Per ciò che concerne le partite, solo due volte la squadra ha giocato in questa data e per addetti ai lavori, atleti e tifosi in entrambe le occasioni sarebbe stato meglio starsene in famiglia a festeggiare. La prima volta nel '76, a Cagliari, una trasferta scomoda di per sé, complicata dalle festività e persa 88-76.
Nel 2013 la seconda, ancor più deludente, poiché arrivò una sconfitta casalinga pesantissima (81-60) per mano della non irresistibile Pasta Reggia Caserta.
Ma ciò che più fece discutere nei Santo Stefano mensanini accadde nel '77, quando a nome della Finanziaria che reggeva le sorti della sezione autonoma pallacanestro, il presidente Bruttini comunicò a Ezio Cardaioli l'esonero dalla guida della squadra.
Si poneva così fine a un rapporto in essere da oltre un quarto di secolo, che aveva visto il Professore prima indossare la maglia da giocatore e successivamente scrivere da tecnico le pagine più entusiasmanti del sodalizio.
La notizia dell'esonero, clamorosa anche per la posizione occupata in classifica (la seconda) ma non del tutto inattesa, soddisfece chi riteneva inconciliabili la pallacanestro di Cardaioli e le caratteristiche dei nuovi idoli Bucci e Fernsten, gettando invece nello sconcerto coloro, ed erano tanti, che proprio non riuscivano a immaginare una Mens Sana senza la sua storica guida.
Al professionista ferito giunsero copiosi attestati di stima. Tra i primissimi quello di un fiero avversario: Dan Peterson.
Con l'uscita di Cardaioli e del suo vice Morrocchi, toccò a Giorgio Brenci prendere una prima volta in mano le sorti di una squadra ambiziosa, alla quale era richiesto un solo risultato: l'immediata promozione.
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Il primo, datato 29 dicembre 2007, riguarda la scomparsa di Giorgio Cocchia, capostipite di una storica famiglia mensanina e per anni presidente e vice della sezione basket.
L'altro, più recente perché del 28 dicembre 2016, riguarda Stefano Ranuzzi, nel biennio '76/'78 playmaker biancoverde, spentosi nella sua Bologna ad appena 62 anni.
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Nelle ultime quattro manifestazioni disputate, altrettante vittorie. Alla roulette si dice “en plein”, vincere il massimo. Nel linguaggio quotidiano, fare cappotto.
Il richiamo di quell'Ignis è tale che si gioca in condizioni ambientali e di sicurezza che in punta di lingua definiremmo critiche.
In altre parole il palazzo è stracolmo, tanto che molti giovani spettatori sono costretti a sedersi a terra nei pressi delle righe che delimitano il campo di gioco. Una follia, niente di meno.
C'è però un grande assente, il pivot della nazionale Dino Meneghin, mano fratturata.
Decisa ad approfittarne, la Mens Sana non subisce i fortissimi avversari, chiude il primo tempo sul 39 pari e nella ripresa s'invola. E' a +13 a 7 minuti dal termine, ma la gara svolta quando escono per falli Johnson e Giustarini.
Il secondo specialmente è stato gran protagonista, calamitandosi a quel fenomeno di Bob Morse, tanto da far pronunciare a fine gara a un entusiasta Cardaioli un lapidario ma sincero “Favoloso!”.
Usciti i due riferimenti difensivi biancoverdi i campionissimi varesini recuperano, tornano con le mani sulla partita e nel finale hanno addirittura l'occasione per vincerla, ma Zanatta sbaglia quell'ultimo tiro.
L'errore dell'ala della nazionale sposta sul giovanissimo occhialuto Carlo Dolfi l'onore dei titoli e delle cronache. Sono infatti da ascrivere al “cittone” di Camollia tutti gli highlights finali dei biancoverdi: due canestri e due rimbalzi decisivi.
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L'ipotizzata vittoria contro la Scavolini Pesaro arriva effettivamente (87-74) e con essa la conferma della leadership nel torneo. Da neopromossa, è sempre bene ricordarlo!
