IL GIOCATORE
Janko Cepic, Todor Radonjic e Alex Ranuzzi, oltre a segnare in tre 44 punti, più di metà di quelli di squadra, hanno tutti chiuso con il massimo stagionale di realizzazione e di tiri tentati. Effetto certo della redistribuzione di responsabilità dopo la partenza dell'italiano più importante. Ma anche delle scelte delle difese avversarie, che già da tempo hanno abituato a scelte abbastanza costanti per provare a limitare i prevedibili punti di forza della Mens Sana.
Ma tanto più dopo la partenza di Poletti, e senza Marino che faccia 26 punti con 7 triple, ora gli stranieri della Mens Sana hanno un mirino gigantesco sulla schiena. Poi non per questo è automatico che Morais e Pacher debbano fare in coppia 5 punti con 2/9 in metà partita, come è stato nel primo tempo. E che non sia automatico lo dimostra il fatto che Morais sia tornato dagli spogliatoi con 7 punti in un minuto per tornare da -10 a -3, sua unica fiammata. Ma intanto bravi Cepic, Radonjic e Ranuzzi a farsi trovare pronti. Sicuramente più di altri comprimari.
IL MOMENTO DECISIVO
Non che il -6 della tripla di Radonjic a sei minuti dalla fine avesse dato l'impressione di un vero rientro in partita, ma certo avrebbe tenuto aperta la possibilità di giocarsela, se non fossero seguiti quattro minuti e mezzo senza canestri dal campo, finendo di nuovo a -11 e sbloccandosi solo a 100 secondi dal termine. Più doloroso forse essere rimasti sei minuti con un solo canestro segnato dal 62-59 a metà terzo quarto fino al 74-62 da cui si è riusciti a sbloccarsi solo a inizio quarto periodo. In partite ai ritmi di realizzazione imposti da Latina, significa sconfitta.
LA STATISTICA
Giusto aspettarsi qualcosa dalla difesa e dal controllo del passo gara per fare risultato, ma bisogna anche vedere chi c'era di fronte. Latina segnava 88.7 punti di media, attacco più produttivo del campionato: ha chiuso a 89. E' stata anche tenuta a 4-5 possessi sotto media. Ma tirava 20.7 su 36.8 da due, e ha chiuso con 21/36. Totalmente in media. Tirava 10.2 su 26.1 da tre: ha fatto 13/27, sopra media, ma parliamo comunque della squadra con la miglior percentuale (39%) del campionato proprio davanti alla Mens Sana. A cui in queste condizioni non è bastato stare sopra il 50% da due e il 40% da tre, che di recente era sinonimo di vittoria. Non è bastato segnare 84 punti, ben oltre i propri 76.9 di media sebbene fosse la seconda partita senza i 12.9 di Poletti, e comunque il doppio di quanti se ne sono segnati 10 giorni fa a Rieti (il doppio).
E' che già di per sé la Mens Sana è la penultima del campionato per tiri liberi tirati (16.8 di media prima di questa partita). Ma attaccare l'area è diventato uno strumento per aprire la scatola e creare buoni tiri (che non è poco: e il 41.6% sul massimo stagionale eguagliato di triple tentate ha permesso di giocarsela a questi ritmi, perché su 84 punti 45 sono arrivati da oltre l'arco). Però non è naturale, anche facendo la tara all'assetto estremo a cui si è costretti, che frutti solo tre viaggi in lunetta: uno di Pacher, uno di Radonjic (su tiro da tre) e uno di Lupusor. I sette tiri liberi tentati sono minimo stagionale (in una partita ad alto numero di punti e possessi), così come i 12 falli subiti, di cui uno solo dei due stranieri messi insieme.
LA DICHIARAZIONE
Paolo Moretti, coach Mens Sana: "Giocare a Latina senza avere la forza di imporre il ritmo della partita vuol dire esporsi alla pallacanestro che la squadra di Gramenzi gioca in maniera estremamente buona. Il ritmo che volevamo era punire ma non accettare il corri-e-tira in cui Latina è estremamente efficace. Lo abbiamo fatto solo a tratti, subendo il loro contropiede primario e secondario che è micidiale. La mia squadra ha giocato comunque una partita volitiva e di grande impegno (…). Più dell'attacco credo che la chiave della nostra partita sia stata la gestione del ritmo, che vuol dire attaccare con equilibrio, che vuol dire rientrare e schierare la difesa, che vuol dire tenere meglio gli uno contro uno senza dare grandi vantaggi. Quello che non ha funzionato per me è una parte secondaria dell'analisi".
