Barcellona, maggio 2003. Bulleri segna la bomba che sancisce
il sorpasso della Benetton sulla Montepaschi. Nessuno in campo si accorge che
sta calpestando la linea dei tre punti, per cui sarebbe il canestro del 62-62,
non del vantaggio trevigiano. L’instant replay ancora non c’è, l’errore non può
essere corretto. Una giornata nera, come la maglia indossata per l’occasione e
per gran parte delle partite di Eurolega di quell’anno. Una scelta,
l’alternanza fra nero e bianco, che sarà alla base di ogni rassegna
continentale dal 2002/03 in poi.
BLACK PUMA - Ma non era la prima volta che si sceglieva il
nero. Già ai tempi della Sapori comparve una divisa di quel colore, prodotta da
Puma: era la stagione 1977/78. Con la scritta Mens Sana Siena sulla parte
destra del petto e con tre bande verticali bianche e due verdi sui fianchi,
riprese anche sui pantaloncini. Un elemento, il biancoverde sui fianchi, che
rivedremo anche in altri tempi. Il nome dello sponsor è ancora in obliquo, però
in verde contornato di bianco, armonizzandosi meglio con il resto. Stessa
soluzione (corpo verde e cornice bianca) anche per il numero frontale
(collocato nella parte sinistra) e per quello dorsale.
La maglia 1977/78 dalla collezione privata di Carlo Dolfi, che ringraziamo |
Sarà la divisa utilizzata più frequentemente, lasciando solo
sporadicamente spazio alla ‘tradizionale’ verde col fascione bianco di cui abbiamo
parlato nella puntata precedente.
EUROLEGA - Poi si arriva al 2002/03, alla scelta del nero
per la campagna europea. Prodotta da Champion, la prima divisa black dell’era
Montepaschi si caratterizza per uno stile semplice e gradevole. Doppio colletto
a v bianco, con all’interno combinazione di nero verde; stessa cosa per il giro
spalla. Numero verde, posto al centro, contornato di bianco per permetterne la
leggibilità; logo dello sponsor tecnico in alto a destra, marchi di lega basket
e Eurolega in alto a sinistra. In bianco lo sponsor, ben inserito all’interno
della maglia. Sui fianchi una banda biancoverde che prosegue anche nei
pantaloncini, con il bianco che si prende il davanti e il verde che va sul
retro nel giro coscia. Il disegno viene replicato anche nella stagione
successiva.
foto tratta da Euroleague.net, come le successive |
Il 2004/05 è l’anno in cui viene riproposta l’idea della bellissima
maglia Ticino, cioè la banda bianconera orizzontale. Nella versione da Eurolega
la banda diventa biancoverde, mentre il numero è bianco con una quasi
impercettibile bordatura verde, cambiando anche il font. Colletto, giro spalla
e collocazione dei vari loghi restano invariati. Sotto quello dell’Eurolega c’è
l’aggiunta che conferisce ulteriore brillantezza alla divisa... A parere di chi
scrive, nettamente la miglior versione nera mai prodotta.
Passare dal così bello al così brutto nel giro di pochi
mesi. Capita, in tanti campi. Così succede per Champion che per l’Uleb Cup
2005/06 fornisce una versione piuttosto minimal, indossata nella foto da un
ragazzo che farà molta strada, seppur da altre parti: completo nero con collo e
giro spalle bicolore, con l’accortezza di inserire il bianco tra il nero e il
verde. Sopra al logo Champions compare quello della Mens Sana, sotto a
Montepaschi torna Sapori col suo caratteristico colore rosso. Altro da
segnalare non c’è, per una maglia che non lascia tracce nei ricordi.
Nel 2006/07 e nel 2007/08 il disegno subisce una leggera
modifica, in meglio. Il giro spalla è interamente verde, così come gran parte
del colletto, che solo nella parte inferiore della V diventa bianca. Sotto il
marchio Montepaschi compare quello di Leggo. Spariscono fregi vari su fianchi e pantaloni.
Un cambiamento più drastico arriva nel 2008/09. Il bianco
sparisce quasi completamente: a parte numero e sponsor, lo troviamo solo con
una sottilissima riga verticale a fare da contorno ad un doppio bandone verde,
spezzato dal nero, sui fianchi. Colletto e giro spalla sono caratterizzati da
una sottile linea verde contornata ancora dal nero. Il disegno resta pressoché
invariato nelle due stagioni successive, fatta salva l’aggiunta dello sponsor
Regina tra nome e numero sul retro (cosa ci faceva Rakovic su Llull?).
Si cambia ancora nel 2011/12. La divisa di per sé non
dispiace, pur nella semplicità. Numero ancora bianco, contornato da un verde un
po’ più spesso. Stona totalmente il colletto tricolore, che purtroppo (parere puramente
estetico, non antipatriottico) farà costante presenza anche in altre divise
italiche e non solo nel basket. Spesso abbiamo visto negli anni successivi
squadre presentarsi alle Final Eight di coppa Italia con maglie speciali con
richiami proprio al tricolore. Che c’azzecca? (cit.)
E di verde, bianco e rosso si farà ampio uso anche nei due
anni successivi, quando Kipsta prenderà il posto di Champion. Di quella divisa
però parleremo in un’altra occasione, per delle peculiarità che meritano un
approfondimento ulteriore. Qui un’anteprima, in una delle poche circostanze in
cui è stata indossata anche dalla meteora Mario Kasun.
EDIT - Si torna indietro di
qualche anno, per la precisione alla sfortunata edizione 98/99 della Coppa
Korac. In questo video recuperato dall’inesauribile archivio di Matteo Tasso (che
ringraziamo) si può notare la versione nera da trasferta della maglia europea. Una
divisa molto semplice, con pochi fronzoli, di fatto antesignana di quella che
sarebbe stata la consuetudine nell’epoca di Eurolega.
Fatta eccezione per il 1978, il nero è stato usato solo nelle coppe europee. Dall'estate 2014 è sparito (come base, non come ornamento, Gecom lo aveva sui fianchi). Per rivedere una maglia nera dovremo attendere ancora un impegno continentale? Ai posteri l'ardua sentenza.
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