venerdì 10 maggio 2019

Basket City: La Serie C, l'identità, i cambiamenti. Il futuro della Virtus

Archiviata l’amarezza, parziale, di una retrocessione, preventivabile, per la Virtus Siena è tempo di pensare al futuro e a come ripartire dalla Serie C Gold. Una categoria che rappresenta una sorta di comfort zone per Via Vivaldi e dove la società rossoblù ha dimostrato di poterci stare. Eccome.

L’annata che si è appena conclusa ha fatto sostanzialmente vedere quanto sia grosso il salto tra Serie C e Serie B: è di fatto il primo autentico scalino con il professionismo e – come detto anche in altre circostanze – è stato questo il vero gap che ha provato a colmare la squadra durante tutta l’annata. Non riuscendoci, evidentemente, visto il risultato sportivo che ne è conseguito (e il playout contro una squadra non irresistibile come Montecatini lo ha fatto vedere in maniera chiara). Nessun dramma però in casa Virtus.

La lettura della stagione, del resto, è molto semplice: in Via Vivaldi c’era grande consapevolezza delle difficoltà che avrebbe comportato la Serie B, specie dopo aver scelto di confermare il gruppo e il coach che avevano condotto il sodalizio cestistico rossoblù allo storico traguardo. La B è stata un premio per Maurizio Tozzi e i suoi ragazzi, per tutti gli sforzi profusi nel tempo. L’ostacolo della nuova categoria però non è stato superato anche perché, per una società che fa della programmazione il suo mantra, facendo sempre il passo proporzionato prudenzialmente alla gamba, era impensabile rivoluzionare il roster e investire su una squadra che magari si sarebbe salvata ma che poi avrebbe fatto piangere le finanze virtussine.

***

In linea generale c’è serenità in casa Virtus. Ed è con questo stato d’animo che la società pensa alla ripartenza dalla C Gold. Punto e a capo con la consapevolezza di avere solide basi, sia a livello economico sia a livello tecnico, pronte per affrontare la nuova avventura cestistica. Da quanto emerge, il primo segnale della società è stato lanciato per  una conferma del solido gruppo storico (4-5 giocatori) così come coach Maurizio Tozzi. Nonostante la retrocessione.

Non si spiegherebbe altrimenti il fatto che Tozzi è stato sempre confermato alla guida della squadra, sebbene siano state solo 4 le vittorie dell’intera annata. In altri ambienti, in altre circostanze, si sarebbe salutato il coach e si sarebbe guardato altrove. Non è stato così alla Virtus che ha sempre fatto tenere il timone a Tozzi, anche come riconoscimento per quanto fatto in Via Vivaldi nel corso degli anni. A questo punto ognuno farà le sue valutazioni – con un necessario tempo di ammortizzamento delle fatiche, pensamenti e riflessioni varie -, cercando di capire se il ciclo-Tozzi può dirsi definitivamente concluso o se lo stesso coach può essere considerato alla base del nuovo progetto sportivo.

Se le strade del tecnico e della Virtus si dovessero separare, soluzioni non mancano alla società del presidente Bruttini. Anche guardando a cosa è successo in Viale Sclavo, potenzialmente, ci possono essere in circolazione diversi coach senesi (di nascita o di adozione), caratteristica quasi imprescindibile della filosofia virtussina. In alternativa – forse anche prioritaria – c’è anche l’opzione "interna" promuovendo (o ri-promuovendo) qualcuno degli attuali assistenti di Tozzi al ruolo di capocoach. La soluzione “fatta in casa”, del resto, piace da sempre alla Virtus.

***

Una filosofia che si rispecchia anche in quello che potrebbe essere il roster per la stagione 2019/2020, con una C Gold da affrontare per ben figurare, senza avere necessariamente l’assillo di vincere. I nomi sono noti: Nepi, Olleia, Imbrò, Bianchi e Pucci rappresenterebbero una discretissima base da cui ripartire (al netto delle scelte individuali di ognuno di loro, in relazione a impegni di vita, di lavoro e di studio). Al centro del progetto ci sarà sicuramente Maurice Ndour che verrà sicuramente promosso a pivot titolare con la speranza che il giovane talento virtussino possa fare il grande salto anche tra i senior. Potrebbero essere richiamati all’ovile anche alcuni ragazzi mandati a farsi le ossa in Serie C Silver e D nell’annata in corso. Insomma: l’ossatura per una squadra con 7-8 titolari a cui aggregare 3-4 giovani dalla sempre floridissima cantera rossoblù è già pronta.

Come detto, di mezzo a tutto questo scenario, c’è un periodo di tempo – fisiologico - di colloqui e riflessioni. Tutto è ancora aperto, tanti ancora i tasselli che devono trovare il loro posto. Però, qualcosa si sta già muovendo, grazie ad una programmazione attenta e un settore giovanile che non ha mai smesso di produrre giocatori in grado di dire la loro anche tra i grandi. È questa la forza della Virtus. Da sempre. E lo sarà anche il prossimo anno: potranno cambiare coach o giocatori ma, se la si guarda da questo punto di vista, il dna virtussino resterà invariato.



***




















Nessun commento:

Posta un commento

gli argomenti

altre senesi (76) Anichini (69) Asciano (34) associazione (64) avversari (138) Awards (1) Bagatta (8) baskin (1) Binella (16) C Gold (79) C Silver (32) Cappelli (6) Catalani (3) Chiusi (25) città (19) Coldebella (2) Colle (38) Comune (28) consorzio (72) Costone (279) Costone femminile (15) Crespi (8) Cus (1) De Santis (2) Decandia (1) derby (24) Eurolega (2) ex (49) Finetti (1) fip (5) Fortitudo (1) Frati (1) Frullanti (311) giovanili (41) Grandi (46) Griccioli (12) inchiesta (72) infortuni (5) iniziative (5) Legabasket (1) Libero basket (1) Lnp (35) Macchi (32) Maginot (1) maglia (7) Mandriani (17) Marruganti (20) Mecacci (19) media (13) Mens Sana Basket (153) mercato (93) Minucci (28) Monciatti (16) Moretti (3) Nba (3) pagelle (8) palazzetto (11) Palio a Canestro (1) personaggi (19) Pianigiani (4) Poggibonsi (31) Polisportiva (65) ramagli (19) Ricci (21) riposo (2) Salvadori (183) Serie A (3) Serie D (33) Sguerri (22) silver (1) società (92) sponsor (31) statistiche (107) storia (71) sul campo (880) Tafani (11) tecnica (3) tifosi (113) titoli (21) trasferte (22) Virtus (319) Viviani (3)