domenica 30 dicembre 2018

Adesso è brutta

Reduce da tre sconfitte con 18,7 punti di scarto medio, stavolta (76-73) sul campo di Eurobasket la Mens Sana ha mostrato non solo segni di vita, ma ha anche rischiato seriamente di vincere, contro una squadra sì battibile, che avrà certo i suoi problemi, ma aveva lo stesso ruolino dei biancoverdi, ha pedigree e va rispettata. Conta questo. Poi introdurre nell'analisi di questa sconfitta la variabile arbitrale può pesare sulla valutazione della partita singola, ma non c'entra col quadro d'insieme.

Cioè quattro sconfitte di fila come non succedeva da un anno e nove mesi (allora furono cinque, l'ultima proprio sul campo dell'Eurobasket). Chi se la sente punti il dito sul lavoro di Moretti, se ritiene ce ne siano gli elementi. Ma poter lavorare in condizioni accettabili di qualità è un optional solo per chi non conosce lo sport, ed è un dato di fatto che la serie nera è cominciata quando la situazione fuori dal campo (mai totalmente serena, per carità) ha superato oggettivamente il livello di guardia. Non è un alibi, non sia mai, ma un modo per decidere su quali problemi concentrarsi.


IL GIOCATORE
Carlos Morais. E' il giocatore di cui non si può fare a meno, e il giocatore il cui rendimento è salito sull'altalena più di ogni altro da quando ci sono problemi fuori dal campo. Non si può dire che si sia nascosto per protesta: ha tirato 22 volte su azione, subito 6 falli, perso 4 palloni. Il totale fa 32 possessi di cui si è fatto carico. Con esiti modesti. Obiettivo facile per le mani addosso della difesa avversaria, nel finale ha deragliato: negli ultimi trenta secondi ha sbagliato tre tiri, il più sanguinoso in entrata sul -1 a 10" dalla fine.
Non che il resto della partita sia poi stato particolarmente efficiente, ma comunque è stato essenziale in altri frangenti. E peraltro: quali erano le alternative ad affidarsi a lui? In una serata in cui oltretutto circolazione e movimento hanno latitato. Ma l'ultimo tiro ce lo ha avuto tra le mani lui e pur con l'avversario addosso, in una tripla difficilissima dall'angolo, per poco la mette: no, non voleva perderla. Ma certo non è il Carlino che altre partite le ha vinte, quest'anno.

IL MOMENTO DECISIVO
L'elastico del punteggio ha reso importante ogni momento della serata, le triple che non ti aspetti di Marino e Ranuzzi hanno permesso di arrivare a giocarsela nel finale, persino a +1 con Pacher a 30 secondi dalla fine. Poi Amici ha fatto 2/2 dalla lunetta, Morais è andato a sbagliare al ferro a 10" dal termine, Zeisloft con un altro 2/2 ai liberi ha fissato il 76-73 a 7" dalla fine che poi è stato anche il punteggio finale. Perché Eurobasket aveva ancora un fallo da spendere, lo ha speso facendo perdere secondi utili: rimessa a 2" dalla fine, palla a Morais sull'angolo sinistro, che con le mani dell'avversario in faccia ha spedito sul ferro la tripla del possibile overtime. Sipario.

LA STATISTICA
E pensare che la Mens Sana ha quasi vinto nonostante una serie unica di dati negativi. Le 6 triple segnate (su 22) sono minimo stagionale. Peggio di questo 27% da tre, c'era stato solo il 26% con Trapani, quando però si tirò col 76% da due. Nelle ultime due partite siamo a 13/47, 27,7%: nelle prime 12 s'era al 39,4%. Peggio di queste 18 perse c'erano state solo le 19 alla prima giornata con Tortona. E in corso d'opera ci si è anche saputi correggere: erano 12 già a metà partita, poi dimezzate nella ripresa. Infine la panchina. Sì, Sanguinetti ha avuto un +10 di plus/minus, mentre Marino -13. Ma i 6 punti segnati dalla panchina della Mens Sana sono di gran lunga il peggior dato stagionale.

LA DICHIARAZIONE
Paolo Moretti, coach Mens Sana: "Abbiamo giocato alla grande, ha funzionato tutto, abbiamo fatto una grande partita, e sono mancati solo i due punti per dei motivi che spero spiegherete voi. Abbiamo fatto un'ottima gara, abbiamo fatto quello che nelle ultime due-tre partite non siamo riusciti a fare, cioè controllare i tabelloni, abbiamo giocato una partita di grande sacrificio, in cui siamo rientrati dopo essere stati sotto più volte, dico bravo a tutti i ragazzi. Sono strafelice di aver ritrovato la squadra che nell'ultima partita si era smarrita dopo l'intervallo. Grandissimi complimenti ai ragazzi, non era facile venire qua e giocare una partita così solida e così dura contro avversari preparati e di talento e contro un arbitraggio nel quarto quarto che è stato imbarazzante: io sapevo di non essere in Serie A, mi aspettavo di essere almeno in A2, invece probabilmente per certi versi non siamo neanche in Serie A2".


LA CHIAVE
Fuori dal campo, è chiaro. Per carità, ci saranno nuove scadenze importanti attorno al 10, 15, 22 gennaio. Ma tanto più nella strategia di affrontare le urgenze quando si presentano, ogni settimana è quella cruciale, e quella che viene vivrà di nuovo giorni della verità tra mercoledì e venerdì.
Ormai si è delineata con una certa chiarezza la linea di fare annunci per placare la percezione pubblica della situazione. Come quelli di venerdì della settimana scorsa, quando era stata dichiarata la concordia universale, in cui poter tenere la cena degli auguri, annunciando la chiusura di due fronti - i pagamenti alla Polisportiva e gli stipendi ai tesserati - che purtroppo invece a oggi sono ancora aperti. Capita.
La casa madre ha visto accreditata solo una parte modesta di quanto concordato nel nuovo accordo alle scadenze fissate: il break di Capodanno lascia forse tempo fino alla sera del 1° gennaio (la ripresa degli allenamenti) per evitare di trovarsi di nuovo al buio e al freddo. I giocatori invece hanno dovuto attendere l'intera settimana dopo l'annuncio per incassare una quota dell'ultimo stipendio ben distante dal 70% dichiarato, in alcuni casi anche meno della metà. Il resto, secondo le promesse, dovrà arrivare entro mercoledì.
Il 5 ci sarebbe lo stipendio successivo. Ma soprattutto c'è il rischio reale di cominciare a perdere pezzi: secondo quanto risulta, per come sono stati stipulati i contratti, viste le condizioni di credibilità che aveva la Mens Sana sul mercato già quest'estate, oltre i 30 giorni di ritardo dello stipendio i giocatori hanno diritto di uscire dai contratti e la Mens Sana è obbligata a dare il nulla osta ai trasferimenti. Senza entrare nel merito di un modello di business del genere: tra fatture scontate in banca e anticipi di qualcuno, all'ultimo tuffo si è sempre riusciti a inventarsi qualcosa. Ecco, è di nuovo il momento. Di già.



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