Bucci, Ceccherini e compagni guidano il campionato appaiati all'Emerson Varese con l'inatteso record di 7 vittorie e 2 sole sconfitte, ma di quella partita ciò che ancor più finisce per fissarsi nella memoria è la doppia espulsione per il fulmineo scambio di pugni che ha per protagonisti il mensanino Marco Bonamico (il Marine, nickname quanto mai azzeccato) e il pesarese Jim Thomas, soprannominato Silk (seta) per i felpati movimenti sul parquet, ma dal carattere tutt'altro che accomodante.
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L'anno passato nel campionato di promozione (…) gli ha permesso di completare l'iter per la naturalizzazione sportiva e infatti gioca col passaporto italiano. Ma la maglia non è più quella biancoverde, bensì la biancoblu della Fortitudo Yoga.
E' un pomeriggio di tensione e grande amarezza per i tifosi mensanini, perché oltre a tentare di metabolizzare il “tradimento” del grande ex devono fare i conti anche con una sconfitta.
Dell'85-92 finale, Bucci ne segna 14, ma i match winner sono i fratelli Douglas.
John è padrone del ritmo e chiude con 27 punti, mentre nelle due aree Leon annichilisce il biancoverde Johnstone.
E' la penultima di andata e se la Fortitudo corre verso l’A1, la Mens Sana è al penultimo posto e scivola verso la serie B.
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Con i 27 punti segnati ai siciliani, il bravo atleta bresciano deceduto nel Marzo 2018 a soli 60 anni stabilì il record personale nelle 105 gare di campionato da mensanino.
E il bello è che quel bottino arrivò con una prestazione da 13/14 al tiro da 2 punti. Applausi!
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L'incidente si rivelerà gravissimo anche per la squadra, che non potrà disporre del lituano nell'appuntamento chiave della stagione, la Final Four di Euroleague di Madrid, sebbene dopo l'operazione il giocatore tenti di bruciare le tappe, recuperando a tempo di record.
Rientrerà tre settimane dopo la delusione madrilena, per gara-1 della serie di semifinale scudetto contro Milano. Solo da lì ricomincerà a dare il suo insostituibile contributo alla conquista del terzo scudetto biancoverde.
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Una Mens Sana in versione natalizia (-15 nel rapporto palle perse/recuperate) e dal braccino corto, il 30 Dicembre 2012 perde con un bruttissimo ultimo quarto una sfida ampiamente alla sua portata contro l'Umana Venezia al Palasport di Mestre.
Quella partita è per la squadra senese la numero 1250 in serie A. Le vittorie complessive in quel momento sono 751 (60,08%), le sconfitte 499.
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Nella partita dell'84 che vide il temporaneo ritorno in panchina di Raffaele Taglialatela (funse da trait d'union tra il dimissionario Toth e Carlo Rinaldi), una Mens Sana fin lì altalenante e in cerca di continuità vinse contro la prima in classifica e candidata principale alla promozione, Silverstone Brescia, forse la più bella partita stagionale, condotta per mano da un titanico Mike Bantom.
Per l'ex St. Josephs's difesa, regia, leadership e numeri importanti in tutte le voci dello scout: rimbalzi, assist, stoppate, recuperi, falli subiti e ovviamente punti.
Al tiro chiuse col 75%, espressione di un 15/20 da 2 e 9/12 ai liberi, per un totale di 39 punti, record personale in Italia e ovviamente in maglia biancoverde.
Sempre in questa settimana altri due mensanini fecero invece un record ai rimbalzi.
Il 28 Dicembre 2000 Sylvester Gray ne catturò 16 nella partita persa a Trieste contro la Telit, miglior personale nel biennio senese.
Il 29 Dicembre 2002, nella vittoriosa gara contro la Carifac Fabriano degli ex Gattoni e John Turner, con 18 rimbalzi Mirsad Turkcan pareggiò il suo personale in campionato, stabilito appena tre settimane prima.
In Euroleague pochi giorni dopo saprà fare addirittura meglio.
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