La diretta era originariamente prevista per la trasferta vicentina contro la Reyer Venezia di un mese e mezzo prima, ma a pochi giorni dalla palla a due una volontà superiore dirottò le telecamere su un altro campo e su altri sponsor.
Contro la Saclà Asti di Romeo Sacchetti, Charlie Caglieris e dell'allenatore Toth, finalmente le telecamere, in una sfida casalinga che vide Carl Johnson scendere in campo con un piccolo tutore al ginocchio destro a causa di un lieve infortunio occorsogli nel turno infrasettimanale di Coppa Italia contro la Snaidero e con l'americano del Saclà John Laing con una vistosa maschera di protezione al viso.
Praticamente tutta in discesa la gara dei biancoverdi. A testimoniarlo il +27 finale, dopo che già il primo tempo s'era chiuso sul +15. Un primo tempo in cui i senesi tra le altre cose s'erano concessi uno strabiliante 18/18 dalla lunetta.
Tra i migliori in campo Franceschini e Giustarini, ma molto, molto bravi lo stesso Bovone (25 punti), pubblicamente lodato da Cardaioli nelle interviste post partita, e su tutti uno straordinario Cosmelli, che ebbe cura di mettere sul piatto della bilancia una regia d'autore, impreziosita però da 23 punti personali.
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Come avete capito è della settimana mediana di Febbraio che stiamo parlando. Sette giorni assai generosi di spunti da citare, per i quali dobbiamo necessariamente fare una cospicua cernita.
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Il 17 Febbraio 1980 nel corso di 3A Antonini – Gabetti Cantù, finita 92-90, Ron Behagen blinda negli annali mensanini una prestazione da 35 punti totali, frutto di un primo tempo di una bellezza stordente.
L'ala di New York è l'assoluto dominus di un match dove una Gabetti Cantù davvero forte è costretta a subire un primo tempo da 55-44, nel quale a parte realizzare 26 punti, “il Napoletano” sfoggia senza ritegno le molteplici sfumature del suo enorme talento cestistico.
Difesa, rimbalzi, recuperi, regia e principalmente assist straordinari, a Siena mai nemmeno sognati prima, sono il ricchissimo piatto che fa da contorno a una prestazione balistica da cannoniere dalle mille soluzioni di tiro.
Quello di Behagen è uno show tecnico di livello superiore, direi assoluto per gli standard italiani dell'epoca, per descrivere il quale, ricorrere ai superlativi una volta tanto non sfocia nell'abuso o nell'eresia.
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Il 15 Febbraio 1981, riscattando la sconfitta di 15 giorni prima, la Fortitudo Bologna infligge alla squadra biancoverde il più largo passivo mai subito nel campionato italiano: -47.
Il risultato finale di quella partita della fase a orologio è infatti I&B – Antonini 108-61.
Il precedente era il -46 subito al PalaLido (Milano) il 19 Gennaio 1975: Innocenti – Sapori 110-64.
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Sabato 12 Febbraio 2000, la Kinder Bologna passò a Siena 63-49 e anche quella volta c'erano le telecamere TV.
I soli 49 punti senesi rappresentano il terzo punteggio più basso mai segnato dalla Mens Sana in gare di serie A e si sistemano in coda ai 42 di Rieti del 20 Gennaio 2019 e ai 48 del Dicembre 1980 alla Sinudyne di McMillian e Marquinho, e subito prima dei 51 dell’Ottobre 2000 ancora a quella Kinder che stava costruendo il grande slam.
Traduzione. La Virtus Bologna detiene il primato di tre dei quattro punteggi più bassi mai realizzati dalla Mens Sana in serie A.
Per ciò che concerne la partita del Febbraio 2000, ci sono l'importante il rientro da un infortunio del bravo Sylvester Gray e golosa la caccia di Larry Middleton ai 7000 punti in campionatio, ma...
Ma a parte lo scioccante 1/10 al tiro dell'esplosivo tiratore ex Clemson Tigers, la Virtus di Ettore Messina non poteva perdere, perché già reduce da 3 stop consecutivi. Detto, fatto.
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Assenti eccellenti Busca e Mays da una parte, Vincenzo Esposito da quella dei padroni di casa.
I migliori in campo sono gli ex: Brian Evans precisissimo e Boris Gorenc fischiatissimo.
