mercoledì 12 dicembre 2018

Da bella a Biella, che brutta la sconfitta della Mens Sana

Brusco ritorno alla realtà per la Mens Sana che, a pochi giorni di distanza dalla vittoria con la Virtus Roma - tra le più belle partite della recente storia biancoverde in A2 -, si vede superare nettamente da Biella 79-60 nel recupero della decima giornata di campionato. Un ko sonoro e inappuntabile, subito in maniera meritata anche perché la differenza di energia è stata evidente e decisamente superiore da parte di Biella che, per effetto di questo successo, è riuscita anche a sopravanzare la Mens Sana in classifica.
    
Coach Paolo Moretti aveva deciso di affidarsi a un quintetto inedito a inizio partita, con Prandin e Lupusor nello starting-five insieme a Marino, Morais e Pacher (complici ovviamente le non ottimali condizioni di Poletti). Ma sin dall’inizio l’inerzia è stata tutta biellese. Un esempio? Le seconde palle. Già in avvio di partita Biella è arrivata sul +10 (14-4) grazie anche al dato dei rimbalzi che vedeva avanti i piemontesi 9-3 dopo circa 5’ (5 di questi in attacco). L’unico spiraglio di luce per la Mens Sana si è visto in avvio di secondo quarto quando i biancoverdi riuscivano a ridurre gli errori in attacco soprattutto per merito del solito Sanguinetti, più ordinato in cabina di regia. Poi poco più: gli avvicendamenti dalla panchina non producevano gli effetti sperati per coach Moretti e Biella riprendeva presto quell’energia che le permetteva di costruire un vantaggio sostanzioso a fine primo tempo (39-28) e poi di dilagare, letteralmente, nel secondo.

IL GIOCATORE
Chiamato agli straordinari, stante la non completa disposizione di Poletti (20 minuti), AJ Pacher ha risposto tutto sommato con una buona prova. A fine partita mette a referto 9 punti più di carattere che di sostanza, visto l’andamento del match: tra le note negative, infatti, spicca un -23 di plus/minus che condivide con Morais e che la dice lunga sull’andamento complessivo dell’incontro per tutto il collettivo mensanino. Pacher era partito bene all’inizio, era di fatto l’unico riferimento offensivo nel complicato primo quarto mensanino. E’ stato presente nel momento in cui Siena è tornata sul -2 nel secondo quarto ma poi si è perso come tutti i suoi compagni. Insomma, definire Pacher il migliore potrebbe essere eccessivo, visto come è andata la serata biellese. Diciamo che è stato il “meno peggio”…

IL MOMENTO DECISIVO
Il terzo quarto. In negativo, ovviamente. E non solo perché concluso con il +17 piemontese (64-47). Un parziale inequivocabile che è stato, a tutti gli effetti, la pietra tombale della partita. E’ in questo frangente che Biella è definitivamente scappata via. Già il primo tempo non era stato facile per il team biancoverde, sempre costretto a inseguire per cercare di tenere il passo dei padroni di casa (riuscendoci peraltro solo nella fase iniziale del secondo periodo). La spallata biellese ha trovato la Mens Sana sulle gambe, senza la capacità di saper reagire con efficacia agli attacchi avversai. Soprattutto a uno dei tre ex di giornata, KT Harrell (22 punti alla sirena finale).

LA STATISTICA
Tre dati su tutti: le palle perse, quelle recuperate e i rimbalzi. 11 le palle perse della Mens Sana a fronte delle 8 di Biella. Più marcata la differenza di quelle recuperate: 6 dai piemontesi, appena 2 dai biancoverdi. Ancor più eclatante il dato dei rimbalzi dove la Mens Sana è stata totalmente surclassata: 41 (di cui 15 in attacco) per Biella, 26 per la Mens Sana. E’ da qui che la squadra di Carrea ha tratto energia per costruirsi e blindare un vantaggio, difeso poi con quella stessa energia ed intensità mancata totalmente al team senese.

LA CHIAVE
L’energia, la volontà, la grinta messa in campo da Biella sono state decisamente superiori rispetto a quelle di una Mens Sana forse mai così incolore sotto la gestione Moretti. Perdere ci sta, con parziali importanti pure. E’ la legge dello sport. Alla Mens Sana vista a Biella però sono mancate soprattutto quelle doti morali e quella forza mentale che ha più riprese i biancoverdi avevano fatto vedere in un avvio di stagione dove c’era, per esempio, da recuperare una penalità in classifica (ed infatti il segno + è arrivato presto) e risalire posizioni importanti per impostare un'annata più incoraggiante rispetto alle ultime stagioni. La speranza è che quello di Biella possa essere un passaggio a vuoto isolato, un fisiologico calo di tensione dopo lo sforzo profuso per fermare la capolista e poco più.

LA DICHIARAZIONE
Paolo Moretti, coach Mens Sana. «Abbiamo iniziato la partita con un livello di energia non sufficiente - ha proseguito il tecnico mensanino - e anche da qui Biella ha tratto la forza per giocare la partita che ha giocato. L’altro aspetto è tattico: avevamo preparato la partita speculando sul tiro dal perimetro di Biella e la tattica non ha assolutamente pagato se si guardano le percentuali di tiro biellesi. Un altro dato eloquente è quello dei tiri totali (65 per Biella, 47 per la Mens Sana, ndr), conseguenza diretta del netto dominio dei nostri avversari a rimbalzo. Il viaggio e le condizioni nostre non ottimali condizioni possono essere delle piccole attenuanti. Però proprio perché questi segnali sono arrivati subito, c’è rammarico per non aver provato a mettere la partita su altri binari».




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