Facesse testo la data di inizio dei campionati al 10 gennaio come risulta all'ultima comunicazione di Fip Toscana, per forza di cosa aggiornata alla situazione di un paio di settimane fa e non quella attuale, perché le squadre ci arrivino pronte servirebbe una riatletizzazione da subito, appena terminato l'attuale stop agli allenamenti di squadra, che non ha azzerato ma sicuramente compromesso il lavoro fatto in precedenza.
Nel frattempo si possono fare solo allenamenti individuali all'aperto e per questo la Mens Sana, che sabato ha montato dei canestri nel parcheggio per permettere ai propri ragazzi di fare un po' di attività fisica e con la palla, ha chiesto al Comune la disponibilità di usare il campo di Custoza nel weekend e nel primo pomeriggio. Ma naturalmente la gestione del momento, anche sul solo piano sportivo, è anche più complessa di così.
La Federazione aveva fermato gli allenamenti di squadra fino al 24 novembre. Il Dpcm in vigore ha validità fino al 3 dicembre. Al di là degli ovvi auspici, naturale chiedersi quanto sia realistico (mica tanto) ipotizzare il ritorno in palestra alla scadenza di questi provvedimenti, senza che ne seguano altri: plausibile che questa situazione si protragga ancora un po'.
Posto che non si può passare il tempo in questi tre mesi a fare atletica, perché poi diventa un altro sport, tenersi quanto più in attività è importante per non ripartire da zero quando sarà possibile la ripresa. Che non significa tanto guadagnare una settimana di lavoro (per dire) per riaccendere il motore, quanto magari esporsi meno al momento della ripartenza ai classici problemi muscolari o tendinei di inizio preparazione, sempre molesti durante un precampionato ma tanto più in una stagione che sarà particolarmente compressa.
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Con queste premesse, per la prima squadra la Mens Sana ha stilato con la preparatrice fisica Sara Fattorini un programma individualizzato per questo periodo in base alle caratteristiche fisiche di ciascuno, che si tratti di lavorare su tono muscolare, peso, metabolismo, prevenzione degli infortuni, da poter fare anche a casa, tra le due e le tre volte a settimana.
C'è poi una seduta a settimana collettiva su Zoom di lavoro solo a terra. E poi per chi può al sabato mattina un richiamo atletico di 45-50 minuti per la parte metabolica nel parcheggio del palazzetto. Fanno in tutto fino a cinque appuntamenti a settimana, quanti quelli che ci sarebbero (e ci saranno) durante la stagione tipo.
Ma ancora più centrale nella gestione del momento è stata l'attenzione alle decine di ragazzi dei gruppi giovanili, una risorsa ancora più significativa in questo momento particolare della storia della Mens Sana, provata adesso dalle scorie di questo periodo di privazione della socialità, tra didattica a distanza e impossibilità di uscire con gli amici: garantire l'occasione per poter almeno continuare a fare attività fisica coi compagni assume oggi un valore evidente.
Così ecco per ognuno dei gruppi delle giovanili l'appuntamento di un'ora al sabato per un allenamento collettivo, distanziati e con mascherina tranne che strettamente durante il lavoro. E poi il desiderio di ripetere altri due appuntamenti mantenuti durante il lockdown: uno atletico con la preparatrice fisica via Zoom, confermato, e uno di ball handling in casa con gli allenatori, che - meteo permettendo - diventa invece un secondo allenamento al "playground". A cui si aggiungono, in più, anche altre iniziative ludiche. Per stare insieme, in qualche modo.
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