È ufficiale: la Virtus è matematicamente qualificata alla poule promozione. Le sei vittorie nelle sei partite fin qui disputate hanno emesso questa piacevole sentenza per i colori rossoblù. Importante perché arrivata con netto anticipo rispetto alla conclusione del calendario della prima fase: il primo obiettivo minimo stagionale è stato quindi centrato. L’ultimo successo è arrivato contro la Fides Montevachi: 60-48 il punteggio di una partita molto più combattuta rispetto a quanto non dica lo scarto finale.
LA CHIAVE
Grandi meriti vanno dati a Montevarchi. Nonostante l’ultima posizione in classifica, i valdarnesi hanno lottato tenacemente, cerando di sporcare ogni pallone e tutte le linee di passaggio virtussine: hanno giocato con aggressività e fisicità, mettendo le mani addosso ai rossoblù e cercando di contendere ogni possesso, con pressioni a tutto campo e grandi lotte a rimbalzo.
La Virtus è stata capace di leggere la partita: si è messa l’elmetto ed è scesa sul campo di battaglia. Ha lottato, adeguandosi a quelle che erano le esigenze del match. E questo è forse il più bel segnale, di maturità oltre che di coesione, che arriva per coach Spinello.
Quando ha capito che non poteva correre e sviluppare il proprio gioco in ampiezza, la Virtus ha ragionato maggiormente cercando di abbassare il numero dei possessi, cercando tiri facili dal pitturato e riducendo il numero di palle perse. Alla fine sono 21, comunque troppe, ma ciò rientra ancora nel range dei grandi meriti della Fides.
Decisivo in tal senso l’apporto di Lenardon (+11 di plus/minus), più esperto e più calcolatore rispetto a Bartoletti. Canestri importanti sono poi arrivati dalla “vecchia guardia”: Nepi, 17 punti, Imbrò, 13, e Olleia, 16. Quest’ultimo, specialmente in attacco, sta diventando un 4 coi controfiocchi con una presenza sempre più solida ed efficace in area. Chirurgico infine Lazzeri (anche lui, +9 di +/-): la sua tripla a fine secondo quarto ha scavato un primo solco tra le due squadre che poi Montevarchi non è più riuscita a colmare.
Ma, al di là dei singoli, è stata questa grande capacità di lottare a impressionare maggiormente della Virtus: una consapevolezza nuova da far fruttare specialmente in vista della seconda fase del campionato, quando le partite saranno sicuramente più tirate e molto più dure dal punto di vista dell’agonismo.
LE ALTRE
C’è grande attesa adesso per il match tra Arezzo e Legnaia, un incontro che potenzialmente potrebbe decidere (o quantomeno indirizzare) le sorti del girone C. Vincendo al Palasport Estra, Legnaia metterebbe un piede e mezzo nella poule promozione e, ai fiorentini, non resterebbe che difendersi dagli attacchi della Synergy Valdarno con cui possono vantare un vantaggio di +30 ottenuto nella partita d’andata.
In questo caso, alla Virtus non rimarrebbe che concentrarsi solo sul match del 10 aprile al PalaFilarete di Firenze, per cercare di bissare il successo dell’andata e portarsi dietro un prezioso 2-0 nella seconda fase.
D’altro canto, se dovesse vincere la SBA, riaprendo di fatto i giochi in ottica secondo posto, Ndour e compagni dovrebbero compiere un extra-sforzo e cercare di portare a casa entrambi gli incontri che gli restano da giocare in questa prima fase, così da poter godere dello stesso vantaggio a prescindere da chi possa arrivare secondo nel girone.
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