domenica 17 marzo 2019

17 marzo 2019

In uno dei momenti più bassi della storia della Mens Sana (ma quante volte lo abbiamo ripetuto nelle ultime settimane? E quante volte si è abbassata quell’asticella?) Biella ha conquistato i due punti (61-93) contro una formazione composta completamente dai ragazzi delle giovanili, dopo che fino all’ultimo minuto si è cercato di trovare le risorse e gli argomenti per convincere i senior superstiti a giocarla. Una partita che finirà nuovamente sotto i riflettori di tutti i media e le istituzioni, come è giusto che sia, quando si lanciano degli eroici ragazzi allo sbaraglio contro giocatori professionisti.

IL GIOCATORE

Tutti. 
Tutti quei ragazzi che sono stati investiti dell’ingiusta responsabilità di rappresentare Siena per colpe non proprie. Una grande metafora se vogliamo per rappresentare come le colpe di una città siano destinate a ricadere sui più giovani. Una responsabilità che non è la loro ma che si sono visti piombare addosso per l’inettitudine di altri, ma che hanno tenuto alta il più possibile nonostante la palese disparità di mezzi che giocoforza sono scesi in campo, davanti a un pubblico più che dimezzato nonostante i 1400 e spicci annunciati ufficialmente. Potremmo parlare di Del Debbio e Cepic come i più pronti per questo livello, ma sarebbe comunque ingiusto nei confronti di una squadra che ha combattuto al massimo del suo potenziale per tutti e quaranta minuti. Qualcuno dovrà poi rispondere anche del motivo per cui si è voluta giocare questa partita: vuol dire che c’è davvero un tentativo di salvataggio in corso per finire la stagione? O si sta solo prolungando un’inutile agonia per nascondere il più a lungo possibile la polvere sotto il tappeto? La speranza è che questo spettacolo indecoroso a cui sono stati sottoposti anche i ragazzi sia servito a qualcosa, altrimenti sarà stata solo l'ennesima scelta criminale.
LA SITUAZIONE

Surreale per i motivi che già erano chiari ancora prima della palla a due. Con un palazzo semi vuoto che comunque ci ha tenuto ad applaudire e a sostenere chi è sceso in campo, sia nei momenti di difficoltà sia quando ci sono stati momenti di esaltazione, che comunque i ragazzi hanno regalato con la loro grinta. La curva invece come da annunci è stata lasciata desolatamente deserta a seguito della presa di posizione della Brigata nei giorni scorsi, definendo quella contro Biella una “partita-farsa” umiliante per chi l’avrebbe giocata e guardata. Al loro posto solo uno striscione: “Salvate la nostra storia, via gli infami dalla Mens Sana”. Una serata dolorosa per chiunque abbia a cuore la Mens Sana, ma che forse dopo questi mesi vien da credere che siano sempre meno quelli che davvero ci tengono. 

LA DICHIARAZIONE

L’unica, quella di Carrea, comunque densa di significati: “Credo che gli unici spunti interessanti siano la grande voglia con cui questi ragazzi hanno provato a dare dignità a questa giornata. Di questo dobbiamo dare atto, assieme al grande rispetto del luogo e delle difficoltà altrui che ha avuto la mia squadra, non credo che dal punto di vista del gioco ci sia qualcosa da dire. Da addetto ai lavori è doveroso spendere parole di solidarietà e comprensione per i tesserati, posso solo immaginare cosa stanno vivendo. È davvero triste vedere quello che è stato un tempio del basket vivere momenti del genere. Coach Cardaioli mi ha chiesto  prima della partita di dare rispetto alla storia di questa società, e spero si sia visto che abbiamo voluto farlo. È veramente doloroso vedere la differenza con le altre volte con cui mi sono ritrovato a Siena. Sono cose che non dovrebbero succedere e se succedono hanno responsabilità nel piccolo e nel grande che vanno ricercate. Da parte mia solo un augurio per poter sistemare le cose a Siena nel migliore dei modi. In corsa purtroppo non si può risolvere questa cosa e comunque vengano risolti ci saranno degli scontenti. È oggettivamente vero che qualora le cose dovessero andare in senso negativo per Siena credo non sia giusto togliere punti a chi li ha presi sul campo ma è anche vero che la formazione che scenderà in campo da qui alla fine non sarà la stessa che l’ha iniziata”.




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Noche Latina





   










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