giovedì 18 giugno 2020

Il ruolo di Giulio Griccioli, l’ora di Andrea Spinello, la categoria: Giovane Virtus, svelata

Un gruppo rodato e affidabile che cambia guida e, per la prima volta, assume anche una “direzione tecnica”. Questo il progetto di ripartenza della Virtus dopo lo stop forzato a causa del Coronavirus. Basi solide e un progetto ambizioso: i nomi di Giulio Griccioli come direttore tecnico e la promozione di Andrea Spinello a capo allenatore della prima squadra dovranno poi essere le chiavi di volta per il definitivo salto di qualità e per provare nuovamente a conquistare, sul campo, la Serie B.

Si perché la volontà della società del presidente Fabio Bruttini è quella di ripartire dalla C Gold, campionato che la Virtus può affrontare da protagonista assoluta come fatto prima del Covid-19, quanto era terza, non lontana dalla capolista Chiusi e pronta a giocarsi il tutto per tutto nella restante parte di stagione regolare e poi nei playoff. Quindi, a scanso di ulteriori terremoti estivi, la Virtus ripartirà dalla C, senza cercare un lasciapassare per la categoria superiore.

Le novità però sono quelle dello staff tecnico. Finita l’era Maurizio Tozzi, la Virtus è pronta ad aprire un nuovo ciclo con Andrea Spinello sulla panchina, assistente sarà Filippo Papi. Spinello, un vero e proprio prodotto della Virtus, affronta la sua prima esperienza in assoluto in un campionato senior e viene promosso come capo coach della prima squadra dopo i brillanti risultati riportati con le giovanili virtussine. Un po’ un marchio di fabbrica della decennale storia di Via Vivaldi.

E sono proprio loro, i giovani, la dote che coach Spinello porterà con sé. Giocatori classi 2002, 2003 ma anche 2004 che stavano facendo veramente molto bene nei rispettivi campionati di competenza e su cui la Virtus vuole scommettere, cercando di integrarli gradualmente con la prima squadra. Un azzardo nelle corde delle Vu senesi, considerando anche l’esperienza e la solidità di un roster che potrà contare sui confermatissimi Bianchi, Olleia, Imbrò, Nepi, Casoni: un’autentica assicurazione per la categoria. Così come Bartoletti, un giovane ormai già grande che già nella passata stagione partiva pressoché regolarmente in quintetto base.

Uniche incognite da verificare, per quanto riguarda il roster, sono legate ai nomi di Ndour e Lenardon. Il primo potrebbe avere richieste interessanti anche da categorie superiori, mentre il secondo – come avvenuto prima del suo ritorno alla Virtus – sta valutando la propria disponibilità legata a lavoro, impegni personali, ecc.

Su tutto questo supervisionerà Giulio Griccioli. Un ruolo del tutto nuovo per la Virtus come per lo stesso Griccioli, che torna in quel PalaPerucatti dove ha mosso i primi passi da giocatore, addirittura prima della sua ben nota carriera da allenatore. Gioco forza che il nome di Griccioli faccia notizia: per i suoi trascorsi più o meno recenti si tratta di un innesto all’insegna dell’esperienza. Il suo sarà un ruolo di coordinamento, di supporto allo staff durante la settimana, di lavoro e gestione sui giocatori. Specie quelli più giovani.

Insomma, ci sono tanti elementi, tanti motivi per seguire con attenzione questa ambiziosa ripartenza virtussina. Sul piatto tante fiches: secondo molti questo nuovo progetto tecnico potrebbe essere potenzialmente vincente. Dal canto suo, la società e non si lancia in grandi proclami (giustamente). Del resto, questa è sempre stata la politica della Virtus: il passo sempre ben rapportato alla gamba e una crescita che vada di pari passo con la valorizzazione dei giovani e dei prodotti della propria cantera. Elementi ben presenti anche dopo il Coronavirus e che sono, di fatto, scolpiti nel dna virtussino.


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