LA CHIAVE
C'è grande attesa per la famosa conferenza stampa convocata, per il pomeriggio del venerdì, un'ora prima della partita di domenica scorsa. Magari l'occasione, lo sperano tutti, per comunicare di aver onorato qualcuno dei tanti adempimenti da pagare. Come gli stipendi del 5 gennaio, ancora non accreditati al momento in cui la squadra è scesa in campo a Latina. E ormai è quasi il 5 febbraio.
Oppure come la rata di 15mila euro alla Polisportiva programmata al 15 gennaio, secondo l'accordo rinegoziato il 21 dicembre, poi rinviata al 24 gennaio. Poi la forma di pagamento, peraltro parziale, deve aver trovato qualche problema se da mercoledì sera è stata staccata di nuovo la luce agli uffici. Dopo la partenza della squadra per Latina, magari per arrecare il minor disagio possibile a chi poi lavora sul campo che c'entra il giusto, ma il messaggio è chiaro. Non sarà neanche banale trovare eventualmente un altro campo, a Siena o dintorni, per dare seguito al programma settimanale di avvicinamento a Cassino, che prevederebbe per il day-after di Latina un allenamento dalle 16 alle 18 (per sabato mattina invece era già in calendario che ci si allenasse a Colle).
Ah, e la rata di 26mila euro di tasse federali del 22 gennaio che anche su queste pagine risultava pagata (errore!) dopo aver incassato 30mila euro dalla cessione di Poletti, in realtà alla mattina del 29 ancora non lo era: solo allora ci si è adoperati per pagare entro il settimo giorno oltre cui (dall'ottavo in poi) ai 1500 euro di multa si aggiungerebbero altri 3 punti di penalizzazione (servirà aspettare qualche giorno per capire DAVVERO se ci s'è fatta o meno).
Per il resto, non è chiaro quale sia in questo momento l'operatività dei vari conti correnti alla luce delle varie azioni in atto dei creditori, alcuni insospettabili. E non è chiaro quale sia lo stato dei pagamenti dei lodi esecutivi che bloccano i tesseramenti dopo aver dichiarato dieci giorni fa, contestualmente alla cessione di Poletti: "Provvederemo immediatamente a sbloccare il mercato in entrata, e siamo già al lavoro per tesserare un nuovo giocatore entro pochissimi giorni".
Magari ci saranno annunci su questo nella conferenza stampa. O magari si parlerà di nuove sponsorizzazioni in arrivo, favoleggiate in tripla cifra di migliaia di euro nelle voci incontrollate dell'attesa di questi giorni. Di certo, per come è stata apparecchiata col comunicato di convocazione, questa conferenza, oltre che una reazione alle prese di posizione ormai unanimi da parte di ogni altra componente del mondo Mens Sana, pare annunciata per chiamare in causa gli altri soci, anche in veste di precedenti azionisti di maggioranza. Il menù non basta però a capire dove si andrà a parare: andare avanti? e come? passare la mano? chiudere? tutti contro tutti? (che sarebbe lo scenario peggiore: buttarla in vacca) Per le risposte ormai ci siamo. Con un paio di condizioni ineludibili: il contraddittorio, e la verità.
LE ALTRE
Gli anticipi avevano confermato il +3 della Mens Sana (15 punti) sul terzultimo posto di Tortona (12). Una buona notizia, a fare la corsa sui piemontesi. Meno buona, a farla su Scafati, che battendo Tortona è andata a +3 (18), raggiungendo Trapani sconfitta a Casale. Oppure c'è da farla su Eurobasket (16), che ha perso il derby con la Virtus (sempre prima, a +4 su Rieti e +6 su Bergamo e Latina).
Domenica a Siena arriva Cassino ultima in classifica. All'inseguimento delle 4, forse 5, vittorie che mancano per la quota salvezza, ci si gioca tutto nel prossimo mese e mezzo: dopo Cassino, si va a Trapani, poi arriva Scafati, si va a Treviglio e Legnano e si ospita Biella. Da lì in poi calendario in salita, con la penultima, in casa con Eurobasket, possibile scontro diretto. Importante anche vedere come ci si arriva...
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