martedì 15 dicembre 2020

Tenere vivo il legame, senza basket: il caso Mens Sana

Se sui tempi di ripresa del basket si può solo prendere atto delle decisioni che saranno prese a livelli più alti, non significa che questo debba essere un periodo di cessazione dell'attività sociale a tutti i livelli delle società sportive. A cui anzi è richiesto proprio ora di dare prova di sapersi ingegnare per tenere acceso il fuoco: nei propri ragazzi, nel proprio staff, nella propria gente, per non ritrovarsi con il pozzo della passione prosciugato, quando si potrà riprendere. 

Per questo ha un suo interesse approfondire come la Mens Sana ha deciso di servirsi delle possibilità tecnologiche per mantenere un filo diretto non solo con i giocatori, della prima squadra e delle giovanili, ma anche con lo staff tecnico e fisico e con il proprio pubblico, i tifosi, per continuare a mantenere vivo nelle vite della propria "comunità" il discorso sulla Mens Sana anche in questo lungo periodo totalmente anomalo in cui non ci sono le partite ad alimentarlo. 

CON I GIOCATORI

Di come la Mens Sana avesse intenzione di mantenere un filo diretto con i giocatori, della prima squadra e delle giovanili, c'era già stato modo di ragionare. Nel frattempo è arrivata la zona rossa, poi il ritorno della zona arancione ha aperto alla possibilità di tornare a fare qualcosa all'aperto, meteo permettendo. 

Tre appuntamenti più uno sono quelli settimanali per la prima squadra, tre sedute individualizzate secondo i programmi stilati per ciascuno dalla preparatrice Sara Fattorini e una "collettiva", se così si può definire, tutti insieme su Zoom nel fine settimana, con l'obiettivo di potersi tornare a vedere almeno per quest'ultimo appuntamento per un po' di lavoro aerobico controllato nel parcheggio del palasport. 

Così come con i ragazzi delle giovanili, che pagano - insieme a tante altre cose in questo periodo - anche l'impossibilità di stare con i compagni: per loro due appuntamenti settimanali per gli allenamenti più uno per ogni gruppo di età per stare insieme (virtualmente, digitalmente) con quiz a premi a tema sulla storia del basket e della Mens Sana. Fare squadra, anche così.  

CON LO STAFF

La Mens Sana è chi le dà vita ogni giorno nelle tante piccole grandi cose della quotidianità. Per loro è in piedi da un mese il progetto "Edu - Facciamo la formazione", un palinsesto (prolungabile in base alla situazione) di una decina di appuntamenti, almeno uno a settimana, con estratti e pillole postati sul web a beneficio di tutti, dedicati alla formazione online per gli allenatori e lo staff fisico e medico, che ha già vissuto i primi sei incontri. La psicologa, i preparatori fisici, ancora lo psicologo, il fisioterapista. Anche di livello. 

E ancora nelle prossime settimane un nutrizionista, appuntamenti più mirati di carattere tecnico e ancora fisico. Con professionisti dello sport e non solo che si mettono a disposizione per incontri che idealmente dovrebbero essere in presenza. E magari in futuro lo saranno, se questa esperienza dimostrerà di poter essere la stagione pilota di un progetto che ha le potenzialità per aprirsi anche a partecipanti esterni e diventare un percorso di formazione per operatori dello sport. Fatto in casa.  

CON I TIFOSI

Partite tramutate da vhs a digitale per rivivere pezzi degli ultimi 30 anni di basket mensanino: Anni Mensanini è l'appuntamento con cui Matteo Tasso sui canali mensanini ripesca dal proprio pregiato archivio di partite da riassaporare integralmente per immergersi in spaccati di storia della Mens Sana e nell'atmosfera di certe stagioni, tutte indimenticabili, non necessariamente per i successi. Dna Biancoverde è l'appuntamento curato da Francesco Barbucci, nato dall'idea di intervistare chi alla Mens Sana si è formato anche in epoca diversa, spaziando fin qui da Moretti e Magro e Lechthaler e D'Ercole: un tuffo nei ricordi più umani da condividere con i tifosi ma anche un messaggio alle nuove leve del settore giovanile mensanino. 

Ed è in partenza anche un'altra rubrica, Flashback: un anno dopo l'altro, da quando gli archivi lo permettono, la narrazione di Andrea Sguerri ripercorrerà la storia della Mens Sana raccontando una storia per ogni stagione partendo dagli articoli di giornale dell'epoca.  Non fossero bastati i fallimenti in sequenza, questo periodo senza basket è un'ulteriore minaccia a quel pozzo di passione che è la Mens Sana. Invece c'è tanta vita da tramandare, c'è una storia da continuare a pompare nel cuore di chi l'ha vissuta. E da inondare negli occhi di chi la sta vivendo.


  

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