Mentre si celebra una grande vittoria c’è un altro lato
della medaglia che preoccupa Moretti, sapendo benissimo che ci sono state
troppe cose che non hanno funzionato nella partita dei suoi. Errori banali e
gratuiti, regali concessi a Rieti attraverso palloni persi e rimbalzi offensivi
concessi (otto nel solo primo quarto) e quell’abulia offensiva che avevamo
visto anche contro Tortona. Ma tutti aspetti su cui è più facile lavorare con
quattro punti in più in classifica.
IL GIOCATORE
La tentazione di citare Morais sarebbe forte, perché numeri
alla mano la sua è stata una prestazione fenomenale. L’angolano ha chiuso con
25 punti, sette rimbalzi e un incredibile 65% al tiro, segnando canestri
decisivi sia per la rimonta che per il supplementare. Ma se la Mens Sana si è
trovata nella condizione di poter ancora sperare nella vittoria è stato per il
lavoro di Pacher nel terzo quarto. L’americano è stato impalpabile per due
quarti, salvo poi tenere in piedi la Mens Sana nei successivi dieci minuti,
quando Rieti stava volando via e lui ha segnato dieci dei diciotto punti totali
della squadra nella frazione. Senza quei punti il massimo vantaggio di Rieti non si sarebbe
fermato al +15 (42-57) e sarebbe diventato una distanza incolmabile, anche per
una squadra che ha dimostrato di crederci sempre. Non è il solo momento in cui
ha assolto questa funzione: anche nell’ultimo quarto Rieti era riuscita a
ricostruire parte del suo vantaggio dopo il primo sbandamento, tornando a +10
al 35’, prima che arrivasse proprio Pacher con un fallo+canestro dando il via al 12-2 che ha
permesso alla Mens Sana di conquistare il supplementare. Poi c’è quella cosetta
del tiro decisivo per andare all’overtime, ma vabbè…
IL MOMENTO DECISIVO
Era il 26’ quando Toscano ha segnato la tripla del 42-57. Lì
la Mens Sana poteva definitivamente crollare, e in effetti sembrava a un passo
dal farlo: non riusciva a segnare da tre punti neanche con una catapulta, non
riusciva a reggere quasi nessun uno contro uno e Rieti stava creando gioco con facilità disarmante. Un momento molto simile a quello che aveva già
vissuto a Tortona sul -19, ma da quel momento di difficoltà estrema è partita
la reazione che avrebbe portato da lì a poco ad arrivare sul -2 del 61-63. Un
parziale di 19-6 costruito a cavallo di terzo e quarto quarto in cui Morais e
Pacher sono stati mattatori assoluti, mentre Rieti assisteva impotente al ritorno della mira dalla lunga distanza dei biancoverdi.
LA STATISTICA
24%. È la percentuale dal campo a cui è stato tenuto
Frazier, il pericolo pubblico numero uno della partita. Su di lui è stato
encomiabile Prandin, soprattutto nei momenti decisivi della partita,
annullandolo dal campo, ma in generale è stata tutta la difesa ad aver lavorato
bene su di lui, a parte i momenti della match up, che infatti è stata prontamente
rispedita in soffitta dopo l’intervallo. Per Frazier c’è stato un indicativo
5/19 dal campo, è comunque riuscito a fare spesso del male alla Mens Sana, ma è
stato ben contenuto rispetto ai suoi standard.
LA CHIAVE
Alla fine del terzo quarto la Mens Sana stava tirando col
21% da tre punti (comunque migliore di quanto fosse nel primo o secondo quarto…).
Nei successivi quindici minuti ha realizzato un 7/14 che le ha permesso di
riavvicinarsi, galvanizzando sé stessa e il pubblico, riuscendo così ad alimentare
‘moralmente’ la rimonta. Il computo finale da tre punti è comunque negativo
visto che segna un 33%, ma per l’appunto riuscire a ribaltare così una partita,
soprattutto quando il tuo avversario ha finito col 56% dalla lunga distanza, è
particolarmente degno di nota. Quelle triple hanno fatto tornare in partita non
solo i giocatori, ma anche il pubblico, che fino a quel momento aveva assistito
a uno spettacolo tutt’altro che memorabile, e anche il pubblico ha pesato molto
in quei quindici minuti decisivi.
LA DICHIARAZIONE
Paolo Moretti, coach Mens Sana: “Non è un fatto positivo che
le nostre partite siano così sporche di errori. Troppi rimbalzi offensivi
concessi , uomini lasciati tirare con troppo spazio e molto altro, dobbiamo
migliorare in tanti aspetti (…) il primo quarto è stato davvero deprimente, abbiamo
buttato via palloni, rimbalzi, regalato falli, sbagliato layup, era il quarto
che doveva girare la partita a nostro favore, invece ci ha dato una spallata
per andare verso il nostro picco negativo (…) C’è voluta una grande forza e
giocate importanti per riprendere la partita.
***
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