il vissuto degli spogliatoi delle squadre di calcio. E’ stato realizzato per il Manchester City e il Totthenam in Inghilterra, presto uscirà anche sulla Juventus in Italia. Un titolo che calza a pennello per l’avvio di stagione tutto in chiaroscuro della Virtus, sempre vittoriosa in casa, così come sempre sconfitta lontano dal PalaPerucatti. La trasferta a La Spezia non ha fatto eccezione e, anzi, ha forse messo in mostra la peggior prestazione stagionale virtussina: 85-73 il punteggio finale.
IL MOMENTO DECISIVO
Virtus costretta a rincorrere sin dalla palla a due per effetto della grande vena realizzativa degli assi spezzini (Kuntic 22 punti, Balciunas 17 e Bolis 16 i migliori realizzatori) oltre che del grande ritmo imposto dalla squadra di coach Bertelà. Un ritmo e un’intensità che nel secondo quarto hanno scavato un solco tra le due squadre, con una Virtus incapace di abbassare il numero dei possessi e ricondurre l’incontro su binari a lei più congeniali. Il -20 all’intervallo lungo (54-34) rappresentava già una sentenza per i ragazzi di Spinello. Unica nota positiva di serata è stato aver limitato i danni nell’ultimo periodo, quando Spezia ha tirato i remi in barca e la Virtus ne ha approfittato per ridurre la differenza canestri. Seppur continuando a sbagliare tantissimo al tiro. In doppia cifra Nepi (16), Bartoletti (15) e Olleia (12).
LA CHIAVE
In tutto questo bianco e nero, la notizia positiva è che tra 7 giorni la Virtus tornerà a giocare a Siena, contro la neopromossa Cus Pisa. Il fattore campo si sta rivelando assolutamente decisivo in questo campionato, basti pensare che in questa giornata ci sono state solo vittorie interne. Però, se da un lato tornare a giocare in Via Vivaldi può servire per tornare tornare in confort zone, ricompattarsi e schiarirsi le idee, dall’altro non c’è da rilassarsi, anzi: questa Virtus è una squadra che deve un po’ rigenerarsi e cercare nuove energie per affrontare un campionato complesso e difficile, come era nelle previsioni. Al netto delle assenze, ovviamente. Però la stagione è ancora lunga e il tempo per migliorare non manca.
Andrea Frullanti
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