"Da piccolo ero uno di quelli che bruciava le formiche con la lente d'ingrandimento" (Rabbia cieca, caos e risate, la biografia non autorizzata dell'uomo che ha inventato il fallo antisportivo, Bompiani Editori)
Le assenze
È un tema da cui non si può sfuggire per elaborare la partita contro il Costone. Ai gialloverdi mancavano due elementi chiave, oltre ad aver inserito da pochissimo BRUNONDOMENGUETUTTOATTACCATO. Nonostante questo hanno perso per dettagli dopo aver recuperato il parziale subito nel primo quarto ed essere rimasti a contatto per tutti e quaranta minuti, mettendo in grande difficoltà la Mens Sana in più di un'occasione. Il rammarico per quello che poteva essere con una formazione al completo e in una condizione atletica semi accettabile aleggerà ancora per un po' a Montarioso, assieme all'hype per il ritorno...
Contro ogni fibra morale
Non mi è mai piaciuto scrivere di arbitri/fischi dubbi/interpretazioni arbitrali. Si entra in un campo pericoloso, soprattutto perché è sempre molto facile giudicare guardando "dall'esterno" o da un video. Però, senza entrare nel merito se fosse giusto o sbagliato chiamare quell'antisportivo, decidere una partita del genere con una chiamata arbitrale lo posso concepire solo se l'antisportivo chiamato è una roba tipo Gavrilo Princip vs l'arciduca Francesco Ferdinando. Ma questa non è l'interpretazione che invece ha la Fiba, che lascia così aperta la porta a finali del genere. Mi dispiace ma non ce la farò mai a concepirli questi fischi, ma comprendo che può essere un limite mio.
4/4
Il bilancio della Mens Sana dalla ripartenza. Tra sofferenze, rimonte fatte e rimonte subite, momenti brutti e momenti belli, resta il fatto che i biancoverdi sono ancora imbattuti nel proprio girone (in attesa di uno scontro che ci farà capire molto però). Quattro partite non sono abbastanza per capire cosa può fare e cosa non può fare questa squadra, ma qualcosa forse lo abbiamo capito.
Abbiamo capito che non riesce a essere sempre stabilmente ferma di testa, ma comunque riesce a resistere ai momenti brutti. Che nell'ultimo quarto riesce a mantenere una lucidità e dei nervi saldi da grande squadra. Che a volte si perde un po' davanti alle avversità (vd zona Costone), ma riesce anche a ritrovarsi.
Forse non abbiamo capito tutto, ma abbastanza perché questa squadra sembri intrigante sì.
Chi di zona ferisce
La zona è stata una della armi usata spesso e volentieri dalla Mens Sana nelle prime tre partite della stagione, ma contro il Costone è stata lo scoglio su cui si sono infrante a lungo tutte le velleità offensive dei biancoverdi. Coach Braccagni ha a lungo ingabbiato l'attacco dei mensanini con quest'arma, ma non è riuscito a far fruttare del tutto gli sforzi nell'altra metà campo. La Mens Sana ha accusato il colpo, ha vacillato, ma non è mai crollata. Un paio di canestri davvero notevoli e di puro talento l'hanno alla fine scardinata, ma sono stati minuti molto complicati.
Il Derby
Atteso, celebrato, ricordato. Dispiace sinceramente non averlo potuto vivere al massimo dopo un'assenza lunga 54 anni. Ma Pallalcerchio è qui per voi, ecco quindi il racconto di come sarebbe stato il derby Mens Sana - Costone se la Covid-19 non fosse mai esistita:
- Riscaldamento per le squadre, presenti nel palazzo 7000 persone. Il Prefetto che non sa più come fare avvistato a reggere il tetto a mani nude.
- Ambiente infernale al PalaEstra, Braccagni con le cuffie antirumore ascolta a rotazione "Bandiera Gialla - Unplugged Version Roberto Rosa" (contenuta nella compilation rossa Festivalbar '98) per placare la tensione.
- Palla a due, dalla curva parte il classico lancio del rotolo della carta igienica. Per pagare la multa che ne deriverà Sabia verrà venduto al Costone nel corso della partita.
- Primo quarto a netta predominanza biancoverde, il presidente Montomoli prepara l'intervista post partita:
- Mens Sana in affanno, rimonta del Costone nel secondo quarto. Dagli spalti ospiti partono cori di scherno mentre l'aria si fa più pesante e tesa all'interno del palazzo. All'esterno altre tremila persone ascoltano dalla radio, voci incontrollabili affermano che il Costone stia vincendo per 1500-0 e che abbia segnato anche Braccagni di testa su tiro libero.
- Terzo quarto, la rimonta del Costone continua, la squadra della Piaggia mette anche la testa avanti. Nessuno vede più il Naldini a giro, fino a quando non notano che forse la situazione gli è sfuggita di mano dato che è legato al tabellone segnapunti e suona una chitarra infuocata come in Mad Max Fury Road.
- Ultimo quarto, Benincasa fa male, la dura legge dell'ex, fischi dalla curva del Costone per lui per un'esultanza giudicata troppo esagerata dopo un canestro. Bruttini risponde però colpo su colpo, il palazzo è più infuocato delle ascelle di coach Binella.
- Fischiato l'antisportivo sul contropiede della Mens Sana a pochi secondi dalla fine. Discussioni, urla, diatribe, la Mens Sana segna i tiri liberi della vittoria in un tripudio di voci e polemiche.
- Nel parterre Giorgio Brenci e Raffaele Taglialatela sorridono e parlano della bella partita a cui hanno assistito.
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