Tutti.
Tutti quei ragazzi che sono stati investiti dell’ingiusta
responsabilità di rappresentare Siena per colpe non proprie. Una grande
metafora se vogliamo per rappresentare come le colpe di una città siano
destinate a ricadere sui più giovani. Una responsabilità che non è la loro ma
che si sono visti piombare addosso per l’inettitudine di altri, ma che hanno
tenuto alta il più possibile nonostante la palese disparità di mezzi che
giocoforza sono scesi in campo, davanti a un pubblico più che dimezzato
nonostante i 1400 e spicci annunciati ufficialmente. Potremmo parlare di Del
Debbio e Cepic come i più pronti per questo livello, ma sarebbe comunque
ingiusto nei confronti di una squadra che ha combattuto al massimo del suo
potenziale per tutti e quaranta minuti. Qualcuno dovrà poi rispondere anche del
motivo per cui si è voluta giocare questa partita: vuol dire che c’è davvero un
tentativo di salvataggio in corso per finire la stagione? O si sta solo
prolungando un’inutile agonia per nascondere il più a lungo possibile la
polvere sotto il tappeto? La speranza è che questo spettacolo indecoroso a cui
sono stati sottoposti anche i ragazzi sia servito a qualcosa, altrimenti sarà
stata solo l'ennesima scelta criminale.
LA SITUAZIONE
Surreale per i motivi che già erano chiari ancora prima
della palla a due. Con un palazzo semi vuoto che comunque ci ha tenuto ad
applaudire e a sostenere chi è sceso in campo, sia nei momenti di difficoltà
sia quando ci sono stati momenti di esaltazione, che comunque i ragazzi hanno
regalato con la loro grinta. La curva invece come da annunci è stata lasciata desolatamente deserta a seguito
della presa di posizione della Brigata nei giorni scorsi, definendo quella
contro Biella una “partita-farsa” umiliante per chi l’avrebbe giocata e
guardata. Al loro posto solo uno striscione: “Salvate la nostra storia, via gli
infami dalla Mens Sana”. Una serata dolorosa per chiunque abbia a cuore la Mens Sana, ma che forse dopo questi mesi vien da credere che siano sempre meno quelli che davvero ci tengono.
LA DICHIARAZIONE
L’unica, quella di Carrea, comunque densa di significati: “Credo
che gli unici spunti interessanti siano la grande voglia con cui questi ragazzi
hanno provato a dare dignità a questa giornata. Di questo dobbiamo dare atto,
assieme al grande rispetto del luogo e delle difficoltà altrui che ha avuto la
mia squadra, non credo che dal punto di vista del gioco ci sia qualcosa da
dire. Da addetto ai lavori è doveroso spendere parole di solidarietà e
comprensione per i tesserati, posso solo immaginare cosa stanno vivendo. È
davvero triste vedere quello che è stato un tempio del basket vivere momenti
del genere. Coach Cardaioli mi ha chiesto prima della partita di dare rispetto alla
storia di questa società, e spero si sia visto che abbiamo voluto farlo. È
veramente doloroso vedere la differenza con le altre volte con cui mi sono
ritrovato a Siena. Sono cose che non dovrebbero succedere e se succedono hanno
responsabilità nel piccolo e nel grande che vanno ricercate. Da parte mia solo
un augurio per poter sistemare le cose a Siena nel migliore dei modi. In corsa purtroppo
non si può risolvere questa cosa e comunque vengano risolti ci saranno degli
scontenti. È oggettivamente vero che qualora le cose dovessero andare in senso
negativo per Siena credo non sia giusto togliere punti a chi li ha presi sul
campo ma è anche vero che la formazione che scenderà in campo da qui alla fine
non sarà la stessa che l’ha iniziata”.
***
Travaglio
Panico da zero a dieci: Perchè tutti, il SASSS, il silenzio degli innocenti e le speranze per il futuro
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