domenica 10 febbraio 2019

Giochi senza frontiere

La Mens Sana è durata quanto ha potuto (96-82) sul campo di Trapani, che al di là delle tre sconfitte di fila da cui veniva non dev'essere messa benissimo se ha fatto questa partita contro una squadra come la On Sharing che ha giocato con animo e idee, ma obiettivamente era in condizioni singolari. Senza rappresentanti della proprietà a casa del presidente di Lega Pietro Basciano, patron di Trapani, la Mens Sana era in Sicilia senza i due lunghi titolari della squadra estiva, Pacher e Poletti, nonché i due giocatori più pagati (per dire il peso specifico nel roster), tra cui uno dei due stranieri. E altri due giocatori sono in uscita: gli abbracci sul parquet di Morais a fine partita hanno fatto pensare molti. Sarebbe stato bello conoscerti in circostanze normali, Carlos. Certo, che così diventa Giochi senza Frontiere. Come quelli fuori dal campo.
 
IL GIOCATORE
Ion Lupusor quattro e cinque partite fa, con Rieti e Tortona, non è neanche entrato. Nelle due partite precedenti aveva giocato 17 minuti in tutto. Non è solo la mancanza di chi c'era prima davanti, c'è anche il merito: a Trapani ha chiuso col massimo stagionale di 20 punti in meno di 27 minuti giocati in gran parte da centro contro uno degli avversari più difficili del campionato non solo tecnicamente ma anche tatticamente per quello che innesca attorno a sé (e infatti ha chiuso a 22 punti con 5 assist, nonostante il lavoro di raddoppi sulle sue ricezioni). Ma ha inciso di più, perché meno attesa, la serata di Lupusor da 5/6 da due, 0/1 da tre, solo 3 rimbalzi ma una presenza sia dinamica che costante in area da 7 falli subiti e 10/10 ai liberi, una pioggia di viaggi in lunetta che per la stagione della Mens Sana è una assoluta rarità. Un augurio, ma anche una promessa da parte sua, per lo spazio che lo aspetta nel resto della stagione.

IL MOMENTO DECISIVO
Gli strappi del terzo quarto, dopo aver ricucito quelli del secondo fino al -4 del riposo. La Mens Sana non ha mai subito parzialoni, ma è andata sotto in doppia cifra un po' per volta. Prima coi soli tre punti nei primi tre minuti al ritorno dagli spogliatoi: in una partita a ritmi del genere, Trapani ne ha fatti 11 ed è andata 67-55. Dopo la Mens Sana è tornata a -7, ma attorno alla metà del terzo quarto Trapani ha riallungato fino al nuovo 7-1 del 76-63 al 27'30". Poi nel quarto periodo ha rallentato anche Trapani: è il terzo l'unico in cui si è viaggiato a velocità diverse. E con quei 15 punti (a 25) la Mens Sana è scesa dal -4 al -14, riaffacciandosi sotto la doppia cifra di margine solo per un attimo con un paio di lampi di Marino a metà ultimo quarto.

LA STATISTICA
Senza Poletti e Pacher, la Mens Sana si è presentata in campo obbligata a cercare altrove i loro 25.6 punti di media (il 33.3% della media di squadra), 17.6 tiri dal campo (28.9%), 6.8 tiri liberi (42.5%), 6.7 falli subiti (36%) e 12.9 rimbalzi (36.1%). Eppure, nonostante la marcia diversa nella ripresa, solo 5 volte in stagione la Mens Sana aveva segnato più di questi 82 punti, solo una volta in trasferta (non a caso l'ultima, dieci giorni fa a Latina). Certo che dipende dal fatto che, contro una delle difese più allegre del campionato, è diventata una partita ad alto punteggio, a ritmi elevati in cui qualcuno sembra più a suo agio (Marino), obbligata dalla necessità di evitare la fisicità del gioco a metà campo.
Ma poi 82 punti vanno anche fatti, 52 nel primo tempo, e sostanzialmente si è anche pareggiato a rimbalzo, senza i giocatori di cui sopra. Era l'unico modo per restare in partita nonostante quello che, in parte per scelta, dall'altra parte si è concesso dall'altra parte del campo a uno degli attacchi più esuberanti del campionato, arrivato a un certo punto ad avere sul +12 al 27' il 90% da due (18/20), il 39% da tre (9/23) e l'84.6% ai liberi (11/13). Il problema fisiologico era reggere per 40 minuti. Proibitivo farlo senza il tiro da tre, un'arma di questa stagione: 6/22 alla fine, 27%, e meno triple si sono segnate solo a Rieti (furono 4, nella sera dei 42 punti). Ed è un'altra conseguenza della mancanza di due lunghi del genere, di gran lunga i migliori tiratori da tre della squadra (48% Pacher, 43% Poletti), oltre che strumenti necessari per un gioco dentro-fuori in grado di aprire spazi.

