…scopriamo che siamo abbastanza lontani dai suoi standard. Locuzione
gradevole ed edulcorata per dire che probabilmente stiamo vedendo il Marino meno brillante degli
ultimi dieci anni. Sicuramente il Marino meno brillante delle ultime quattro stagioni,
quelle in cui la A2 è stata divisa in due gironi da sedici squadre.
Considerazione positiva #1: se la Mens Sana ha fatto così
bene fino a adesso (Biella a parte), non c’è che da sperare che vada ancora
meglio quando il suo leader farà quello scatto verso l’alto.
Considerazione positiva #2: quando Marino non c’era
(praticamente per tutta la gara a Casale, poi con Latina) si è sentita la sua
assenza.
Ma i numeri sono numeri, si possono addolcire finché si
vuole, sono una spia del momento. Queste le medie di Marino in biancoverde. 23,3
minuti; 7 punti; 0,7/2,1 (tiri realizzati/tentati) da due; 1,3/4,6 da tre;
1,7/2,1 ai liberi; 0,4 rimbalzi offensivi; 1,6 rimbalzi difensivi; 1,7 palle
perse; 0,5 recuperi; 3,1 assist; 6,7 di valutazione.
Via con i raffronti. Prendendo in esame le ultime tre stagioni di Treviglio sono poche le voci in cui il Marino in canotta Mens Sana ha numeri migliori di quelli raccolti in terra bergamasca. Per la cronaca, fa meglio quest’anno rispetto alla percentuale da tre del 2015/16, alla percentuale ai liberi sempre del 2015/16, nei rimbalzi totali del 2016/17 e 2017/18, ed è migliore il dato delle perse rispetto a tutte e tre le stagioni precedenti. Il resto è tutto peggio. Sì, decisamente peggio.
Il minutaggio, per esempio: a Treviglio nel 2017/18 viaggiava vicino a quota 30 minuti per gara (29,6 per la precisione), nelle due stagioni precedenti era ampiamente sopra (rispettivamente 33,7 e 33,2). Qui si scavalla a malapena quota 23 (dato che comprende anche la breve apparizione di Casale, ma che non andrebbe comunque oltre quota 25,2 calcolando solo le altre nove partite).
Questo spiega, probabilmente, il dato più basso nei punti segnati, ma non le percentuali peggiori. Quelle da due: sempre attorno al 50% a Treviglio, mentre quest’anno siamo al 33 (e su un numero di tentativi sensibilmente inferiore). Le percentuali da tre, perché se come abbiamo già detto nel 2015/16 faceva leggermente peggio, negli ultimi due anni invece si era attestato sul 35% (e con un numero di conclusioni maggiore: tradotto, tirava di più e meglio).
Assist e valutazione: mai sotto quota 4 negli ultimi sette anni, mentre quest’anno siamo a 3,1; mai in singola cifra sempre nelle ultime sette stagioni, fatta eccezione per il 9,8 del 2013/14 in Dna a Treviglio, mentre adesso si attesta a 6,7. Roba che per trovare dati inferiori bisogna tornare ai due brevi scampoli con le maglie di Ostuni e Forlì nel 2011/12.
Le cifre di Marino a confronto con le ultime stagioni. In rosa i dati migliori rispetto al 2018/19 |
Via con i raffronti. Prendendo in esame le ultime tre stagioni di Treviglio sono poche le voci in cui il Marino in canotta Mens Sana ha numeri migliori di quelli raccolti in terra bergamasca. Per la cronaca, fa meglio quest’anno rispetto alla percentuale da tre del 2015/16, alla percentuale ai liberi sempre del 2015/16, nei rimbalzi totali del 2016/17 e 2017/18, ed è migliore il dato delle perse rispetto a tutte e tre le stagioni precedenti. Il resto è tutto peggio. Sì, decisamente peggio.
Il minutaggio, per esempio: a Treviglio nel 2017/18 viaggiava vicino a quota 30 minuti per gara (29,6 per la precisione), nelle due stagioni precedenti era ampiamente sopra (rispettivamente 33,7 e 33,2). Qui si scavalla a malapena quota 23 (dato che comprende anche la breve apparizione di Casale, ma che non andrebbe comunque oltre quota 25,2 calcolando solo le altre nove partite).
Questo spiega, probabilmente, il dato più basso nei punti segnati, ma non le percentuali peggiori. Quelle da due: sempre attorno al 50% a Treviglio, mentre quest’anno siamo al 33 (e su un numero di tentativi sensibilmente inferiore). Le percentuali da tre, perché se come abbiamo già detto nel 2015/16 faceva leggermente peggio, negli ultimi due anni invece si era attestato sul 35% (e con un numero di conclusioni maggiore: tradotto, tirava di più e meglio).
Assist e valutazione: mai sotto quota 4 negli ultimi sette anni, mentre quest’anno siamo a 3,1; mai in singola cifra sempre nelle ultime sette stagioni, fatta eccezione per il 9,8 del 2013/14 in Dna a Treviglio, mentre adesso si attesta a 6,7. Roba che per trovare dati inferiori bisogna tornare ai due brevi scampoli con le maglie di Ostuni e Forlì nel 2011/12.
Difficoltà a carburare? Può essere, magari anche l’infortunio
di Casale ha inciso sul rendimento delle giornate successive. Anche lo scorso
anno saltò una partita, quella con Rieti, ma dopo dieci giornate aveva medie
comunque migliori di quelle attuali, e decisamente più in linea con quelle degli
ultimi anni. Al buon Mandriani il compito di trovare le chiavi tattiche per
spiegare un rendimento che per ora, nei numeri, non è incisivo come ci si
sarebbe potuti attendere.
***
Nessun commento:
Posta un commento