L'inizio della stagione è anche l'abituale occasione per parlarsi un po' addosso. Ma merita un'introduzione come si deve chi con passione, tradotta in scrittura, parlerà su questo blog alla passione di chi legge. Anche perché la diversa dimensione con cui si confronta il basket senese a tanti livelli ha imposto di cambiare un po' il modo in cui se ne parla. E chi legge merita il dovere di chiarezza di poter conoscere in anticipo la chiave di lettura dei vari appuntamenti settimanali, così da sapere cosa aspettarsi.
Per dare più profondità alla copertura del basket senese, raddoppia rispetto all'anno scorso lo spazio di analisi sulle società del territorio, l'anno scorso unificate nella rubrica Basket City, del sempre puntuale Andrea Frullanti. Che quest'anno racconterà con l'approfondimento Mai dire Gold il percorso delle società che rappresentano quest'anno il vertice tecnico di Siena e provincia, Virtus Siena e San Giobbe Chiusi. E che racconterà poi nella rubrica Basket Land il percorso delle altre società del territorio, altrettanto sinonimo di partecipazione e sentimento: Costone Siena e Colle Basket in Serie C Silver, Asciano e Poggibonsi in Serie D.
Due appuntamenti che c'è stato già modo di apprezzare in questo inizio di stagione, così col via del campionato son già partiti due appuntamenti legati alla Mens Sana. Che quest'anno proveremo a seguire inseguendo la missione impossibile di provare a parlare di Mens Sana parlando il giusto del campo. "Il giusto" vuol dire ricordare che è un campionato di Promozione: provando quindi a non sovraesporre chi ci tiene a onorare l'occasione avuta e non ha bisogno di pressione, ma anche col tentativo di non saturare la narrazione di Mens Sana con una copertura fuori luogo per la categoria. Per cui a occuparsi di attualità mensanina sarà a caldo l'acume giornalistico di Stefano Salvadori, con un bignamino informativo che dia conto al volo di come stanno andando le cose ("I feel Promotion"), e più a freddo la sensibilità pungente di Francesco Anichini, che in ogni uscita proverà a fissare in cinque immagini simbolo la realtà (soprattutto ambientale) in cui è calata quest'anno la Mens Sana ("5 momenti da Panico").
Ma allo stesso tempo la cornice resta quella di un mondo a parte, il mondo Mens Sana, che prescinde dal livello tecnico in cui si gioca, che come tale va trattato: il quasi migliaio di presenze della prima uscita ne è stato una conferma. Ed è in questa direzione che va l'idea di occuparsi di Mens Sana parlando il giusto di quello che succede sul campo. Perché quello che la Mens Sana rappresenta a livello culturale e identitario nella vita di tanti e nel tessuto (non solo) cittadino prescinde dai risultati. Senza cedere alla tentazione delle rievocazioni posticce di ricordi che rischiano di sconfinare nella retorica, l'idea è far vivere le radici di una cultura, appunto, e di una tradizione con cui sono cresciute, hanno sofferto, hanno goduto e si sono formate generazioni di senesi e di appassionati.
Ci proveremo con l'arguzia, il colore e l'amore del prof Andrea Sguerri, con un suo nuovo spazio, e ci proveremo con l'importante new entry di questa stagione di blog, la memoria storica e passionale di Gabriele Grandi: lo leggeremo nelle prossime ore con un excursus introduttivo, e dalla settimana prossima con la sua nuova rubrica. Senza chiudere il roster adesso anche a eventuali ulteriori sorprese. C'è un'identità da tener viva e perpetuare. Mai come in un anno del genere ce n'è così tanto bisogno.
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