LA DICHIARAZIONE
Paolo Moretti, coach Mens Sana: "Abbiamo fatto una partita molto solida. L'unico neo di una gara eccellente è stata non avere la giusta attenzione su alcuni secondi tiri e alcune palle perse che hanno concesso punti facili quando potevamo avvicinarci di più. I giocatori hanno giocato con la faccia giusta, l'atteggiamento giusto, senza mollare un centimetro, e hanno eseguito quello che era stato chiesto nel piano partita con grande energia e dedizione. Dal punto di vista tecnico è chiaro che l'assenza dei due lunghi di inizio stagione ha inciso, anche perché per coprire certe situazioni vicino al ferro abbiamo dovuto scoprire il perimetro, e ci hanno fatto molto più male i tiri da tre concessi per coprire il post basso di Renzi. Morais? Sappiamo tutti - io, lui e la società - che la settimana prossima è molto delicata, molto importante, in cui avremo dei colloqui individuali, con scadenze e impegni. E' la settimana in cui chiariremo le posizioni di tutti i giocatori, non ci sono ancora situazioni definitive, ma quella di Morais, come Pacher e altri la valuteremo nei prossimi giorni".

LE ALTRE
Si allontanano Trapani e Scafati tra le altre squadre da coinvolgere nella lotta salvezza, rispettivamente ormai a +3 e +5. Resta distante tre punti il terzultimo posto di Tortona, e quantomeno resta in mezzo anche Eurobasket a -1. Attorno alla Mens Sana a quota 17 punti, alla luce dei 3 di penalizzazione, l'anticipo aveva sorriso col successo di Treviglio (24 punti) in casa di Eurobasket (16). Scafati (22) è stata capace di fare il colpo sul campo di Latina (24), Tortona (14) è riuscita solo a sfiorarlo all'overtime nientemeno che sul campo di Rieti seconda in classifica (30). Ma la prossima settimana, mentre la Mens Sana riceve appunto Scafati, Eurobasket va a Legnano (che ha mancato il colpo a Biella) e Tortona è impegnata nel derby con Casale (che nelle ultime 4 partite ha vinto solo con Trapani), mentre Trapani conta di allungare ancora a Cassino.

LA CHIAVE
Sono i giorni della verità per il tentativo di salvataggio della società imbastito sul finire della scorsa settimana. C'è chi si è focalizzato sul fatto che quest'ipotesi di breve termine non preveda il cambio di proprietà, trascurando che il centro del piano sarebbe altrove, cioè intanto nell'introduzione alla direzione della società di una diversa figura, grazie a cui riuscire a sbloccare nuove risorse in entrata. Immissioni urgenti sono necessarie non solo per finire genericamente la stagione, ma proprio nell'immediato - oggi, domani, dopodomani - riservandosi evidentemente per un momento successivo i necessari ulteriori ragionamenti sugli assetti.
Sono le ore di incontri si spera risolutivi, in questo lunedì. Incontri con la proprietà e i suoi rappresentanti per ragionare insieme sul modo di affrontare questo passaggio obbligato: sarà anche l'occasione in cui auspicabilmente la proprietà chiarirà l'intenzione o meno di andare avanti sull'idea (maturata nei giorni scorsi) di un percorso di questo tipo. Ma ci si arriverà dopo altri incontri previsti in giornata in Comune. Innanzi tutto sul tema di questa figura di raccordo in attesa di investitura per il ruolo di uomo nuovo in società. E anche operativamente per l'effettivo sblocco di una parte delle risorse su cui conta il piano, quelle riconducibili al settore pubblico o partecipato, con quello che significa in termini di condivisione politica dell'operazione.
La necessità di soluzioni fuori dal campo non è slegata dalla proibitiva situazione che si sta materializzando in squadra. In particolare: Pacher è uscito dal contratto e, salvo sviluppi inattesi, a breve lascerà Siena; Morais non è uscito dal contratto, ma quella di Trapani è comunque stata con ogni probabilità la sua ultima partita con la Mens Sana (destinazione, forse ma non necessariamente, l'estero). Al di là delle minacce di andarsene, è il momento di ricordare che la squadra (anche chi non ha gli strumenti per uscire) sta aspettando non solo lo stipendio del 5 febbraio ma anche quello del 5 gennaio.
Marino e Prandin hanno fatto un'ingiunzione di pagamento con messa in mora da onorare entro martedì, da qui l'urgenza: pagare servirà a tenere Marino, che altrimenti è in uscita, mentre neanche pagare a quanto pare basterà per trattenere Prandin, con ogni probabilità comunque in uscita come Morais. Non risultano squadre già su di lui, che pure non faticherà ad aver mercato: il fatto che sia il secondo giocatore (dopo Pacher) a preferire di uscire, anche in mancanza di una nuova squadra, pur di non restare dà una misura del punto a cui si è arrivati. Siamo in uno scenario in cui questa settimana la Mens Sana si troverà senza i due stranieri (Pacher e Morais) e almeno due degli italiani più importanti (Poletti e ora Prandin) rispetto a come questa squadra era stata messa in piedi.
La speranza, proprio a voler credere nel migliore dei casi, è quella di sostituire almeno i due stranieri, che vuol dire comunque affrontare la lotta salvezza con due italiani titolari in meno rispetto alla costruzione estiva. Ma l'urgenza dell'arrivo di nuove risorse è anche legato all'ambizione di non arrivare alla partita di domenica con Scafati solo con Marino, Sanguinetti, Radonjic, Ranuzzi, Lupusor e Cepic, più Del Debbio e Ceccarelli, ma di avere prima la possibilità (sanando i lodi, circa 40mila euro, per riaprire il mercato) e poi il tempo per chiudere delle trattative entro la chiusura dei tesseramenti di venerdì all'ora di pranzo. Per una volta saranno anche le urgenze del campo a richiedere una spinta per le più importanti questioni fuori dal campo. Se la Mens Sana avrà un futuro si decide adesso.


  
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