Dopo un sostanziale equilibrio, nel terzo quarto per i biancoverdi di Frates sembra fatta, perché tre bombe di Scarone proiettano la squadra dal -5 al +13, ma è solo illusione, perché la Lineltex rientra e porta la gara al punto a punto finale.
E' proprio Imola a sbagliare l'ultimo tiro, con l'allenatore Vitucci che non la prende affatto bene e in sala stampa usa parole irripetibili nei confronti degli arbitri.
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Venerdì 14 Febbraio 2003, all'indomani della storica vittoria 112-49 sui montenegrini del Buducnost che sancisce il passaggio alla Top16 di Euroleague, viene annunciata la firma di Michalis Kakiouzis.
E' un grandissimo colpo! Qualcuno lo intuisce al volo, ma la maggior parte degli appassionati se ne accorge solo strada facendo.
A partire da lì a due giorni, quando nella vittoria 95-94 al supplementare sul campo di Udine, l'ala greca subentra nel primo quarto e in pochi minuti mette dentro tre bombe una via l'altra.
Ma la maggior parte del contributo al successo in terra friulana viene dal povero Alphonso Ford, spettacolare e emozionante una volta di più.
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Il 12 Febbraio 2006 la vittoria 108-78 sul campo di Avellino fa registrare l'high career nel campionato italiano per due mensanini: Rimantas Kaukenas 31 punti; Luigi Datome 27.
Kaukenas fa i suoi 31 sommando cifre perfette (8/8 da 2, 4/5 da 3, 3/3 ai liberi).
Un 12/13 complessivo al tiro in azione che a livello strettamente societario vale la seconda prestazione di sempre in serie A dopo il 13/14 di Marco Solfrini nel Dicembre '92 a Marsala.
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Il 15 Febbraio 2009 la Montepaschi schianta 103-75 la Carife Ferrara sul parquet estense.
In quella occasione Romain Sato fa 9/9 al tiro in azione (7/7 da 2 punti, 2/2 da 3).
E' la terza volta che accade a un mensanino. Le precedenti furono ad opera dello stesso Solfrini (21 Marzo '93, Fernet Branca Pavia – Ticino 109-97) e di Roberto Chiacig (13 Maggio 2004, Montepaschi - Metis Varese 107-77).
In quel mese la rivista mensile Dream Team riporta una citazione dello stesso Sato:
“L'unione e la chimica vissute agli Spurs sono le stesse che ho trovato poi qui a Siena”
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L'exploit gli fa sopravanzare in un colpo solo sia Kaukenas, autore del già ricordato 12/13, sia Marco Carraretto, che il 19 Aprile 2012, ancora contro Avellino, aveva centrato un 10/11 (7/7 da 2 punti, 3/4 da 3).
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Dal -11 (ma i punti di svantaggio sono stati anche 14) la Leonis recupera e poco prima dello scadere impatta il punteggio.
Ai biancoverdi rimangono alcuni secondi per la gestione dell'ultimo pallone, che viene però perso poco oltre la metà campo e così è l'Eurobasket che si trova nelle condizioni di avere ulteriori e insperati 3 secondi di speranza di portarla a casa.
L'azione rapidissima che ne nasce vede il playmaker romano subire fallo in penetrazione e andare in lunetta per 2 liberi a tempo ormai esaurito.
Deloach sbaglia il primo, ma centra il secondo fissando il risultato su un inatteso 63-62, amarissimo per i biancoverdi.
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Al rientro dalla trasferta di Trapani, dove non ha potuto disporre di Poletti, ceduto a Verona, e Pacher, ormai prossimo a tornare negli States, tra il 12 e il 13 Febbraio dello scorso anno, con signorilità, sebbene dentro sia colmo di rabbia, Paolo Moretti deve dare l'addio anche ai giocatori Morais, Prandin e Marino.
E' un momento in cui per la Società biancoverde a cadenza quotidiana si svelano scenari e retroscena che vanno a porsi tra il tragico, sportivamente parlando, e il grottesco.
Ciononostante Moretti e tanti altri tasselli dell'organigramma mensanino rimangono al loro posto a preparare la partita interna contro la Givova Scafati e tutte quelle delle rappresentative giovanili e al contempo sbrigare, per quel che possono, l'ordinaria amministrazione e le cose correnti, mettendo la propria faccia al posto di quella di coloro che invece hanno incominciato a darsi alla latitanza.
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