Per convenzione, abbiamo analizzato le partite in cui c’era una distanza di non più di due possessi entrando negli ultimi due minuti. E facendo subito un’eccezione, perché a Tortona alla prima giornata la Bertram era avanti 77-69 quando il tabellone segnava 38 minuti esatti.
Sono sette le partite al centro dell’analisi. Il trend può
sembrare negativo, avendo perso due delle ultime tre battaglie allo scadere del
cronometro. Ma il bilancio complessivo è ancora positivo, essendo quattro le
vittorie a fronte di tre sconfitte. (estremizzando
si potrebbe dire cinque a tre, contando due volte la vittoria con Rieti maturata
al supplementare e considerando che ai -2’ dei regolamentari la Npc era avanti
73-68)
Un po’ di numeri… la Mens Sana è 51-36 negli ultimi due
minuti delle sfide ‘calde’. Una bella mano a questo parziale la dà il 9-0 di Tortona.
Come dimostra la tabella allegata, la mano dei biancoverdi quando si arriva
punto a punto è piuttosto calda: 8/14 da due, 8/16 da tre, 11/13 ai liberi. Gli
avversari, statisticamente, fanno meglio solo dalla lunetta: 2/9 da due, 6/17
da tre, 14/14 ai liberi. 19-9 il conto dei rimbalzi, 9-13 il parziale falli
fatti-falli subiti, anche se il numero totale non tiene conto dell’esigenza di
commettere un fallo sistematico (non è, per capirci, uno strumento che ci
rivela se gli arbitri hanno fatto bene, o meno bene, il loro lavoro).
Le statistiche degli ultimi 2' delle sfide in equilibrio |
Numeri individuali: il go-to-guy è Morais, senza ombra di
dubbio. 19 di quei 51 punti e 17 dei 30 tiri totali sono suoi, con 5/10 da due
e 3/7 da tre. Nessun tiro libero, questo è un dato che fa riflettere: un
giocatore della sua forza che ama andare al ferro (come sabato con Tortona) ha
avuto un solo fischio a favore ma non su situazione di tiro. Gli altri non
vanno oltre i quattro tentativi dal campo (Pacher). Come buona abitudine della
squadra, non si disdegna la scelta del tiro da tre, anche se un paio di
tentativi (Prandin con Latina, Morais a Eurobasket) erano strettamente dettati
dal punteggio a tabellone.
Come sempre le fredde cifre non dicono tutto: non spiegano
per esempio chi fra Ranuzzi e Pacher ha più colpa nell’aver lasciato sabato
sera Blizzard tutto solo dalla linea dei tre punti (demandiamo ogni delucidazione
in materia al buon Mandriani). Così come non raccontano le due ottime difese di
Prandin su Knowles e Frazier utilissime per vincere contro Tortona e Rieti nelle
prime due giornate.
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