Quattro su quattro. Il successo più difficile di questo
avvio di stagione è arrivato dopo cinquanta minuti di battaglia. Tanti ne sono
serviti, con due prolungamenti, per domare la Laurenziana 71-68, in una partita
a lungo in bilico. In cui entrambe avrebbero potuto vincere, come si dice in una delle tante frasi fatte che si usano. Essere dalla parte di chi l'ha vinta è senz'altro meglio.
EQUILIBRIO - Un vantaggio iniziale di otto lunghezze (15-7)
per la Mens Sana, un margine di cinque punti (41-36) per la Laurenziana ad inizio
terzo periodo, un altro +5 biancoverde-nero sul 63 -58 nel primo overtime. Nessuna
delle due squadre è andata mai oltre, nessuna ha saputo allungare le mani sulla
partita in modo risoluto. Anche perché non era semplice prendere ritmo e
fluidità, tra lo scivolosissimo parquet marrone scuro e il metro arbitrale del
duo in grigio super punitivo. La mania di protagonismo dei direttori di gara si
è estrinsecata bene nel fallo antisportivo su un duello a rimbalzo in attacco. Roba
che non ha inciso nel punteggio finale (la Mens Sana non ha convertito in punti
né i liberi né il successivo possesso) ma che davvero non si può vedere.
SPORCA - Non poteva che venire fuori una partita sporca, con
tanti errori su entrambi i lati del campo, anche se poi il 6/22 finale da tre
punti è nettamente migliore rispetto all’1/14 della settimana precedente. Non è
meglio invece di sette giorni prima il 19/36 dalla lunetta, con Benincasa particolarmente
impreciso (4/10) nella specialità. Ottima la capacità di forzare gli avversari
all’errore o all’infrazione, meno brillante il lavoro a rimbalzo difensivo.
IL TABELLINO - Monnecchi, Menconi 6, Pannini 16, Iozzi 11,
Sprugnoli 4, Benincasa 8, Milano, Del Cucina 4, Sabia 4, Santini, Bovo 5,
Tognazzi 13. Segnalazioni varie: Menconi è mvp al di là dei punti segnati, perché
la sua capacità di turlupinare gli avversari sfilandogli palloni su palloni è
impressionante. Dopo l’inconsueto 1/8 con Invictus Pannini è tornato subito cecchino dalla
lunga distanza. Ottimo l’impatto di Iozzi al rientro dopo i problemi fisici: la
sua garra sotto canestro è fondamentale, tanto più in una serata in cui si è a
lungo dovuto fare a meno di Sabia, penalizzato dai falli.
Stefano Salvadori
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