Reduce dai venti punti contro Trapani nella
partita contro Scafati Lupusor è riuscito a eguagliare il suo massimo in
carriera con ventidue. La sua partita, passata a fare a
sportellate con gente ben più grande e grossa di lui, è stata quasi perfetta
fino ai minuti finali, quando tutta la squadra e non solo lui ha perso
lucidità. Chiudere con una prestazione offensiva simile davanti ad avversari
come Goodwin, che come tonnellaggio sono due Lupusor e mezzo, fa ancora più
impressione.
IL MOMENTO DECISIVO
Quando nei primi minuti di partita il
tabellone recitava 17-5 chiunque tra i presenti a palazzo forse era già
preparato al -40 finale. Invece proprio in quel momento i ragazzi di Moretti
hanno trovato la forza per dare il colpo di reni necessario a rimettersi in
partita, con il contributo anche di Ceccarelli per dire. Quello sforzo ha
permesso al palazzo di entrare in partita, di credere forse per la prima volta
in settimana che l’impresa fosse possibile. Quell’energia è arrivata fino al campo,
alimentando l’irrazionale convinzione di staff e giocatori che potesse davvero
succedere, assieme alle paure e insicurezze di Scafati, psicologicamente del
tutto impreparata ad affrontare una partita con così tanti risvolti emotivi da
affrontare.
LA STATISTICA
25-15. È la differenza nei punti generati
dalla panchina tra le due squadre, un dato totalmente inaspettato perché a
favore della Mens Sana, cioè la squadra che in teoria non aveva una panchina da
schierare. Questo contributo inatteso ha permesso a Moretti di ruotare gli
uomini con criterio, invece di spremere i ‘cosiddetti titolari’ per quaranta
minuti, mentre Lardo cercava disperatamente un modo per non farsi risucchiare
dal ritmo altissimo imposto da questi ragazzini folli senza nulla da perdere.
LA DICHIARAZIONE
Nessuna, perché come specificato da
Marruganti nel post partita: “Non ci sono le condizioni per parlare di
pallacanestro. Ci tengo a ringraziare di cuore questi ragazzi meravigliosi che
hanno fatto qualcosa di grande stasera, e lo staff che in questi giorni ha
lavorato per la Mens Sana”. Ci hanno però pensato i tifosi a esprimersi fuori e
dentro il palazzo, prima con un volantino distribuito in cui si elencavano le
discordanze tra le dichiarazioni dei Macchi e quanto realmente fatto, poi con
uno sciopero del tifo nel terzo quarto evidenziato da un esplicativo
striscione: “O noi o voi”. Il gesto finale è stato poi di andare negli uffici
della società a ringraziare personalmente Moretti per quanto fatto finora, che
va ben oltre quanto si potesse chiedere a qualunque coach.
LA CHIAVE
L’assenza dei Macchi ha evitato che il clima a
palazzo diventasse ingestibile e forse è stata anche caldamente consigliata
dalle autorità. Come ripetiamo da mesi, i prossimi giorni ci diranno molto del
destino societario: risulta che il sindaco abbia chiesto di ricevere una delegazione
di tifosi di varia estrazione (Brigata, Associazione e altro) martedì alle
19 dopo la Giunta. Al momento non è ancora chiaro se per ascoltare o per
parlare. Non potrà non dire qualcosa. Che, a questo punto, sarebbe la prima
presa di posizione ufficiale sulla crisi della Mens Sana, dopo un monitoraggio
che va avanti da mesi. Il rischio concreto è però che questa mossa arrivi fuori
tempo massimo, visto che nella giornata di lunedì scade il termine per
presentare le liberatorie degli stipendi del trimestre ottobre-dicembre. Quello
che manca sono quelle dello stipendio di dicembre (che doveva essere pagato il 5 gennaio). I 100mila euro
promessi dalla famiglia Macchi per questa settimana non sono arrivati.
Si va verso duemila euro di multa per ogni giorno di ritardo nella
presentazione delle liberatorie, e dopo il quinto giorno arriverà un punto di
penalizzazione. Come evidente dal saluto di Ranuzzi a fine partita e alla luce
di questa situazione, tutti i senior del roster risultano aver chiesto di
essere rilasciati anche loro, seppur senza speranze di chiudere la stagione in
altre squadre italiane (a meno che la Mens Sana non si ritiri dal campionato).
In questo incubo l’unica dignità attualmente legata al nome
Mens Sana è quella che abbiamo visto scendere in campo contro Scafati, perché
per tutto il resto l’abbiamo persa da un pezzo.
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