Seconda sconfitta esterna per la Virtus in altrettante partite giocate lontano dal PalaPerucatti. 71-66 il ko riportato sul parquet, un risultato che rischia di far male ai rossoblù. Non tanto per la sconfitta in sé quanto piuttosto per il ripetersi di errori e passaggi a vuoto già visti in altre circostanze e che, fino a questo punto, hanno minato il cammino virtussino.
IL MOMENTO DECISIVO
A pesare è stato nuovamente un avvio rilento dei ragazzi di coach Andrea Spinello, già sotto per 19-4 a circa metà di un primo quarto chiuso poi sul 25-12 dal team pratese. Quello delle partenze ad handicap è uno dei problemi ormai fisiologici di questa Virtus, già ripetutosi in tre dei primi quattro incontri di regular season. In pratica, fino a questo momento, ha fatto eccezione il solo match con Quarrata, nella scorsa giornata. Al di là dei numeri però, la cosa che pesa maggiormente è che queste false partenze fanno perdere lucidità ed energie al team virtussino che poi, spesso, rischia di mancare in lucidità ed energie nei momenti chiave del match.
LA CHIAVE
Certo non si può dire che le energie siano mancate alla Virtus in quel di Prato, perché è stato nell’ultimo quarto che sono arrivate le cose migliori per i colori rossoblù. Soprattutto in difesa, dove i ragazzi di coach Spinello sono riusciti ad alzare la pressione. In attacco, buone le prove dei soliti Nepi e Olleia, rispettivamente 21 e 15 punti a testa. Un grande sforzo che, purtroppo per la Virtus, ha concretizzato solo il -3 a 90” dalla sirena e non un sorpasso. C’era semmai da aspettarsi una risposta più organica a livello collettivo di fronte alle difficoltà affrontate a Prato e non solo iniziative messe in mano alle individualità. Un’altra nota, questa, da annotare sul taccuino di coach Spinello.
Andrea Frullanti
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