“In entrambe mancava Poletti” si potrebbe dire con una
battuta facile. Sì, giusto, ma vediamo cosa ha funzionato in queste due gare
rispetto alle altre sei.
La sparatoria da tre punti è la cosa che balza subito all’occhio:
se tiri 18/33 da tre punti, per di più presentandoti all’inizio del quarto periodo con
17/26, è quasi normale che in conferenza stampa post partita il coach
avversario ti paragoni ai Lakers (già che c’era, perché non ai Warriors?). Anche
con Agrigento da tre era andata piuttosto bene (10/25, 40%), ma pure a Biella in
termini di percentuale era stata una performance dignitosa dall’arco (8/17),
solo che lì era arrivata la percentuale da due più bassa (il 38%) di questa
striscia di otto partite.
Buono anche il 18/32 da due di sabato scorso, di poco
migliore, come percentuale, del 20/39 della vittoria con Agrigento. In realtà
con Tortona si era fatto meglio nel pitturato e dintorni (16/26, il 61%), ma lì
si era abbondato con l’uso del tiro da tre (11/36). Quella con la Bertram,
sempre relativamente alle ultime otto gare, è stata la partita in cui il
rapporto tiri da due/tiri da tre è stato più sbilanciato a favore delle
conclusioni dall’arco. Mentre quella in cui si è andati più volte dentro, con Eurobasket
(39 tiri da due, 22 da tre), non ha comunque premiato.
Il numero di volte in cui si è andati in lunetta non sembra
essere un fattore: 14 e 19 nelle due vittorie, a fronte di un massimo di 25 (Eurobasket),
un’altra gara da 21 viaggi in lunetta (Bergamo) e un paio di partite con pochi
tentativi, Tortona (13) e la famigerata Rieti (8).
Anche la battaglia a rimbalzo non è determinante: la Mens
Sana ha perso nettamente quella di Biella (-15 catture rispetto agli avversari),
ma oltre ad Agrigento e Casale aveva controllato meglio le plance anche contro Eurobasket,
Tortona e Rieti, senza portare a casa la vittoria, e aveva perso di pochissime
unità (una e tre, per la precisione) con Capo d'Orlando e Bergamo, mentre sul
tabellone era andata sotto di 15 e 22 punti.
Incide di più la ratio palle perse/assist. Per tre volte si è
rimasti sotto un rapporto di 1 (cioè più assist che palle perse), e in due di
quei tre casi sono arrivate le vittorie (l’eccezione è Capo d'Orlando). Viceversa
quando ci sono stati più turnover che assist sono arrivate sempre sconfitte. E allora gestiamola bene e passiamola quella palla, invece di darla agli avversari.
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